Umbria in bicicletta: alla scoperta dei suoi borghi più belli

Gli itinerari più incredibili da fare in Umbria in bicicletta per scoprire i suoi borghi più belli: un viaggio fatto di natura e pure emozioni

Foto di Serena Proietti Colonna

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

L’Umbria, affascinante regione del nostro Paese conosciuta anche come “Cuore Verde d’Italia”, è un turbinio di emozioni. Chiunque decida di visitarla rimane incantato dalle sue cascate fragorose, dalla natura sempre rigogliosa, dai laghi che invitano al relax e, soprattutto, dai suoi numerosi e affascinanti borghi, antichi abitati che sembrano rimasti fermi nel tempo.

Uno dei migliori modi per esplorarla, e che tra le altre cose rispetta anche l’ambiente in cui ogni giorno respiriamo, è la bicicletta. Una pedalata dopo l’altra si arriva al cospetto di borghi che sembrano fatati, ricchi di meraviglie da scoprire e spesso con panorami che è impossibile dimenticare. Tutto ciò, ovviamente, non è esente dall’ottimo cibo locale che, oltre a dare energie, riesce a soddisfare le papille gustative anche dei viaggiatori più pretenziosi. Ecco a voi degli incredibili itinerari da fare in Umbria in bicicletta.

Tour in bici per scoprire i borghi dell’Umbria: informazioni generali

Il cicloturismo in Umbria è un’esperienza che non lascia indifferenti: in sella a una bici si può godere del contatto con un popolo accogliente, di un territorio ricco di tradizioni, di paesaggi eccezionali, di cibo altamente squisito e di piccoli borghi che sembrano bomboniere.

La buona notizia, tra le altre cose, è che le strade da solcare sono ben mantenute, anche se non bisogna mai dimenticasi del traffico che in alcuni momenti può essere più intenso di altri. C’è da dire però che questa regione sorprendente è attraversata da un reticolo di strade secondarie spesso prive di automobili, quindi quasi completamente sicure, così come da perfette e suggestive ciclovie per coloro che hanno voglia di scoprire questo angolo del nostro Paese che sa fare innamorare.

In bicicletta in Umbria
Fonte: iStock
Scoprire il verde dell’Umbria in bici

I percorsi di cui vi stiamo per parlare sono una vera e propria esplosione di natura incontaminata: montagne impreziosite da verdi boschi fanno spazio a immensi prati con canali, cascate fragorose e persino piccoli rivoli dove poter avvistare la ricca fauna della zona.

È comunque opportuno sapere che il giro dell’Umbria in bicicletta per andare a caccia dei suoi borghi più belli è spesso impegnativo. Sì, perché i chilometri da fare sono tanti, ma al tempo stesso in alcuni tratti bisogna anche affrontare centinaia di metri di ascesa totale, con un pendio medio che non lascia indifferenti. Siamo certi però che ogni angolo di questo territorio sarà in grado di compensare qualsiasi fatica fisica e/o mentale provata.

Itinerario facile

In alcune zone di questa spettacolare regione sono presenti, oltre alle strade di cui vi abbiamo parlato sopra, anche delle ciclovie segnalate e proposte di itinerari per ogni tipologia di bici, ideali sia per principianti che per i viaggiatori più esperti. Parliamo perciò di uno scenario ottimale per le escursioni su due ruote che vengono accompagnate da panorami sui laghi, oppure lungo i piani fioriti e sulle colline verdi smeraldo.

Per comodità divideremo gli itinerari scelti in base alla loro difficoltà, in modo che ognuno di voi sia libero di decidere con maggiore consapevolezza quali affrontare. Il primo di cui vi vogliamo parlare è uno dei tragitti più facili, quelli che si possono tranquillamente affrontare anche i compagnia dei propri bambini (o almeno una parte).

Da Pila a Montepetriolo

Il primo percorso che vi stiamo per raccontare si sviluppa ad ovest di Perugia e conduce nelle viscere di una campagna dove svettano castelli maestosi (e non solo). Con la sua lunghezza di 39,3 chilometri, un dislivello 653 metri e una durata di circa 3 ore su un fondo stradale sia asfalto che sterrato, è un vero susseguirsi di meraviglie accessibili a tutti.

Il punto di partenza è il pittoresco abitato di Pila, le cui prime testimonianze risalgono al periodo etrusco. Un borgo che vale la pena scoprire perché, pur essendo decisamente minuto, nasconde monumenti di pregio come Villa Umbra (XIV secolo), costruita sugli ultimi resti e rudimenti di un antico castello, e la Chiesa parrocchiale dove sono custoditi altari di pregevole fattura e un crocifisso ligneo del Cinquecento.

Da qui è necessario compiere una discesa d’asfalto che porta al cospetto di Castel del Piano, borgo di nascita del Maestro Luigi Cirenei, ovvero colui che compose La Fedelissima, la marcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri che viene usata ancora oggi.

Attraversando una ciclabile ricavata dal tracciato dell’ex ferrovia Ellera-Tavernelle, si sale alla volta del borgo medievale di Solomeo, dove scorre placido il torrente Caina. Si va poi verso Agello, paesino in cima a un’altura e di cui è ancora ben visibile la cinta muraria originaria.

Solomeo, borgo in Umbria
Fonte: Getty Images
La torre del borgo di Solomeo

Si prosegue poi in direzione di Mugnano, oggi noto come il “paese dei muri dipinti” dal momento che ce ne sono oltre cinquanta. Da qui si raggiunge Fontignano, l’ultima dimora del Perugino, tanto che proprio qui è conservata la sua tomba in marmo. Percorrendo la strada provinciale di Spina si giunge a Montepetriolo, borgo in cui svetta fiero un castello a pianta ellissoidale che, fin dal 1942, conserva tra le sue mura un presepe permanente.

Itinerario intermedio

Coloro che possono affrontare un itinerario di difficoltà media in Umbria, sono quei cicloturisti che hanno un discreto grado di allenamento. Questo perché si va incontro a sforzi prolungati non paragonabili a quelli che si fanno quotidianamente.

Parliamo perciò di tragitti in cui non bisogna concentrarsi sono sugli aspetti logistici e tecnici del viaggio, ma anche su quelli che riguardano la propria preparazione atletica.

Da Passignano sul Trasimeno a Tuoro sul Trasimeno

L’itinerario che vi proponiamo parte da Passignano sul Trasimeno e arriva a Tuoro sul Trasimeno, entrambi in provincia di Perugia. In totale sono 57,2 chilometri, di cui 24,1 su asfalto e 33,1 su sterrato. Il percorso ha una forma ad anello (quindi da Tuoro si può tranquillamente tornare a Passignano) e costeggia il Lago Trasimeno regalando panorami che fanno sognare e scorci naturalistici altamente emozionanti.

Chiamata Ciclovia del Trasimeno, costeggia le rive del bellissimo lago umbro fino a spingersi all’interno e al confine dell’omonimo Parco Regionale. Il punto di partenza è la Stazione ferroviaria di Passignano sul Trasimeno, magico borgo sulle sponde di questo bacino d’acqua, che vanta un centro storico legato alla sua Rocca e che affonda le proprie radici in epoche assai antiche.

Passignano sul Trasimeno, Umbria
Fonte: iStock
Il bellissimo borgo di Passignano sul Trasimeno

Tra tratti asfaltati e pezzi inghiaiati, si arriva al cospetto di preziosi centri abitati come Torricella, dove risiedono circa 200 abitanti e che sorge a 261 metri sul livello del mare; San Feliciano, con un grazioso lungolago, un porticciolo tipico e alcuni dei tramonti più belli della regione; Sant’Arcangelo, con la sua omonima Abbazia comunemente chiamata La Badia; Mirabella, graziosa frazione del comune di Panicale; Castiglione del Lago, in origine la quarta isola del Trasimeno e oggi uno dei Borghi più belli d’Italia.

Da qui si prosegue lungo una strada di terra non battuta che, in approssimativamente 2 chilometri, offre un itinerario puntellato di suggestivi ponticelli pedonali e piacevoli aree da picnic. A colpire però è lo scenario dei canneti che permette di scorgere, anche con non troppa difficoltà, l’avifauna selvatica della zona: un tratto che merita numerose soste per inondarsi di bellezza e per rigenerarsi a dovere.

Si torna poi per 5 chilometri su strada per raggiungere il piccolo centro di Borghetto, minuta realtà in cui è ancora visibile la torre dell’angolo sudorientale di un antico castello. A quel punto è il momento di proseguire in direzione Tuoro sul Trasimeno, borgo di origine medievale che è stato il teatro della “battaglia del Trasimeno”, avvenuta il 24 giugno del 217 a.C.. Si continua poi a costeggiare la ferrovia per fare ritorno verso l’incantevole abitato di Passignano sul Trasimeno.

Itinerario difficile

Definire i livelli di difficoltà degli itinerari che si possono fare in bicicletta non è così semplice come si può immaginare. A influire sono infatti diverse variabili come la lunghezza del percorso, il dislivello positivo, il fondo stradale e il livello di tecnicità delle discese. Senza dimenticare, ovviamente, la propria preparazione atletica.

Tenendo in considerazione tutto quello che vi abbiamo appena detto, il percorso di cui vi stiamo per parlare è indirizzato ai cicloturisti esperti e che magari possiedono biciclette di alto livello con le quali affrontare tutte le possibili avversità che si possono incontrare lungo il tragitto.

Da Amelia al Bosco della Cavallerizza

L’itinerario che parte da Amelia, in provincia di Terni, e che conduce al Bosco della Cavallerizza è lungo 30 chilometri, prevede un dislivello 950 metri, è caratterizzato da un fondo per il 90% sterrato e 10% asfalto, ed è fattibile in MTB e E-MTB.

Partendo dal Parco Rio Grande, un luogo antico e riservato che racconta la storia del territorio e che si trova a pochi chilometri da Amelia, un altrettanto affascinante borgo circondato da mura medievali in cui si innalzano ben quattro porte di accesso, ci si dirige verso Sambucetole. Frazione del comune di Amelia, Sambuucetole si erge su una collina ed ha una forma ad esagono tipica dei castelli costruiti sulle alture.

Amelia, Umbria
Fonte: iStock
Veduta della splendida Amelia

Da qui il sentiero su bici prosegue con alcuni tratti abbastanza impegnativi poiché bisogna affrontare una salita alquanto ripida su una strada sterrata. Poi ci sono pezzi brevi su asfalto e altri in mezzo al bosco, ma anche una buona notizia: la fatica viene ampiamente ripagata dalla vista sulla città di Amelia che in lontananza fa scorgere la sontuosa cinta muraria, la cattedrale, la chiesa di Sant’Agostino, la chiesa rurale della Madonna delle Cinque Fonti che, secondo un’antica leggenda, avrebbe offerto riparo anche a San Francesco.

A questo punto si percorrono approssimativamente 5 chilometri che conducono, pedalata dopo pedalata, a una salita ancor più difficoltosa e caratterizzata da una strada sassosa che inevitabilmente rende più complessa l’aderenza delle ruote della bici.

Una volta conclusa la lunga pendenza, al chilometro 7,7 ci si può fermare per godere di un altro panorama assai speciale: quello sul caratteristico borgo di Collicello. Si tratta di un antico e minuto paese adagiato tra i verdi colli Amerini e che ancora conserva fiero l’aspetto originario del castello medievale da cui deriva.

Il viaggio continua alla volta di Frattuccia, una frazione del Comune di Guardea, del cui impianto originario è ancora visibile un breve tratto della cinta muraria collegato con una torre a base quadrata. Da qui prende vita la seconda salita del percorso che termina al chilometro 17. Tra maestosi fusti e le mille sfumature del bosco, è il momento di intraprendere il sentiero per Macchie e iniziare la discesa. Da queste parti si può finalmente tirare un respiro di sollievo: il tragitto diventa più facile tanto da poter di nuovo raggiungere, senza troppi problemi, la città di Amelia.

Macchie, divenuto famoso anche per aver ospitato Federico Barbarossa durante la sua discesa per Roma, offre diversi monumenti da visitare come le mura, una torre, la porta dell’antico castello e la chiesa di San Nicola da Bari. Mentre nelle vicinanze vale una pena fare una sosta alla sorgente d’acqua detta Capita, il prato di Piani Peloni e il prato di Piano Croci. Da qui si affronta un breve tratto su asfalto, per poi fare ritorno sullo sterrato e girare a destra seguendo le indicazioni per l’agriturismo Rocca Basso.

Per alcuni chilometri si prosegue il viaggio in bici tra i borghi dell’Umbria su un altopiano lungo un tratto davvero eccezionale che si snoda in mezzo a verdi prati e pascoli. Arriva poi il momento di entrare nel Bosco della Cavallerizza, luogo mistico in cui rigenerarsi all’ombra del lecceto e usufruire dell’area picnic. Bisogna poi continuare a scendere lungo il sentiero per tornare di nuovo al Parco Rio Grande, arrivando così al punto di partenza.

Ci teniamo a ricordare, tuttavia, che questi sono solo alcuni dei tanti itinerari da fare in bici per scoprire i borghi dell’Umbria. Ne esistono altrettanti meravigliosi, come per esempio quello che porta alla scoperta del famosissimo borgo di Castelluccio di Norcia.

Possiamo quindi concludere che l’Umbria è una regione eccezionale da qualsiasi punto di vista la si guardi, e che i suoi borghi antichi sono un piacere per gli occhi e per l’anima. Perfetta da visitare come meglio si crede, in bicicletta offre maggiore soddisfazione: si ascoltano i suoni della natura e ci si inebria dei suoi più autentici panorami.

Collicello, Umbria
Fonte: iStock
Veduta del peculiare borgo di Collicello