Aceredo: l’Atlantide spagnola riemersa dalle acque dopo 30 anni

A guardare le fotografie e il video sembra quasi di poterle immaginare le persone che un tempo popolavano quelle strade, lì dove c'erano le loro case 30 anni fa

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Redazione

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C’era una volta, non troppo tempo fa, un villaggio situato nella provincia di Ourense, in quel territorio della Galizia nord occidentale che confina con le terre portoghesi. Proprio qui, a seguito della costruzione del un bacino idrico dell’Alto Lindoso sul fiume Lima, il paesino fu inghiottito e sommerso dall’acqua.

C’è oggi, inaspettatamente, di nuovo villaggio. Tutti adesso parlano di Aceredo, lo fanno sui social network, sui giornali e in televisione, lo fanno perché dopo 30 anni è riemerso da quelle acque che lo avevano sommerso. Ed è bellissimo!

La città abbandonata e sommersa riemerge dopo 30 anni

Questa è la storia di Aceredo, un luogo che non appare sulle mappe contemporanee, né sui gps. Una città che in molti non conoscono e che altri hanno dimenticato tranne loro, quelli che qui vivevano più di 30 anni fa. E leggendo la storia di questa piccola Atlantide spagnola il rimando alla nostra città perduta – Fabbriche di Careggine – è quasi inevitabile perché come lei ha condiviso quello stesso destino di oblio a seguito della costruzione di una diga.

Nel caso di Aceredo, però, lo svuotamento non è venuto per mano dell’uomo, come invece è accaduto al borgo sommerso del lago di Vagli, ma per forza maggiore. Così è successo che, un po’ a causa dello sfruttamento aggressivo delle acque, un po’ per la siccità, l’Alto Lindoso è arrivato al 15% della sua capacità. Svuotandosi, quindi, ha messo in mostra il villaggio con le sue rovine abbandonate e fatiscenti, ma incredibilmente suggestive e affascinanti.

Alla notizia del villaggio emerso, centinaia di cittadini e viaggiatori si sono recati al cospetto della piccola Atlantide spagnola per camminare, di nuovo, su quella terra, tra le strade fangose, le case e i resti degli edifici.

Quel che resta di Aceredo

Il video che trovate in apertura mostra tutto ciò che resta del villaggio oggi. È possibile osservare le pareti logorate dall’acqua, i detriti che ostacolano le strade fangose e più asciutte, le travi dei tetti o alcuni resti di questi. Eppure, al confine delle terre portoghesi, lo spettacolo non è desolante come si può immaginare, ma incredibilmente suggestivo.

Nessuno, infatti, si aspettava da quel lontano 1992 di rivedere ancora Aceredo, e invece è successo. Nonostante, inoltre, gli evidenti segni del tempi, a guardare il villaggio riemerso nella sua totalità si ha comunque l’impressione che le acque in qualche modo lo abbiamo preservato fino ai giorni nostri, restituendoci oggi un agglomerato urbano di architetture, case, negozi ed edifici.

E a guardare le fotografie e i video sembra quasi di poterle immaginare le persone che un tempo popolavano quelle strade. Sembra quasi di vederle districarsi tra casa e lavoro e poi incontrarsi in piazza o in un pub a bere birra.

Lì, dove le persone sono state costrette a lasciare i ricordi di una vita, a lasciare le loro case per cause di forza maggiore. E chissà se ci sono anche loro, adesso, a passeggiare tra le strade della piccola Atlantide per rivivere in qualche modo la vita di un tempo che gli è stata portata via.

Aceredo, il villaggio sommerso è tornato alla luce
Fonte: REUTERS/Miguel Vidal
Aceredo, il villaggio sommerso è tornato alla luce