Sotto questa città puoi attraversare le antiche vie dell’acqua

Un patrimonio storico senza pari, che continua a pulsare sotto la superficie della città di Siena, rivelando l'ingegno dei suoi antichi costruttori

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Sonia Surico

Web Content Writer

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Ogni angolo della nostra Italia, ogni strada, ogni piazza racconta una storia, un pezzo del nostro ricco patrimonio culturale e storico. Dalle maestose montagne ai litorali turchesi dei nostri mari, dai pittoreschi villaggi medievali ai capolavori architettonici, il nostro Paese non smette mai di sorprendere e affascinare i turisti di tutto il mondo.

Ma la vera magia risiede nei tesori nascosti che si trovano dietro gli angoli più inaspettati. Ed è in uno di questi luoghi che inizia il nostro viaggio, in quella che è senza dubbio una delle regioni più affascinanti e romantiche italiane: la Toscana, più precisamente a Siena. Famosa per il suo Palio e per la sua straordinaria Piazza del Campo, Siena è un incanto per gli occhi e per l’anima. Ma c’è un aspetto meno noto, ma altrettanto suggestivo, di questa città.

Stiamo parlando delle fonti medievali, 25 chilometri di gallerie sotterranee, vere e proprie opere d’arte architettonica rimaste incredibilmente intatte fino a oggi. Seguiremo il corso dell’acqua, il flusso della vita che ha alimentato Siena per secoli, in un viaggio attraverso il tempo e la storia.

Alla scoperta delle vie dell’acqua sotterranea a Siena

Fontebranda
Fonte: iStock
Fontebranda, Siena, Toscana

Le fonti medievali di Siena, veri e propri gioielli architettonici, sono un emblema tangibile della ricca storia della città. Queste opere maestose, risalenti al periodo medievale, hanno resistito alla prova del tempo, mantenendo intatta la loro bellezza originaria. Una passeggiata nel centro storico o nelle aree verdi adiacenti l’ultima cerchia muraria rivela queste straordinarie testimonianze del passato. Le fonti, incastonate nel tessuto urbano o celate tra il verde, non sono solo strutture funzionali, ma monumenti alla ingegnosità e all’estetica dell’epoca da cui provengono.

Sono alimentate da un sistema altamente efficiente, un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria idraulica medievale. Questa rete si estende per 25 chilometri e si snoda attraverso numerose gallerie scavate nel terreno circostante, raccogliendo le infiltrazioni d’acqua che convogliano, così, fino alla città. Nonostante l’assenza di un fiume, nel tempo questo sistema ha garantito a Siena una fornitura costante e abbondante di acqua, un fattore chiave che ha permesso alla città di prosperare e diventare una delle più ricche e importanti dell’epoca. Ancora oggi, la rete continua a funzionare, testimoniando la lungimiranza dei suoi antichi costruttori.

Tra le fonti presenti, la Fonte Gaia e la Fonte d’Ovile si distinguono in modo particolare. Ognuna di esse racconta una storia unica, riflesso dei cambiamenti sociali, economici e tecnologici che hanno plasmato la città nel corso dei secoli. Questi non erano solo punti di approvvigionamento di acqua, ma anche centri vitali per la socializzazione e lo scambio.

Ma la più antica, famosa e imponente, che occupa un posto significativo nel patrimonio culturale della città, è senza dubbio Fontebranda. Costruita nel 1193, mantiene ancora oggi l’essenza della sua architettura originale, nonostante le modifiche e le aggiunte effettuate nel corso del tempo.

Oltre ad avere anche un legame letterario e religioso significativo per essere menzionata nel XXX canto dell’Inferno di Dante Alighieri, è strettamente associata a Santa Caterina da Siena, la venerata santa che qui è nata e cresciuta, motivo per cui viene spesso chiamata la “Santa di Fontebranda“.

Oggi, è la cornice di importanti manifestazioni culturali e festività locali, tra cui le celebrazioni della Contrada dell’Oca, sottolineando il ruolo centrale che ha ancora oggi nella vita sociale e culturale di Siena.

I segreti degli antichi Bottini: il labirinto sotterraneo dell’acquedotto di Siena

Sotto i ciottoli delle strade e l’effervescenza delle piazze di Siena, si cela un patrimonio storico di grande rilevanza: i Bottini, strutture sotterranee che, ancora oggi, alimentano le fontane della città.

Al fine di proteggere e promuovere la consapevolezza di questa straordinaria rete di acquedotti, sono state organizzate visite guidate per permettere ai visitatori di immergersi nella storia, esplorando i temi legati all’uso delle risorse idriche, all’ingegneria e alla sopravvivenza, scoprendo così un aspetto di Siena spesso sconosciuto, ma di fondamentale importanza.

Due sono i rami principali di questo impressionante sistema. Il primo è il Bottino Maestro di Fontebranda, il più antico e profondo, che parte da Fontebecci e termina alla Fonte di Fontebranda. Poi c’è il Bottino Maestro di Fonte Gaia, un capolavoro di ingegneria idraulica realizzato intorno al 1300. Questo ramo alimenta la celebre Fonte Gaia in Piazza del Campo, simbolo di bellezza e abbondanza. Ma non solo. Con un ingegnoso sistema di trabocchi, l’acqua si riversa anche in altre fonti minori, diffondendo l’oro blu in tutta la città.

Fontebranda
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Fontebranda, Siena, Toscana