Viaggi in aereo: le paure più comuni degli italiani

Volare fa paura e l'80% degli italiani dichiara di vivere le attese in aeroporto e i viaggi in aereo con apprensione: i timori più diffusi

Pubblicato: 9 Luglio 2023 07:30

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

Content writer & Travel Expert

Content Writer specializzata nel Travel. Per lei il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se, scrivendo, riesce ad emozionare, ha raggiunto il suo obiettivo.

Viaggiare è un’esperienza meravigliosa che apre a nuovi orizzonti ma è naturale che porti con sé anche qualche timore e preoccupazione, soprattutto se il mezzo con cui spostarsi è l’aereo.

Infatti, non tutti riescono a salire a bordo a cuor leggero e ritrovarsi a chilometri di distanza dal suolo provoca loro una stretta allo stomaco e una vera e propria “sensazione di smarrimento”.

Aerofobia: di cosa si tratta e come si supera

La paura di volare è conosciuta come “aerofobia” e può colpire chiunque, sia chi viaggia per la prima volta sia chi è già abituato: il pensiero di “essere sospesi nel vuoto”, la consapevolezza di non poter scendere fintanto che non si è giunti a destinazione, il non poter abbassare il finestrino per prendere una boccata d’aria, l’eventualità di guasti al mezzo sono tutti fattori scatenanti che possono provocare seri attacchi di panico, di ansia e di agitazione.

Si tratta di una paura che condiziona e rappresenta un limite ma che può essere anche affrontata con una serie di accorgimenti, primo tra tutti quello di informarsi prima della partenza in modo da avere chiaro in mente cosa aspettarsi, soprattutto durante le fasi di decollo e atterraggio.

Ancora, diventa importante confrontarsi con amici e parenti sull’esperienza del volo, allontanare il più possibile i pensieri negativi, arrivare a bordo ben riposati, mettere al corrente il personale di volo dei propri timori così da poter avere assistenza e rassicurazioni in caso di necessità, distrarsi e intrattenersi ascoltando musica, guardando un film o leggendo un libro, partire in compagnia di una persona cara, scegliere il posto che più fa sentire a proprio agio, sgranchirsi le gambe facendo quattro passi durante la fase di crociera e, se possibile, seguire anche un corso specifico per superare la paura di volare.

Volare: le paure più comuni degli italiani

Volare fa paura e l’80% degli italiani dichiara di vivere le attese in aeroporto e i viaggi in aereo con apprensione.

Una ricerca di jetcost.it, motore di ricerca per voli e hotel, ha intervistato 3000 persone dai 18 anni in su che hanno volato almeno una volta negli ultimi due anni per indagare quali sono le maggiori preoccupazioni che possono assalire.

La prima domanda riguardava il timore di viaggiare in aereo in generale: il 78% ha dato risposta affermativa anche se il 69% ha comunque sottolineato di apprezzare l’esperienza del volo.

Un altro quesito si concentrava, invece, sulle paure principali durante la permanenza in aeroporto. Le risposte più frequenti sono state:

  • smarrire il bagaglio;
  • perdere il volo;
  • non trovare più i documenti, il passaporto, o la carta d’imbarco;
  • far scattare l’allarme ai controlli di sicurezza;
  • vedere il proprio volo cancellato.

Ma non soltanto.

Gli intervistati temevano anche il dover aprire la borsa ai controlli, il ritardo dei voli, avere il bagaglio che pesa più di quanto consentito, perdere una coincidenza o anche l’essere sorpresi con qualcosa che non appartiene ai propri bagagli.

Parlando invece del volo vero e proprio, il 21% ha affermato di soffrire di aerofobia.

Alla domanda su cosa trovassero più spaventoso, fastidioso e irritante a bordo, il 54% ha risposto il rumore, il 39% non avere abbastanza spazio per le gambe, il 33% le turbolenze e il 31% il dover aspettare gli altri passeggeri.

Altri aspetti che indispettiscono sono i prezzi di cibo e bevande (26%), le misure di sicurezza (23%), il sedile scomodo (21%), la claustrofobia (16%) e la qualità del cibo (11%).

Infine, uno sguardo al rumore ritenuto più insopportabile durante il volo: al primo posto il pianto dei bambini, al secondo chi parla ad alta voce, al terzo i giovani in gita che gridano, al quarto chi russa, i genitori quando sgridano i figli e poi chi è sotto l’effetto dell’alcool.