La Grande Strada delle Dolomiti: 145 km di storia alpina

Cosa vedere lungo la Grande Strada delle Dolomiti: un affascinante viaggio nel cuore delle Alpi tra Bolzano e Cortina d’Ampezzo

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SiViaggia

Redazione

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La Strada Statale 48 delle Dolomiti (SS 48), conosciuta in tutta Europa e non solo come la Grande Strada delle Dolomiti (Die Große Dolomitenstraße in tedesco), è senza dubbio uno degli itinerari turistici più antichi e più conosciuti di tutto l’arco alpino italiano. Inaugurata nel 1909, oggi i suoi 145 km circa (verificabili su Google Maps) si sviluppano a partire da Bolzano, in Trentino-Adige, o più precisamente dal piccolo abitato di Cardano, fino alla rinomata ed esclusiva località turistica di Cortina d’Ampezzo. Nel mezzo, da più di un secolo si snoda una lingua d’asfalto che passa al cospetto delle più belle vette delle Dolomiti come le Tofane, la Marmolada e il Sella. Tra paesaggi unici al mondo come soltanto si possono ammirare in val d’Ega, val di Fassa, val Gardena e val Badia, si possono scoprire affascinanti tesori d’arte e vivere appieno le coinvolgenti e remote tradizioni ladine.

Superando antichi valichi di montagna come il Falzarego e il Pordoi lungo la Grande Strada delle Dolomiti si possono inoltre raggiungere alcune delle località alpine più celebri e affascinanti del Trentino e del Veneto come Moena, Vigo di Fassa, Ortisei e Canazei, nonché veri e propri angoli di paradiso come il lago di Carezza e il lago di Ghedina. Se tutte queste destinazioni nel cuore delle Alpi sono diventate tra le mete turistiche così amate al mondo è anche merito di questa strada. Vediamola tappa per tappa, prima di mettersi in viaggio o affrontare parte del percorso con un tour guidato.

La Grande Strada delle Dolomiti: da Bolzano al Pordoi

Prima di mettersi in strada, a Bolzano bisogna assolutamente fare due passi sulla bellissima e centrale piazza Walther con le storiche vie porticate di via della Mostra, via dei Bottai e via dei Portici, nonché il Duomo, nel tipico stile gotico tirolese, dedicato a Santa Maria Assunta, con la sua caratteristica copertura policroma e l’inconfondibile campanile. In località Cardano la Grande Strada delle Dolomiti si stacca dalla Strada Statale 12 dell’Abetone e del Brennero per attraversare tramite un tunnel la val d’Ega e raggiungere Nova Levante, da dove si gode di una splendida vista sul gruppo del Catinaccio, oggi compreso nel parco Naturale Sciliar-Catinaccio. A breve distanza si raggiunge l’affascinante lago di Carezza, forse il luogo di villeggiatura dell’imperatrice austriaca Sissi, sulle cui acque si specchia l’imponente massiccio del Latemar.

Da qui la strada sale al passo di Costalunga, il cui versante opposto si apre sulla val di Fassa, cuore pulsante delle tradizioni ladine del Trentino-Alto Adige, con le suggestive località di Vigo (Sen Jan de Fassa), Pozza, Pera e Campitello di Fassa. All’estremità settentrionale della valle si trova dunque la bella località sciistica di Canazei. La SS48 a questo punto permette di affrontare il suggestivo passo Pordoi, che segna il confine con la regione veneto e dal quale si gode di una vista mozzafiato sulla Marmolada, il Sass Pordoi e il Sassolungo. Dall’altra parte del valico, già in provincia di Belluno, si raggiungono in successione Agordino, Arabba con il museo degli Usi, Costumi e Tradizioni della gente Ladina, e Livinallongo del col di Lana.

La Grande Strada delle Dolomiti: dal Falzarego a Cortina d’Ampezzo

Proseguendo lungo la Grande Strada delle Dolomiti si raggiunge poi la piccola località di Corte, dalla quale ammirare in alto il piccolo borgo di Andraz e il suggestivo profilo del suo castello. Dopo Cernadoi comincia la salita per il passo di Falzarego. Saliti in cima una funivia permette di raggiungere facilmente il panoramico rifugio Lagazuoi, dal quale si gode di uno stupendo panorama sul paesaggio che lo circonda, oggi vero e proprio museo a cielo aperto per il gran numero di trincee e fortificazioni militari ritrovati sui crinali circostanti e risalenti alla Grande Guerra.

Superato il Falzarego si raggiunge la splendida Cortina d’Ampezzo, conosciuta in tutto il mondo come la perla delle Dolomiti e dove meritano sicuramente una visita il museo della Grande Guerra, quello Etnografico e quello d’arte Moderna dedicato all’ampezzano Mario Rimoldi (1900-1972), imprenditore e collezionista d’arte che fu inoltre sindaco della città durante i Giochi Olimpici invernali del 1956. La strada prosegue poi seguendo il corso del torrente Ansiei fino a Federavecchia, da dove si raggiunge il lago di Misurina, e Auronzo di Cadore fino alla frazione di Cima Gogna, dove la Grande Strada delle Dolomiti termina il suo percorso immettendosi sulla SS 52 della Carnia in direzione della val Comelico.

La Grande Strada delle Dolomiti: l’itinerario oltre lo storico tracciato

Dal 1992 allo storico tracciato della Grande Strada delle Dolomiti, così come era stato disegnato alla fine dell’Ottocento dai due pionieri del turismo Albert Wachtler e Theodor Christomannos, si è aggiunto un altro suggestivo e interessante tratto che da Ora, sempre in provincia di Bolzano, permette di cominciare a salire e immergersi nella natura a partire dal passo di San Lugano, puntando prima verso sud verso l’abitato di Montagna e poi di Trodena nel parco naturale. Superato il valico si entra così nella magica val di Fiemme, dove è possibile entrare in contatto con tradizioni alpine e con il fascino sottile che si respira nel piccoli borghi di Carano, Castello-Molina di Fiemme, Cavalese, Tesero, Panchià, Ziano di Fiemme e infine Predazzo. Da qui, superando il valico di passo Rolle si entra al limite meridionale della val di Fassa, oltre la frazione di Mezzavalle. Da qui si raggiungo la località di Forno, nei pressi di Moena, e di Soraga di Fassa con l’omonimo lago. Da qui la strada si immette nuovamente sullo storico tracciato della Grande Strada delle Dolomiti fino a Cortina d’Ampezzo.