Alla scoperta della Baia di Ieranto, dove Ulisse incontrò le Sirene

Dinnanzi ai Faraglioni di Capri, questa baia donata al FAI è un luogo incantato dalle acque limpidissime

Meravigliosa insenatura del Golfo di Salerno, la Baia di Ieranto appartiene al comune di Massa Lubrense.

È un luogo splendido, la Baia di Ieranto. Ma è soprattutto un luogo di miti e di leggende. Così sita dinnanzi ai faraglioni di Capri, secondo Plino Il Vecchio è il luogo in cui Ulisse incontrò le Sirene, durante il ritorno verso Itaca che Omero racconta nell’Odissea. Qui le antiche tradizioni agricole sono tornate a nuova vita, con gli uliveti e gli agrumeti a farla da padrone, mentre le torri di Montalto e di Campanella (datate 1500) rimandano ai tempi della pirateria saracena.

Donata al FAI, la Baia di Ieranto è stata restaurata dal punto di vista ambientale per recuperare l’originale macchia mediterranea coi suoi rosmarini, i ginepri e l’euforbia. Oggi Sito di Interesse Comunitario all’interno dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, è il luogo perfetto per fare birdwatching, kayak, snorkeling e passeggiate botaniche.

Per raggiungere la Baia, il modo più suggestivo è percorrere il sentiero che – lungo 6 chilometri – comincia da Nerano, frazione di Massa Lubrense. Si parte dalla piazzetta del paese e, seguendo la discesa, si trova l’imbocco del sentiero che passa da Villa Rosa (dove visse lo scrittore Norman Douglas) e che regala un panorama da favola: i Faraglioni, Punta Campanella, il profilo della Costiera Amalfitana e gli isolotti dei Galli.

Ad un certo punto ci si trova ad un bivio: una strada sale verso Mont’Alto e Punta Penna, un’altra scende sino alla piccola spiaggia di ciottoli della Baia di Ieranto.

La parte finale del sentiero è costituita dalla “scala dei minatori“, che i minatori arrivati qui a inizio del Novecento per estrarre la calce costruirono per raggiungere prima le cave, poste proprio a livello del mare; oggi utilizzata per raggiungere quella splendida caletta e per immergersi così in acque limpide, dinnanzi ai Faraglioni, regala una vista spettacolare.

Oppure, ci si può regalare un bagno nelle sue acque facendosi accompagnare in barca dalla Cooperativa Sant’Andrea, che è l’unica autorizzata ad entrare nell’area protetta di Punta Campanella. Del resto, questa è l’acqua più pulita di tutta la Costiera, interdetta ai veicoli a motore.

Un luogo da favola in cui, se si chiudono gli occhi, sembra davvero di sentirle le Sirene che chiamarono Ulisse…