Lago di Carezza, lo specchio d’acqua che nasconde una ninfa

Il bacino nel cuore delle Dolomiti Occidentali è un luogo misterioso che ha ispirato una leggenda affascinante. I colori variopinti rendono le sue acque uniche al mondo

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Redazione

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Una ninfa, un mago e uno specchio d’acqua da sogno. Atmosfere fiabesche e natura spettacolare si fondono nel Lago di Carezza. Siamo in Alto Adige, precisamente nella Val d’Ega, cuore delle Dolomiti Occidentali.

Nelle sue acque smeraldine si specchia la catena montuosa del Catinaccio, e i colori unici al mondo di questo lago alpino e delle montagne che lo circondano hanno ispirato leggende e suggestioni. Una zona da anni molto amata dagli escursionisti e, nei mesi più freddi, dagli appassionati di sport invernali.

Pensate che il Lago di Carezza è frequentato anche dai… sommozzatori, che si immergono nel fondale per ammirare la statua in bronzo di Ondina, la ninfa che secondo la leggenda abitava queste acque.

Le leggenda del lago incantato

Fonte: 123rf Tomas111
Lago di Carezza, 123rf Tomas111

Si narra che un giorno lo stregone di Masaré la sentì cantare e si innamorò di lei. Per conquistarla chiese aiuto alla strega Langwerda, che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioielli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al gruppo montuoso del Latemar e di recarsi al Lago di Carezza per attirare la ninfa. Ondina rimase attratta dall’arcobaleno, ma si accorse ugualmente della presenza del mago e si immerse nelle acque del lago.

Da allora non fu più vista da nessuno. Lo stregone, affranto dalle pene d’amore, strappò l’arcobaleno, lo distrusse in mille pezzi e lo gettò nel lago. Questa sarebbe la ragione per cui ancora oggi il lago di Carezza risplende di colori così vivaci.

Fluttuazioni e segreti nel cuore del Latemar

L’aura di mistero che circonda questo lago è dovuta anche all’assenza di emissari visibili. È infatti alimentato da sorgenti sotterranee che scorrono dalle cime del Latemar, e a seconda della loro portata il lago cambia aspetto. Nei mesi autunnali, fino all’arrivo della neve (quando diventa ghiacciato) il suo livello è basso, mentre a primavera, dopo lo scioglimento dei ghiacci, raggiunge la sua massima portata.

Dal Lago di Carezza è possibile anche percorrere il sentiero che conduce al monumento dedicato all’imperatrice Elisabetta d’Austria, la famosa Principessa Sissi che nell’agosto 1897 trascorse un periodo di riposo proprio a Carezza.

Fonte: 123rf Jacek Nowak
Carezza Lake, 123rf Jacek Nowak