Alla scoperta della Baia di Ieranto, dove Ulisse incontrò le Sirene

Dinnanzi ai Faraglioni di Capri, questa baia donata al FAI è un luogo incantato dalle acque limpidissime

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Redazione

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Pubblicato: 14 Aprile 2019 13:54Aggiornato: 24 Luglio 2024 17:45

Meravigliosa, selvaggia e di una bellezza disarmante: è così che può essere definita la Baia di Ieranto, insenatura del Golfo di Salerno appartenente al comune di Massa Lubrense.

È un luogo splendido, la Baia di Ieranto, racchiusa tra Punta Campanella e Punta Penna. Un incantevole paesaggio diviso tra il verde della macchia mediterranea e l’azzurro cristallino delle sue acque. Ma è soprattutto un luogo di miti e di leggende. Andiamo alla scoperta di un tesoro nascosto di quell’Italia meridionale spettacolare e incontaminata che riesce sempre a stupire.

Baia di Ieranto, tra natura e leggende

La storia della Baia di Ieranto ha origini remote, in miti e leggende tramandate nel tempo. Sita dinnanzi ai faraglioni di Capri, secondo Plinio Il Vecchio è il luogo in cui Ulisse incontrò le Sirene, durante il ritorno verso Itaca che Omero racconta nell’Odissea. Non sarà un caso se il nome Ieranto deriva dal greco “ieros“, ovvero “luogo sacro”.

Qui, in questo luogo di incontaminata bellezza, le antiche tradizioni agricole sono tornate a nuova vita, con gli uliveti e gli agrumeti a farla da padrone, mentre le torri di Montalto e di Campanella (datate 1500) rimandano ai tempi della pirateria saracena.

Donata al FAI nel 1987, la Baia di Ieranto è stata restaurata dal punto di vista ambientale per recuperare l’originale macchia mediterranea coi suoi rosmarini, i ginepri e l’euforbia. Oggi è riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario all’interno dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, ed è il luogo perfetto per fare birdwatching, kayak, snorkeling e passeggiate botaniche.

Come arrivare alla Baia di Ieranto: il sentiero

Per raggiungere la Baia, il modo più suggestivo è percorrere il sentiero che – lungo 6 chilometri – comincia dalla piazzetta di Nerano, frazione di Massa Lubrense. È qui che si può parcheggiare (a pagamento) la propria auto, per poi partire a piedi seguendo la discesa. Più avanti si trova l’imbocco del sentiero che passa da Villa Rosa (dove visse lo scrittore Norman Douglas), che regala un panorama da favola: i Faraglioni, Punta Campanella, il profilo della Costiera Amalfitana e gli isolotti dei Galli.

Ad un certo punto ci si trova ad un bivio: una strada sale verso Mont’Alto e Punta Penna, un’altra scende sino alla piccola spiaggia di ciottoli della Baia di Ieranto.

La parte finale del sentiero è costituita dalla “scala dei minatori“, che i lavoratori giunti fin qui a inizio del Novecento per estrarre la calce costruirono per raggiungere prima le cave, poste proprio a livello del mare. Oggi la scalinata viene utilizzata per raggiungere quella splendida caletta e per immergersi così in acque limpide, dinnanzi ai Faraglioni, godendo di una vista spettacolare.

Baia di Ieranto, splendida oasi di incontaminata bellezza
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Spiaggetta della Baia di Ieranto

Escursione in mare alla Baia di Ieranto

In alternativa al sentiero percorribile esclusivamente a piedi, la suggestiva Baia di Ieranto può essere raggiunta anche via mare. Ci si può infatti regalare un bagno nelle sue acque facendosi accompagnare in barca dalla Cooperativa Sant’Andrea, che è l’unica autorizzata ad entrare nell’area protetta di Punta Campanella. Del resto, questa è l’acqua più pulita di tutta la Costiera, interdetta ai veicoli a motore.

Un luogo da favola e quasi magico in cui, se si chiudono gli occhi, sembra davvero di sentire quelle leggendarie Sirene che chiamarono Ulisse.

Il panorama suggestivo sulla Baia di Ieranto
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Baia di Ieranto dall’alto