Cosa sapere se stai programmando un viaggio in Svizzera

Meta amata d'estate e d'inverno è la Svizzera, e queste sono le regole per entrare nel Paese

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

A due passi dall’Italia e anzi, proprio al confine, sorge un Paese piccolino ma che sembra uscito da una fiaba: la Svizzera. Sono tantissimi gli italiani che decidono tutti gli anni di trascorrerci una vacanza, sia in estate che in inverno. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di fare una breve guida su tutto quello che c’è da sapere se state programmando un viaggio in Svizzera.

Le regole da seguire per entrare in Svizzera

La Svizzera adotta una propria classificazione nazionale delle aree a rischio, pertanto le restrizioni di viaggio per la Svizzera non sono basate sulla mappa comune “Semaforo UE“.

Ed è per questa ragione che l’Ufficio federale della sanità pubblica fornisce un elenco regolarmente aggiornato dei Paesi definiti come area di rischio COVID-19. Se un Paese è iscritto nell’elenco, questo include tutte le sue zone, isole e territori d’oltremare, anche se non sono elencati separatamente. I Paesi limitrofi della Svizzera sono esentati da questo regolamento. Nel caso di questi Paesi, non è l’intero Paese ad essere elencato, bensì le regioni.

Attualmente l’Italia non fa parte di questo elenco poiché considerata a basso rischio. Per questo motivo per entrare in Svizzera, via aereo, basta presentare il risultato di un test PCR negativo effettuato prima della partenza ed entro le 72 ore prima dell’arrivo e deve essere mostrato in due momenti differenti: innanzitutto all’imbarco per il volo in partenza dall’estero, e in seguito all’aeroporto svizzero (quando si attraversa il confine). Attenzione però perché per i due controlli vigono regole diverse per quanto riguarda i test ammessi e all’obbligo di test.

1. Controllo all’imbarco: le compagnie aeree controllano sistematicamente prima dell’imbarco il risultato negativo del test. A questo controllo sono ammessi i risultati dei seguenti test:

  • un test PCR effettuato nelle ultime 72 ore;
  • un test antigenico rapido effettuato nelle ultime 24 ore.

2. Controllo alla frontiera svizzera: l’autorità di controllo alla frontiera nell’aeroporto accerta con controlli a campione il risultato negativo del test. Per questo controllo è ammesso il risultato del seguente test:

  • un test PCR effettuato nelle ultime 72 ore.

Tuttavia, è bene sapere che è ammesso solo il test antigenico rapido effettuato in Svizzera e non uno effettuato all’estero poiché la Svizzera si affida allo standard di qualità che nel suo territorio è sufficientemente alto. Per questo motivo vi invitiamo a effettuare un tampone molecolare.

Regole per l’entrata in Svizzera via terra o via acqua

Se negli ultimi 10 giorni avete soggiornato in un luogo figurante nell’elenco UFSP dei Paesi a rischio (che vi abbiamo allegato sopra) ed entrate in Svizzera, bisogna sia mettersi in quarantena, sia presentare il risultato negativo di un test del coronavirus (indipendentemente dal mezzo di trasporto con cui si viaggia).

La dogana alla frontiera svizzera accerta con controlli a campione il risultato negativo del test delle persone in entrata. Per questo controllo è ammesso il risultato del seguente test:

  • un test PCR effettuato nelle ultime 72 ore.

Nel caso di ingresso da un Paese a basso rischio (e quindi dall’Italia) non è necessaria alcuna misura precauzionale, a patto che si entri con auto, a piedi o in bicicletta.

Infine, è necessario compilare un modulo di iscrizione in base a uno dei seguenti casi: se si entra in Svizzera per ferrovia, autobus o pullman, barca o aereo. Ciò comprende anche uno scalo in Svizzera, ad esempio i viaggiatori aerei che devono cambiare volo; oppure se si è stati in un Paese o in un’area con un maggior rischio di infezione nei 10 giorni precedenti al viaggio. Il modulo di iscrizione deve essere compilato anche per i bambini. Possono essere inclusi nella forma di un adulto che viaggia con loro. Ricordiamo, inoltre, che per l’ingresso in Svizzera via ferrovia, autobus o traghetto basta solo il modulo suddetto, si è esenti perciò dal tampone molecolare o antigenico.

Situazione sanitaria in Svizzera

La situazione a livello sanitario continua a essere favorevole. Ad affermarlo il giorno 1° giugno ai media è stata Virginie Masserey, a capo della sezione di controllo delle infezioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). L’estate, probabilmente, porterà a un ulteriore miglioramento, ma bisognerà comunque fare attenzione all’autunno.

I casi confermati in laboratorio sono in diminuzione. Anche i ricoveri in ospedale sono in calo e il numero di decessi rimane basso. L’incidenza si è ridotta in tutti i gruppi, così come il tasso di positività. I reparti di terapia intensiva non sono più sotto pressione, con circa il 15% dei posti attualmente occupati da pazienti affetti da Covid-19.

Le regole da seguire in Svizzera

Le buone notizie sul fronte sanitario hanno convinto il Consiglio federale a procedere a un allentamento delle misure sanitarie il più rapidamente del previsto.

Dal 31 maggio, infatti, i ristoranti hanno potuto riaprire anche all’interno. I tavoli sono limitati a quattro persone al chiuso e a sei all’esterno. La mascherina è richiesta solo per gli spostamenti all’interno dei locali. Inoltre, l’orario di chiusura imposto dalle 23:00 alle 06:00 è stato abrogato.

Per le manifestazioni con pubblico il nuovo limite è di 100 persone all’interno e di 300 all’esterno. La metà dei posti può essere occupata. Inoltre, sono aperte anche spa e bagni termali. Infine, ulteriori allentamenti sono previsti entro la fine dell’estate. Questi concernono eventi con più di 1.000 persone. Le cosiddette manifestazioni “pilota”, invece, con al massimo 600 persone all’interno e 1.000 all’esterno, sono possibili dal 1° giugno. Se l’evoluzione sanitaria continuerà a essere positiva, il numero di partecipanti sarà gradualmente aumentato. Infatti, eventi fino a 10.000 persone potrebbero diventare una realtà già dal 20 agosto, secondo i piani del governo e la campagna vaccinale.

Cosa fare al rientro in Italia

In attesa dell’introduzione del Green Pass europeo, prevista per il giorno 1 luglio, per rientrare in Italia dalla Svizzera è obbligatorio esibire all’arrivo un tampone molecolare o antigenico con esito negativo, effettuato nelle 48 ore che precedono il viaggio. Infine, è obbligatoria la compilazione del modulo di localizzazione del passeggero (Passenger Locator Form – PLF) digitale – dPLF, prevista dall’Ordinanza del 16 aprile 2021, per tutte le persone in arrivo in Italia, attraverso qualsiasi mezzo di trasporto.

Si ricorda, tuttavia, che la situazione epidemiologica nel nostro Paese e nel resto del mondo è in continuo mutamento. Per questo motivo, prima di effettuare un viaggio in Svizzera, vi invitiamo a controllare i siti istituzionali del Paese di destinazione e la pagina web del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ViaggiareSicuri.