“L’Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo, le Marche dell’Italia” scrive Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia, cogliendo in una riga la ricchezza di una regione che se non è il cuore d’Italia certamente si trova nella sua cassa toracica. Nelle Marche si trova difatti un concentrato di tutto quanto il meglio il Paese ha da offrire, dai picchi dell’arte e dell’architettura, alle tracce della Storia d’ogni epoca, ai capolavori che è in grado di offrire la natura.
Fanno parte proprio di questi ultimi i tantissimi luoghi che, nelle stagioni più calde, attraggono locali e turisti per quello che, con la consueta qualità sintetica della loro lingua, gli anglosassoni chiamano wild swimming: fare il bagno in piscine naturali d’acqua dolce.
Le spiagge selvagge di fiume naturalisticamente più belle si trovano tutte nella zona più interna delle Marche, al cospetto della dorsale appenninica che separa la regione dall’Umbria, lungo un affascinante percorso ideale che collega perpendicolarmente la valle del fiume Metauro, che scorre ad Urbino, a quella del Castellano, che attraversa Ascoli Piceno.
Marche, spiagge d’acqua dolce: le Piscine dell’Auro
Mercatello sul Metauro è un delizioso borgo medievale con un centro storico piccolo ma affascinante. Sorge nell’alta valle del Metauro, fiume che nasce sulle alture del valico appenninico di Bocca Trabaria, e che nel suo territorio vede congiungersi i due torrenti, Meta e Auro, che danno vita poi al corso d’acqua più lungo delle Marche.
Poco più a monte della confluenza, che si trova nella frazione di Borgo Pace, si trovano le cosiddette Piscine dell’Auro, una serie di polle create dal torrente e costeggiate da un tratto di strada di campagna, ma asfaltata, che le rende la meta perfetta per una giornata d’estate.
La piscina più bella e gettonata è quella chiamata Gorga San Leo, ovvero una cascata che forma una bella piscina naturale ai propri piedi e con un ampio spazio sopra il salto e attorno per sistemarsi. Qui ci si può tuffare dalla cima della cascata o godersi qualche bracciata ai suoi piedi.
Tuttavia l’offerta delle Piscine dell’Auro è affascinante perché molto varia: le famiglie con bambini piccoli si indirizzeranno volentieri dove un cartello di legno indica l’accesso alla piscina naturale chiamata La Poderina, un tratto dove il letto del torrente si allarga, l’acqua è bassa e non c’è corrente, e un bel prato all’ombra degli alberi correda il contesto.
La Madonnina e i Morti, suggestivi nomi di altri due tratti di fiume con belle piscinette naturali dove poter fare il bagno, ma anche dotati di massi piatti dove poter trovare ombra e relax, si trovano rispettivamente a monte e a valle rispetto alle due succitate piscine sul corso dell’Auro. Completa il gruppo di spots per il wild swimming il Vecchio Mulino, edificio recentemente ristrutturato e trasformato in residenza, ma ai cui piedi si mantiene una larghissima e profondissima piscina naturale alimentata da una cascata dal fronte molto largo.
Una delle cose più affascinanti da fare alle Piscine dell’Auro, peraltro, è quella di godersi l’avventura di poter scendere (o risalire) il corso del torrente, visitando una piscina dopo l’altra, e scoprendo anche angoli per fare il bagno affascinanti, ma senza un semplice accesso dedicato direttamente dalla strada asfaltata.
Marche, spiagge d’acqua dolce: le Cascatelle di Cagli
Il Bosso e il Burano sono due affluenti del già citato fiume Metauro che scorrono nella valle a sud rispetto al corso d’acqua nel quale si gettano. Su un altopiano stretto tra i loro letti sorge la cittadina di Cagli, da visitare e da utilizzare anche come quartier generale per organizzare una gita in giornata alle omonime Cascatelle.
Le Cascatelle di Cagli sono una serie di piscine naturali di acqua azzurrissima, scavate dal fiume Burano nella roccia bianca che contorna il suo letto, pochi chilometri a sud rispetto al paese.
Malgrado si trovino a poca distanza dalla Strada Flaminia, assai trafficata anche dal trasporto pesante, le Cascatelle offrono un contesto estremamente naturale, rimosso e protetto rispetto alle vicinanze. In estate sono un luogo molto gettonato dagli amanti dell’acqua dolce, che ne affollano le sponde. Il tratto interessato dalle piscine naturali è comunque piuttosto esteso e offre la possibilità a tutti di goderne in totale relax.
Note anche come Gola del Burano o Caldare, le Cascatelle di Cagli sono un luogo ideale per chi ama arrampicarsi sulle rocce e tuffarsi in profonde piscine naturali di acqua azzurra. Un luogo che regala vibrazioni positive ed energizzanti, a cui si può successivamente aggregare un rilassante aperitivo: se dal parcheggio delle Cascatelle si prosegue per poco più di un chilometro lungo il vecchio tracciato della via Flaminia in direzione sud, si raggiunge un piccolo chiosco di birre e piadine con un ampio spazio verde sulle sponde del Burano dove la pace e il silenzio regnano sovrani.
Marche, spiagge d’acqua dolce: i Tre pozzi del Fiume Bosso
Il già citato fiume Bosso è uno dei corsi d’acqua che regala ai visitatori le più ampie possibilità di wild swimming. Sono tantissime le piscine naturali, le cascatelle e i tratti di fiume dove poter passare una giornata tra relax, tuffi e picnic.
Il più bello è forse quello dei Tre pozzi, a poca distanza da Cagli. Qui il Bosso compie un’ampia curva a U nel suo corso, che termina in una splendida e imponente cascata, inforrandosi subito dopo tra le rocce. Questa piccola gola stringe il letto del fiume e crea quindi tre belle piscine naturali consecutive, con l’acqua che rimane cristallina grazie al pallore delle pietre del fondale e dei pinnacoli di roccia attorno.
Tanti i luoghi dove potersi sistemare: la gente del luogo ha sistemato anche un bel tavolo in legno da picnic in mezzo al corso del fiume, in modo da potersi godere un bel pranzo d’estate con i piedi a bagno nelle fresche acque del Bosso. In più il contesto particolare del luogo consente di poter alternare a proprio piacimento sole e ombra, com’è necessario nelle giornate più calde dell’estate.
Marche, spiagge d’acqua dolce: il Tempio di Shiva
Luogo affascinante, avvolto da un’atmosfera mistica, il Tempio di Shiva ha quest’aria magica per via della bellezza del contesto naturale: una tripla cascata riempie una piccola ma profonda piscina naturale di acqua dal colore blu elettrico, talmente acceso da sembrare quasi irreale.
La cascata si raggiunge affrontando una breve escursione di circa 20 minuti nel bosco, leggermente in salita. Un percorso alla portata di tutti da affrontare però con scarpe chiuse e un minimo di attenzione, in particolare per seguire la traccia fino a destinazione. La partenza del sentiero si trova sulla Strada provinciale 29, poco dopo aver superato il paese di Secchiano. Da uno spiazzo sterrato sulla sinistra della carreggiata si guada facilmente il fiume Bosso, inoltrandosi poi lungo il corso di un suo piccolo affluente, il Fosso di Teria.
Giunti al termine del sentiero, poco prima di fare la conoscenza con la bellissima cascata, incontrerete un tratto del torrente che passa fra panche, tavoli, muretti. Tutto realizzato alla bell’e meglio incastrando le pietre trovate intorno al torrente. Grandi acchiappasogni in legno sono appesi ai rami degli alberi, in un’atmosfera mistica e spirituale che si collega con il colore quasi ultraterreno della cascata.
Il salto principale è preceduto da altri due, che è possibile raggiungere arrampicandosi lungo la traccia che si trova sulla destra della prima, dove sono state strategicamente piazzate alcune corde per aiutare la salita. Dalla cima della cascata principale ci si può tuffare senza pericoli nella polla sottostante, godendosi un rigenerante tuffo nell’acqua fredda e cristallina.
Marche, spiagge d’acqua dolce: il Ponte di Tasso (o Paradise)
Anche la valle del Castellano, il fiume che passa per Ascoli Piceno, è un vero e proprio scrigno dei tesori per chi ama le avventure d’acqua dolce. Nessun altro luogo, però, ha il fascino selvaggio del Ponte di Tasso, conosciuto da tutti i giovani del posto come Paradise per non meglio precisate ragioni.
Fra Ascoli e Castel Trosino, percorrendo la Strada provinciale di Valle Castellana, si incontra sulla destra una strada sterrata che va percorsa per qualche centinaio di metri fino a trovare un ampio spiazzo dove parcheggiare l’auto. Da qui un sentiero scende rapidamente fino al Ponte di Tasso, rovina di un antico ma maestoso e solido ponte dal quale calarsi alle sottostanti piscine del fiume Castellano.
La discesa al fiume è molto ripida e non esattamente alla portata di tutti: bisogna scendere calandosi lentamente con l’aiuto di alcune funi. A monte del ponte si susseguono in serie piscine e cascatelle per tutti i gusti, sia quelli di chi vuole solamente bagnarsi in completo relax sia per chi vuol fare un tuffo acrobatico dove l’acqua è più profonda. A valle, invece, una gigantesca piscina creata da una cascatella è il luogo ideale per chi vuole nuotare un po’, ma anche per i tuffatori più ardimentosi.
Le acque del Castellano, arricchite da alcune sorgenti termali lungo il suo corso, hanno un splendido colore turchese, che nei punti dove l’acqua è più bassa si attenua, dando l’impressione di trovarsi in una spiaggia caraibica.