Non solo Venezia: anche questa città combatte l’overtourism

Dalla riapertura delle frontiere, la bellissima città di Kyoto ha visto un numero incredibile di visitatori, ma ora il problema maggiore è l'overtourism

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Non possiamo più chiudere gli occhi e far finta che non sia vero: l‘overtourism, ovvero ciò che dall’Organizzazione Mondiale del Turismo è definito come “l’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori” è un problema, sopratutto per determinate destinazioni.

In Italia abbiamo l’esempio di Venezia, ma anche tantissime altre località del mondo devono fare i conti con questa situazione. Del resto, se con la pandemia il pianeta sembrava avesse in qualche maniera ricominciato a respirare da diversi punti di vista, con la ripresa dei viaggi si è inevitabilmente ripresentato questo fenomeno, che in particolare sembrerebbe aver colpito la splendida città di Kyoto, in Giappone.

Kyoto contro l’overtourism

Kyoto è una città magnifica e che, nel corso della sua storia, ha persino ricoperto il ruolo di Capitale del Giappone. Situata sull’isola di Honshu, è la culla di un’infinità di templi classici buddisti, giardini, palazzi imperiali, santuari shintoisti e case di legno tradizionali.

La città è veramente amata dai turisti di tutto il mondo, tanto che i suoi preziosi monumenti, alcuni dei quali patrimonio Unesco, ricevono annualmente in media più di 30 milioni di visitatori – nel 2019 persino più di 50 milioni.

E a sorprendere particolarmente è che a seguito della riapertura delle frontiere, proprio qui, in quella che è considerata la “Firenze del Giappone” per la sua bellezza e ricchezza artistica, è appena stato registrato per il terzo mese un numero incredibile di turisti: oltre 2 milioni di visitatori internazionali.

In vista dell‘autunno, che in Giappone con il foliage crea davvero ambienti dai profili magici, l’amministrazione locale ha pensato di prendere provvedimenti utili a combattere l’overtourism.

I provvedimenti di Kyoto

Come si può leggere su La Repubblica, il sindaco di Kyoto ha deciso di creare un pacchetto di misure utili a distribuire i flussi di persone e a facilitare la convivenza tra residenti e visitatori.

Si parla perciò di ottimizzazione dei servizi pubblici e del bisogno di individuare qualsiasi metodo che possa portare a non creare gli ormai famosi assembramenti. Al contempo, si punta anche alla sensibilizzazione sui comportamenti che è opportuno adottare in un Paese che ha una cultura e abitudini davvero unici nel loro genere.

Tra i provvedimenti che verranno adottati c’è anche l’incremento delle corse della Rakuraru Line, ovvero la linea bus che collega la stazione ai principali spot turistici. Verrà anche sostituito il pass giornaliero, concesso fino a questo momento solo per i bus, con un altro esteso alla metropolitana: l’obiettivo è redistribuire il flusso dei turisti in movimento.

In più, c’è in ballo la creazione di un deposito bagagli nella stazione ferroviaria della Japan Raliways con lo scopo di incoraggiare le persone a visitarla senza portare con loro ingombranti valigie, o di spostarsi all’interno di essa senza trolley al seguito. Poi la produzione di brochure, anche in inglese, che catalogano gli eventi in atto e predicono le possibili congestioni di traffico.

Verranno poi installati degli schermi informativi nelle stazioni metro di Kyoto e di Karasuma Oike. Su di essi si potranno leggere indicazioni  in inglese, cinese e anche altre lingue, utili a informare i turisti sui comportamenti da seguire.