La Repubblica Dominicana è il paradiso dei sub

Statue, formazioni rocciose e soprattutto barche: la Repubblica Dominicana è il regno delle immersioni, grazie ai suoi tanti tesori sommersi

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SiViaggia

Redazione

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Pubblicato: 22 Agosto 2017 19:09

È, la Repubblica Dominicana, uno di quei luoghi che ai sub è in grado di regalare enormi sorprese e straordinarie esperienze. Perché, sotto le sue acque, ci sono dei veri e propri tesori, raggiungibili sia da sub esperti che da quelli alle prime armi. A partire dalla costa settentrionale di Puerto Plata che, con pochi minuti di navigazione, permette di raggiungere Three Rocks, uno dei punti d’immersione più famosi di tutta la Repubblica Dominicana. Siti a 9 metri di profondità, tre pinnacoli di roccia corallina si ergono su di un fondale di sabbia bianca e si lasciano lambire dai pesci damigella e dai pagri dalla coda gialla. Per un’esperienza tra gli animali e la natura.

Un’immersione adatta a tutti è anche quella che permette di raggiungere Cayos Los Siete Hermanos, i 7 isolotti formati da terreni e da sabbie di coralli soprannominati “i 7 fratelli”: nascosti a 3 metri di profondità, nella baia di Montecristi, non è necessario essere sub esperti per raggiungerli. Anzi, il luogo in cui si trovano è considerato il punto d’immersione più completo del Paese, per la ricchezza di paesaggi subacquei – che va dai fondali sabbiosi alle pareti rocciose – e per la sua posizione super favorevole, sempre riparata dai venti. Altrettanto semplice è la discesa verso il Museo Submarino Igneri Caribe Taìno, museo sommerso 3 metri sotto il mare – che, a Punta Cana, tra Playa Blanca e Playa Serena – conta 20 sculture scolpite dal celebre artista plastico Thimo Pimentel, chiamate a rappresentare l’eredità indigena della Repubblica Dominicana.

Nel Parco Nazionale di Cotubanamà, invece, l’Isola di Saona ha una superficie di 110 km2 e si raggiunge con un’escursione dalla spiaggia di Bayahibe, a La Romana. Qui, sub con diversi gradi d’esperienza, possono godere di spot straordinari: tra loto Punta Cacòn – che ha acque poco profonde e regala la vista di splendide aragoste tra le scogliere – ed El Catuano, regno degli squali gatto e delle razze.

Ci sono poi le escursioni riservate ai sub più esperti. Per la profondità a cui i relitti (naturali o artificiali) giacciono, ma anche per le correnti forti a cui sono esposti. Poco lontano da Samanà, ad esempio, c’è Piedra Bonita (anche detta “La Torre”), una delle località sommerse più affascinanti di tutta la Repubblica Dominicana. Sita a 60 metri di profondità – e proprio per questo consigliata solo ai divers d’esperienza -, è un’enorme roccia adornata da spugne, coralli e alcionacei. Infine, le navi. La Enriquillo (RM-22), una nave lunga 44 metri e larga 10 che – donata dagli Stati Uniti alla Marina della Repubblica Dominicana nel 1980 – fu consegnata nel 2006 a Grupo Puntacana perché venisse inabissata nei dintorni di Playa Banca, a 18 metri di profondità, in un luogo esposto a correnti molto forti. Mentre, vicino alle Scogliere di Hemingway, riposa” ad una profondità compresa tra i 22 e i 34 metri la Tanya V, una nave lunga 60 metri e affondata nel 1999. Un luogo perfetto per ammirare meravigliosi coralli e spugne. Purché si sia dei sub esperti.