Isole Cook, un paradiso da scoprire

Tutto ciò che occorre ammirare alle Isole Cook, scoprendo luoghi, costi e periodo ideale per prenotare un viaggio da sogno

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SiViaggia

Redazione

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Pubblicato: 4 Gennaio 2020 11:09

La natura domina sovrana alle Isole Cook, che rappresentano un agglomerato di bellezze mozzafiato nel cuore del Sud Pacifico. Un totale di 15 isole maestose, circondate da acque limpide che si estendono per poco più di due milioni di kmq. Questo arcipelago, meta ambita dai turisti da ogni dove, forma il parco marino più grande al mondo. Un angolo di paradiso dove la natura ha la precedenza su tutto. Un habitat nel quale l’uomo si muove con cautela, il che porta a vacanze all’insegna dell’eco sostenibilità.

Il loro nome deriva da James Cook, esploratore e navigatore della Marina Reale britannica, che le scoprì nel 1977. Ancora oggi tutelate, in nome della preservazione paesaggistica, rappresentano una delle aree meglio conservate di quest’area del Pacifico. Un vero e proprio miracolo moderno, considerando come la crescita economica non abbia portato a uno sfruttamento incontrollato del territorio. Si registra dunque un equilibrio tra turismo e patrimonio locale.

Isole Cook: quando andare

Il clima del quale è possibile godere alle Isole Cook è di tipo tropicale. Per l’intero anno dunque le temperature risultano essere medio-alte, il che comporta una media vicina ai 22 gradi. Ciò vuol dire dunque che non esiste un periodo nel quale si sconsiglia un viaggio in quest’area della Polinesia. Anche la temperatura delle acque, seppur cali leggermente nei mesi invernali, resta stabile intorno ai 23 gradi.

Il periodo migliore per cimentarsi in quest’esperienza immersi nella natura è senza dubbio quello che intercorre tra maggio e ottobre. In questi mesi infatti le temperature sono alquanto miti e il livello d’umidità è basso. Si sconsiglia invece di prenotare per la Polinesia da dicembre ad aprile. In questo periodo infatti le precipitazioni risultano essere più frequenti rispetto alla media. Vi è anche un concreto rischio cicloni e burrasche.

Isola Rarotonga

L’arcipelago è composto da 15 isole, suddivise in due gruppi: settentrionali e meridionali. Rarotonga è una delle isole principali, oltre a essere la più grande. Le sue dimensioni non risultano però un ostacolo per chi voglia girarla in lungo e in largo, scoprendone ogni anfratto. L’intero giro richiede infatti un’ora circa. Spiagge di sabbia bianca e acque cristalline. Un paradiso dove però non regna l’assoluto silenzio. Svariati i galli selvatici che vagano liberi, il cui verso diventa una costante dell’esperienza in Polinesia.

Una delle esperienze da provare senza dubbio è la visita al Mercato di Punanga Nui. Tantissime bancarelle ricolme di frutta, snack, verdure, frutti di mare e un’infinità di colori. A ciò si aggiungono piccoli capolavori artigianali. Un luogo in grado di rapire qualsiasi turista con la sua atmosfera magica e coinvolgente. Il modo ideale per sentirsi subito parte della comunità.

Pochi dubbi su quella che è la spiaggia più bella e intrigante dell’isola. Si tratta di Muri Lagoon, che volge lo sguardo sulla costa sud-est. Sabbia bianca e sfumature incredibili tra il blu e il turchese. Un effetto ipnotico, dal quale ci si libera soltanto ammirando il panorama circostante. Si noteranno le piccole isole Koromiri e Taakoka, che aspettano solo d’essere esplorate. È possibile raggiungerle comodamente in kayak, pagaiando per poi regalarsi un po’ di sollievo in uno dei tanti bar e ristorantini della zona.

È possibile cimentarsi inoltre nella Cross Island Walk. Un itinerario splendido della durata di tre ore, che conduce a Te Rua Manga, the Needle, attraversando L’intera isola da nord a sud. Una prova non consigliata a tutti i turisti. Si richiede infatti una certa preparazione atletica, dati i tratti di cammino nei quali è richiesto arrampicarsi. Nulla di estremo ma di certo non definibile come una semplice passeggiata in pianura.

Isola Aitutaki

Aitutaki è considerata, non a torto, l’isola più suggestiva delle Isole Cook, nota come la “Perla dei Mari del Sud”. Un’isola ricoperta da una rigogliosa vegetazione, racchiusa da un enorme striscia bianca di sabbia e, più a largo, da una serie di isolotti corallini, noti come “motu”, che compongono una spettacolare laguna. Acque serene e cristalline, con fondali da sogno abitati da pesci variopinti, conchiglie e tartarughe.

Isole Cook, cosa fare

Impossibile recarsi alle Isole Cook e non sfruttare al massimo i suoi fantastici fondali, vivendoli pienamente. È possibile prendere parte alla mini crociera giornaliera che conduce attraverso i motu più distanti, come ad esempio Honeymoon Island. Questa è di fatto una striscia di sabbia bianca che emerge appena dalle acque cristalline, di circa 10 cm. Non è raro qui imbattersi in coppia pronte alle nozze. Si tratta infatti di una location molto in voga, data la sua particolarità.

Da qui, proseguendo a piedi, si raggiunge One Foot Island, un’isola abbandonata e fantastica, detentrice di un particolare record. Si tratta infatti di un unicum, avendo un ufficio postale, grazie al quale inviare cartoline da sogno ai propri cari in giro per il mondo. In alternativa ci si può far timbrare il passaporto, come ricordo.

Il governo delle Isole Cook ha dichiarato le acque territoriali “Santuario per le balene”. Dal 2010 a oggi sono 11 le nazioni che, affacciando sull’Oceano Pacifico, collaborano per la loro protezione. Tutto ciò ha generato un gigantesco santuario di 18 milioni di kmq. Il Santuario delle Isole Cook si estende per 1 milione di kmq, accogliendo un gran numero di megattere durante l’inverno australe (da luglio a ottobre). È il periodo ideale per gli avvistamenti turistici e per il loro studio.  Sull’isola di Rarotonga è possibile apprezzare il Cook Islands Whale and Wildlife Centre, inaugurato nel 2000 nella capitale Avarua. Si tratta di un centro espositivo e un luogo di ricerca, per un incontro ravvicinato con la biologia marina, l’oceano e i suoi abitanti, tra i quali balene, appunto, squali e pesci tropicali.

Tantissimi i luoghi da visitare e dei quali innamorarsi, come ad esempio Muri Beach, sull’isola di Rarotonga. È considerata una delle più belle al mondo, con fondali profondi e incontaminati. Sulla stessa isola c’è la Riserva naturale Aroa, dove potersi cimentare nello snorkeling e nelle immersioni, circondati da pesci variopinti che affollano questi mari. Chi viaggia con il proprio partner invece non può mancare all’appuntamento con Titikavela Beach. È un luogo molto romantico, sull’isola di Rarotonga. Un paradiso con ripari naturali dal sole, garantiti da arbusti e palme.

I più avventurosi possono cimentarsi nel cammino che porta alla cima del Monte Maungapu, il più alto dell’isola di Aitutaki. È alto 125 metri e offre percorsi di trekking molto avvincenti, consigliati solo per quei turisti già preparati a sfide del genere. Sulla piccola isola di Atiu si potrà invece andare alla scoperta di Kopeka Cave. Si tratta di una cava che propone una discesa nei meandri dell’isola, tra ambienti ricchi di mistero.

Altre due spiagge da non perdere sono infine Black Rock Beach e Aroa Beach. La prima, come del resto suggerisce il nome, è caratterizzata da enormi pietre di colore nero, che ne dominano la superficie. Una caratteristica molto particolare, che attira i turisti e spinge a scattare numerose foto ricordo. A ciò si aggiunge la sabbia incredibilmente bianca, al punto da brillare al contatto con i raggi solari. La seconda spiaggia citata si trova sull’isola Rarotonga. È totalmente deserta ed è il luogo ideale per chi desidera lasciarsi tutto alle spalle. Addio allo stress lavorativo e benvenuta la pace assoluta.

Isole Cook: come arrivare

Le Isole Cook fanno parte della Polinesia e, nello specifico, si trovano ad Est della Nuova Zelanda, della quale fanno parte in libera associazione dal punto di vista politico. Non esistono voli diretti dall’Italia per le Isole Cook. Si consiglia di optare per gli aeroporti di Milano e Roma per raggiungere questa splendida località. Da qui è infatti possibile approfittare di svariati voli con destinazione Stati Uniti o Nuova Zelanda. Da qui si potrà poi prendere un nuovo volo con direzione Rarotonga nelle Isole Cook. Il costo di quest’operazione può superare quota 1000 euro e richiede una permanenza a bordo di velivoli per un minimo di 18 e un massimo di 22 ore.

Nel caso in cui si decida di prendere il volo da una delle principali capitali europee, si consiglia di optare per Londra. Da qui sono svariate le tratte aeree che conducono a Los Angeles e, una volta negli USA, sarà facile dirigersi a Rarotonga. Sul fronte costi invece la soluzione londinese prevede gli stessi costi di quella italiana, approssimativamente.

Isole Cook, prezzi

È innegabile che un viaggio alle Isole Cook, e in generale in Polinesia, comporti una spesa elevata, al di sopra di quella che può essere la media degli spostamenti in Europa. Si tratta di una località spesso scelta dalle coppie, che possono arrivare a spendere circa 2mila euro a testa per il pacchetto volo e alloggio. A fare la differenza potrebbero essere però i tempi di prenotazione. Anticiparmi di certo aiuterà ad alleggerire la tariffa, anche se non incredibilmente. Prenotare all’ultimo secondo invece potrebbe provocare un netto aumento dei costi, soprattutto per i voli. Sulle isole la vita non risulta essere cara. È possibile acquistare cibo e prodotti tipici a prezzi adeguati. Si è leggermente alzato invece il costo delle escursioni nel corso degli anni. Un viaggio da compiere una volta nella vita dunque ma con un budget adeguato.