Orgosolo, il paese-museo della Sardegna celebre per i suoi murales

La Barbagia più profonda e anarchica del Supramonte, dove il profumo del mare non si conosce nemmeno: ecco perché andare ad Orgosolo

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SiViaggia

Redazione

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Pubblicato: 12 Agosto 2019 08:46Aggiornato: 26 Marzo 2020 19:01

Orgosolo è un paese di circa 4500 abitanti che si trova al centro della Sardegna e fa parte della cosiddetta “Barbagia di Ollolai”, nel cuore della provincia di Nuoro.

A circa 620 metri sul livello del mare, è famoso in tutto il mondo per la presenza dei murales  -dipinti che decorano le case in tutto il centro storico-, per il paesaggio spettacolare e inconfondibile del Supramonte, e perché spesso è stato al centro di atti legati al banditismo. Ma Orgosolo è anche è la patria del “canto a tenore”, uno stile di canto corale sardo di grande importanza nella tradizione locale, patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Il centro abitato di distende sulle pendici del monte Lisorgoni, propaggine del massiccio del Gennargentu, dominando le vallate attraversate dal fiume Cedrino.

Terra aspra e incoltivabile: ecco la Sardegna più profonda e selvaggia, dove l’odore del mare nemmeno si conosce. Alle spalle una storia di anarchia e vendette, testardaggine e regole, create all’interno della comunità, tra fucili e resistenza.

Musei di Orgosolo

Orgosolo: la storia dei suoi murales

Non c’è un pezzo di muro in questo piccolo borgo che non sia dipinto magistralmente dalle mani di uno street artist, e in cui non ci si perda nei colori e nei racconti di quei dipinti mai scontati, mai leggeri.

Ci sono donne che manifestano in difesa dei propri diritti, c’è un soldato che non vuole più andare alla guerra, c’è un De Andrè che canta e c’è il racconto di quando gli abitanti di Orgosolo si opposero all’Esercito Italiano vincendo. La storia della gente della Barbagia prende qui forma tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, proprio per cercare di esprimere la propria libertà. Ed è, nel tempo, diventata un’attrazione turistica.

La zona circostante a Orgosolo

Altra tradizione storica è “su lionzu”, una raffinata benda che incornicia il viso femminile negli abiti tradizionali, ricordando vagamente l’Hijab, con un ordito fatto di fili di seta e la trama colorata con lo zafferano.

Da Orgosolo alla zona del Supramonte

Se volete visitare l’impervio paesaggio che circonda il borgo, dovete per forza avere a fianco una guida esperta in sentieri di trekking, avendo la quasi scontata possibilità di imbattervi in cinghiali selvatici, mufloni, pastori e, come racconta il passato, bande di banditi.

Gole, grotte e tacchi calcarei come i monti Novo San Giovanni e Fumani, vi si staglieranno di fronte in modo imponente: sul monte su Biu, sappiate che fanno il nido le aquile. Imperdibili anche il canyon di Gorroppu e la dolina su Suercone, dove la terra ha creato una voragine profonda 200 metri e larga 400.

Per quanto riguarda gli appuntamenti, segnatevi sul calendario Ferragosto, quando va in scena la sfrenata corsa di cavalli sa Vardia ‘e mes’Austu, mentre per il periodo successivo all’estate, organizzatevi per un viaggio in autunno, quando la sa purpuzza, antica ricetta di carne, saprà deliziare anche il vostro palato.

Skyline di Orgosolo

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.