L’olio extravergine d’oliva è uno dei prodotti d’eccellenza del nostro Paese: viene esportato in tutto il mondo, nelle sue infinite varietà e sfumature di sapore, ed è un orgoglio che l’Italia intera, da nord a sud, può vantare. Ma c’è un luogo in cui la sua produzione affonda le radici indietro nel tempo, dove a farla da padrone è la tradizione. Nelle Marche, regione del centro Italia affacciata sul mare Adriatico, c’è una lunga storia che si nasconde tra le pieghe di coltivazioni rigogliose e piccole aziende a conduzione familiare divenute delle vere istituzioni nel settore. È proprio qui che possiamo goderci un’esperienza meravigliosa, degustando un buon olio d’oliva nei frantoi più suggestivi della regione.
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Le Marche e l’olio extravergine d’oliva
Fragrante, delicato o intenso, dal sapore più dolce o leggermente amaro e con una punta di piccantezza: l’olio extravergine d’oliva ha mille sfumature che lo rendono così speciale, e quello italiano è tra i più apprezzati al mondo. La lunga tradizione della produzione olearia marchigiana è una delle più preziose del nostro Paese, con tanti uliveti sparsi sul territorio. Noto per le sue qualità organolettiche e per un gusto dalle note lievemente fruttate, l’olio EVO nelle Marche è un’eccellenza tutta da scoprire.
Grazie alla combinazione di un clima temperato, dagli inverni miti e le estati soleggiate, di un’ampia varietà di ulivi e dell’uso di tecniche tradizionali accanto a quelle più all’avanguardia nella produzione olearia, si è giunti ad una ricca complessità di sapori e profumi che hanno fatto della regione una delle più apprezzate nel settore. Ci sono oltre 7.000 ettari di uliveti che si dipanano tra le colline marchigiane, nell’entroterra che si spinge sino ai piedi della catena montuosa degli Appennini. Molte varietà autoctone sono quelle che vi vengono coltivate, tra cui la Mignola, il Sargano di Fermo, il Piantone di Falerone e la Carboncella.
L’olio extravergine d’oliva marchigiano, d’altra parte, si fregia della Designazione di Indicazione Geografica Protetta, a tutela del prezioso patrimonio storico che la regione vanta in ambito oleario. Le sue caratteristiche principali sono una maggior fluidità dell’olio, dovuta soprattutto alle condizioni climatiche in cui le olive vengono coltivate, e una ricca presenza di polifenoli, oltre ad un basso livello di acidità che influisce notevolmente nel designarne il sapore. Per poter degustare questo prodotto eccezionale, non ci resta che andare alla scoperta di qualche frantoio marchigiano.
Degustazione in frantoio, le esperienze migliori
Assaporare un buon olio extravergine d’oliva, magari accompagnato da qualche altra specialità tipica locale: non potrebbe esserci esperienza migliore per vivere appieno una vacanza marchigiana. E chi meglio di coloro che hanno messo tutto il loro impegno nel settore oleario può accompagnarci in un’avventura del genere? Nei pressi di Potenza Picena, graziosa cittadina in provincia di Macerata incastonata tra le prime colline dell’entroterra, c’è un luogo davvero speciale. Si tratta del Frantoio Torresi, nato nel ’64 da due coniugi che, con passione e grande professionalità, hanno messo in piedi un’attività di successo.
Chi è curioso di addentrarsi nel mondo dell’olio extravergine d’oliva, può approfittare del percorso degustazione per imparare qualcosa di nuovo. È prevista un’interessante visita al frantoio, per seguire la produzione dall’albero alla bottiglia e scoprire come le tecnologie più moderne possano andare a braccetto con le antiche tradizioni di una volta. Inoltre si potranno assaggiare gratuitamente alcuni dei prodotti dell’oleificio, assieme ad altre specialità tipiche marchigiane, per un percorso gastronomico a tutto tondo.
Un’altra esperienza unica è quella che si può vivere presso l’agriturismo Tenuta Belvedere, un luogo unico tra le campagne di Belvedere Ostrense, in provincia di Ancona. Non è solo un’oasi di pace dove rigenerarsi, ma anche il punto di partenza ideale per scoprire i mille sapori che caratterizzano questa terra. Da non perdere una visita al Frantoio Chiodi, che da sempre offre prodotti di altissima qualità che rispettano la tradizione olearia millenaria delle Marche. Seguire l’intero processo produttivo e poi godersi un assaggio di questa delizia è senza dubbio un’avventura che merita di essere vissuta.
Passeggiate tra gli uliveti: dove andare
Dopo aver degustato un buon olio extravergine d’oliva, ci aspettano lunghe passeggiate nella natura, alla scoperta dei bellissimi panorami delle campagne marchigiane, dove gli ulivi secolari sono i veri protagonisti. Uno dei luoghi più iconici, a questo proposito, è il borgo di Cartoceto, in provincia di Pesaro. Nei pressi di questo delizioso paesino si possono vedere distese collinari di viti e di uliveti, due delle principali coltivazioni della regione. Proprio qui si produce un olio rinomato, l’olio extravergine d’oliva Cartoceto DOP, assolutamente da provare.
Il borgo di Cartoceto
Da sempre legato alla tradizione olearia, il borgo è un vero gioiello da visitare. Nel suo centro storico, incastonata tra viuzze strette e acciottolate, si trova Piazza Marconi: il suo monumento più suggestivo è senza dubbio il Teatro del Trionfo, realizzato nei primi anni del ‘700 all’interno di un antico frantoio. O meglio, qui sorgeva un mulino per olio con annesso deposito per le olive, e proprio quest’ultimo venne “sacrificato” per lasciare spazio al nuovo teatro. La struttura odierna risale all’800, e probabilmente all’epoca era una perla di rara bellezza. Per molti anni è rimasto in disuso, abbandonato a se stesso, fin quando di recente non hanno preso il via alcuni lavori di restauro.
Il borgo di Monte San Vito
Un’altra tappa suggestiva è il borgo di Monte San Vito, abbarbicato ad una collina della bassa Vallesina, in provincia di Ancona. Circondato da uliveti, il paese è custode di un tesoro preziosissimo. Alle sue porte si può visitare un antico frantoio storico del’600, che nei secoli è rimasto pressoché intatto: vi si possono ammirare le attrezzature originali, con le quali un tempo si preparava il pregiato olio d’oliva che ancora oggi è molto apprezzato. In particolare, vi trovano spazio una gigantesca macina di pietra e due presse risalenti alla fine del ‘700. Oggi il frantoio è stato recuperato e trasformato in un museo, dove sono custoditi questi incredibili reperti della tradizione olearia marchigiana.