In Calabria, ai piedi dell’Aspromonte, c’è un sentiero ricco di suggestioni: è il Sentiero dell’Inglese, e deve il suo nome ad un artista dell’Ottocento.
Edward Lear, scrittore e illustratore inglese vissuto nel 1800, dell’Italia era innamorato. Nacque a Londra, ma morì a Sanremo. E, nel mezzo, ci mise visite e opere dedicate proprio al nostro Paese. Viaggiò nella campagna romana, in Abruzzo, e poi in Molise. Ma fu soprattutto la Calabria a conquistarlo: nel 1847 visitò la provincia reggina, impossibilitato a recarsi altrove per via dei moti di Reggio. Nel 1848 si recò nelle zone di Melfi e del Vulture, e poi nell’Alta Irpinia. Il suo “Journals of a Landscape Painter in Southern Calabria”, pubblicato nel 1852 in Inghilterra, di quel viaggio calabrese e lucano è l’affascinante resoconto.
In compagnia di un amico e di un asinello, Edward Lear – durante la sua visita alla Calabria – si regalò un viaggio a piedi sull’Aspromonte. Ed proprio quelle sue orme, che oggi il Sentiero dell’Inglese ricalca. Rinato grazie alla Compagnia dei Cammini e a Naturaliter, è un trekking che lambisce il Parco Nazionale dell’Aspromonte e che può essere percorso in una settimana, partendo dallo splendido borgo di Pentedattilo e fino a Palizzi Marina. Un itinerario splendido, che attraversa la Calabria Grecanica di Amendolea di Condofuri, Gallicianò e Bova.
Le mappe del Sentiero dell’Inglese sono scaribili dal sito, e il viaggio promette d’essere splendido. Si attraversa un parco che è culla di biodiversità, e si passa da borghi straordinari: da Bagaladi, la città dell’olio, al borgo agricolo di Amendolea; da Condofuri a Gallicianò, il paese più greco d’Italia; e poi Bova, tra i Borghi più Belli d’Italia, Roghudi, vecchio paese aggrappato ad uno sperone del Monte Grosso, Pietrapennata coi suoi cinquanta abitanti e Stati, il paese più piccolo della Calabria. E le fiumare, le foreste, le formazioni rocciose più curiose alla scopera di un Aspromonte diverso rispetto a ciò che la cronaca racconta.
Un viaggio nel passato, nella natura, tra i boschi e le vallate. Sulle orme di quel pittore inglese che di questa terra si innamorò.