Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.
È appena nato un sentiero, breve, facile, ma soprattutto immerso in una natura meravigliosa, che si snoda tra vigneti e opere d’arte. Bellissimo da percorrere tutto l’anno, ma c’è un periodo in cui è davvero magico: l’autunno.
Quando i colori caldi della natura che sta andando in letargo, per poi tornare rinvigorita a primavera, dipingono i boschi con tutte le tonalità del foliage, dall’arancio al rosso al marrone, è questo il momento migliore per camminare sul sentiero tematico Rebe (che in tedesco significa “vigna”), il sentiero del vino.
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Il sentiero Rebe
Questo nuovo itinerario, disegnato dalla mano di Madre Natura che ha plasmato colline e filari di viti, collega la città di Bolzano, in Alto Adige, alle colline di Santa Maddalena, sull'Altipiano del Renon. Soltanto tre chilometri e mezzo, ma immersi tra vigneti e opere d'arte en plein air.
Consiste in una piacevole passeggiata di circa 500 metri di dislivello che, per un’oretta e mezza, si snoda tra i filari, in parte sulla vecchia strada romana, che parte dai possedimenti del maso Waldgries, che è anche una cantina citata nei testi storici già nel 1242, e che si aggiunge ai tantissimi percorsi tra i vigneti che fanno di questo territorio. Un itinerario perfetto per gli appassionati di vino, ma così facile da essere adatto a tutta la famiglia.
Un cammino tra natura e cultura
Il percorso, oltre a toccare alcuni siti di interesse storico-culturale, come i villaggi di Rencio e Signato e la chiesa di Santa Giustina, è costellato da una decina di interventi artistici, opere dello scultore gardenese Filipp Moroder Doss che ha lavorato al progetto chiamato "Scala del vino" perché di fatto si sale di quota man mano che si cammina lungo il sentiero. Ciascuna delle installazioni, che si inserisce perfettamente nel paesaggio, è dedicata a un tema, dall’irrigazione alle varietà di vino, a metà fra la lode alla tecnica e un senso quasi religioso del lavoro nei campi. In totale le opere sono dieci e scandiscono l’intero cammino.
Fra un’opera e l’altra sono state inserite anche delle tavole descrittive con la spiegazione del paesaggio, dei vitigni tipici che s'incontrano man mano che si sale (dal Lagrein, il più basso, al Riesling, il più alto, passando tra filari di Merlot, Cabernet Sauvignon e Müller Thurgau), delle zone di coltivazione Doc e dei siti culturali che lambiscono il sentiero, per immergersi meglio nel territorio.
Non mancano ovviamente le soste per le degustazioni nelle varie cantine che s'incontrano lungo il percorso. E, dalla terrazza panoramica in cima, si gode di una vista magnifica su Bolzano e sulle Dolomiti.