Cremona, la Capitale mondiale della liuteria amata dai media americani

La rivista americana Travel + Leisure ci porta in viaggio a Cremona, splendida città d'Italia che da ben sei secoli è la Capitale mondiale della liuteria

Pubblicato: 11 Giugno 2024 07:30

Foto di Serena Proietti Colonna

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

In Italia esistono città e località bellissime che molto spesso vantano dei primati eccezionali. È il caso di Cremona, in Lombardia, che da ben sei secoli sfoggia il titolo di Capitale mondiale della liuteria, tanto che la rivista americana Travel + Leisure ha deciso di dedicarle un approfondito articolo.

La liuteria cremonese

La liuteria tradizionale cremonese è un’antica forma di artigianato che prevede la costruzione di strumenti ad arco come violini, viole, violoncelli e contrabbassi. Parliamo di una delle forme di artigianato italiano più celebri del mondo, al punto che la cultura dei “saperi e saper fare liutario della tradizione cremonese” è stata iscritta il 5 dicembre 2012 nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.

Tale arte è un qualcosa di eccezionale e dalle origini antichissime: affonda le sue radici nel XVI secolo, quando Andrea Amati la mise a punto e la tramandò ai suoi discendenti Antonio e Gerolamo. Nella stessa bottega in cui lavoravano i Fratelli Amati, personaggi del calibro della famiglia Guarneri e Antonio Stradivari appresero questa arte e la perfezionarono, al punto che lo stesso Stradivari sviluppò i canoni fondamentali tuttora utilizzati per la formazione dei liutai.

Oggi questa antica tradizione è tutelata dal Consorzio Liutai Stradivari e l’Associazione Italiana Liutaria, che rappresentano oltre 140 artigiani. A ciò si aggiunge la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona, fondata il 21 settembre 1938.

Ma non solo, perché a seguito del riconoscimento dell’Unesco, nel 2013 è stato aperto il museo del violino presso il Palazzo dell’Arte di Cremona. A tal proposito la rivista americana ricorda che: “Centocinquanta liutai esercitano ancora il loro mestiere, secondo la tradizione delle famiglie Amati, Guarneri e Stradivari. Chiunque sia in grado di superare un esame di lingua italiana può presentare domanda alla scuola di liuteria della città, finanziata con fondi pubblici, la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona”

Cosa vedere a Cremona

Senza ombra di dubbio, la liuteria di Cremona è parte dell’identità della città, ma di certo non è tutta qui: le cose da vedere sono tantissime e una più bella dell’altra. Vi basti sapere, infatti, che oltre a essere la Capitale internazionale di questa arte è anche definita la città delle 3 T: Torrazzo, uno dei campanili più alti del mondo e simbolo del capoluogo lombardo, Torrone, bontà culinaria nata qui 500 anni fa, mentre sulla terza T ci sono diverse scuole di pensiero che ancora non hanno trovato una risposta definitiva.

Ciò vuol dire che una delle prime cose da vedere è il Torrazzo stesso, dal quale si può ammirare anche un panorama che spazia tra i tetti fino ad arrivare oltre il Po (ma solo dopo aver salito ben 502 scalini).

Imperdibile è anche Piazza del Comune (o del Duomo), da molti ritenuta una delle più belle d’Italia, che colpisce tutti i suoi visitatori per l’inconfondibile contrasto tra il rosso dei mattoni e il bianco del marmo del Duomo e del Battistero. Il Duomo è uno dei più emozionanti edifici romanici del Nord Italia, che conserva gelosamente all’interno delle sue mura uno straordinario ciclo di affreschi che gli ha donato persino il titolo di “Cappella Sistina della Pianura Padana“.

C’è poi il Palazzo del Comune che, oltre a farsi amare per il suo elegante esterno, è anche la dimora di alcune opere del Genovesino, uno dei protagonisti più originali e anche meno conosciuti della pittura del Seicento nel Nord d’Italia.

Al di fuori del centro storico, invece, vale la pena fare un salto presso il Monastero di San Giuseppe in San Sigismondo che presenta un esterno che è molto semplice, ma un interno che è un capolavoro che lascia senza parole: vi è custodito uno dei cicli pittorici più belli del Manierismo lombardo e molte altre meraviglie che da sole valgono il viaggio.