Una passeggiata sonora per scoprire (e riscoprire) il mondo

Si chiama soundwalk, ed è la passeggiata sonora che ha come obiettivo quello di esplorare l'ambiente attraverso i suoni

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Sono i boschi, le foreste e le praterie, sono qui luoghi in cui l’uomo è arrivato solo ed esclusivamente per tendere l’orecchio e per vivere un’esperienza sensoriale scandita dal suo respiro, e da quelli degli abitanti del territorio circostante. Sono i paesaggi sonori, quelli che fanno bene al cuore e all’anima.

In un momento storico in cui tutti ci sentiamo affaticati e sopraffatti dal caos e del disordine dei giorni, la ricerca della bellezza autentica e pura si trasforma quasi in un sollievo del quale la maggiore dispensatrice è sicuramente la natura. Ed è lei l’assoluta protagonista dei paesaggi sonori, ambienti acustici da conoscere ed esplorare.

L’espressione paesaggio sonoro, tradotta da Soundscape, è stata coniata per la prima volta dal compositore canadese Raymond Murray Schafer. È stato lui uno dei primi a promuovere questo nuovo modo di ascoltare, per sensibilizzare le persone ai problemi di inquinamento acustico, ma anche per promuovere l’ambiente naturale e tutti i suoni che esistono in natura.

E non abbiamo bisogno di appellarci a fonti scientifiche per capire perché, trascorrere del tempo all’interno di un paesaggio sonoro può fare bene al cuore e all’anima, perché in fondo lo sappiamo che la natura è una potente terapia contro lo stress e il malessere.

Così sono nate le prime iniziative anche nel nostro Paese, quelle per scoprire le vallate, le foreste o le zone boschive, solo ed esclusivamente attraverso l’ascolto dei suoni della natura, quelli che cambiano da regione a regione, di stagione in stagione. Sono i suoni che ci permettono di conoscere e di apprezzare la biodiversità degli ecosistemi della nostra terra, quelli che per esempio si possono ascoltare nella foresta di Valsolda.

Per sensibilizzare le persone a questo nuovo approccio nei confronti della natura, nella foresta è stata proposta la Via dei Canti, un percorso naturalistico per avvicinarsi alla natura e scoprirla tra i silenzio e i suoni.

Ma anche senza un sentiero ben definito, o un invito, il paesaggio che si apre davanti ai nostri occhi può essere scoperto anche attraverso la soundwalk, la passeggiata sonora che ha come obiettivo quello di esplorare l’ambiente attraverso i suoni prestando attenzione a tutto ciò che sentiamo.

Un’esperienza quasi mistica, questa, che si può vivere anche all’interno dei parchi urbani della calma. Luoghi dove i rumori sono vietati perché qui regnano incontrastati solo i suoni della natura, dal canto degli uccelli, allo stormire delle foglie fino al gorgoglìo delle acque

Il paesaggio sonoro, però, interessa anche gli ambienti urbani. Artisti e scienziati di tutto il mondo, infatti, si interessano da sempre all’ambiente acustico e ai suoi suoni, compreso quello dell’uomo.

In Italia, per esempio, un collettivo di artisti ha fondato l’AIPS, l’Archivio italiano dei paesaggio sonori che raccoglie e archivia centinaia di suoni per conoscere i luoghi italiani sotto un’altra prospettiva. E non sono indagati acusticamente solo i boschi o le foreste, ma anche dei spazi urbani e suburbani tutti da riscoprire.