La pista ciclabile delle Dolomiti, un itinerario lungo 60 km

Lungo un'antica linea ferroviaria, si pedala tra Cadore e Dobbiaco immersi in un panorama tra i più belli d'Italia

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Se sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, un motivo c’è: le Dolomiti sono davvero bellissime. Soprattutto se ammirate con lentezza, percorrendo la pista ciclabile che – il loro cuore – lo attraversa.

Sono il più famoso gruppo montuoso delle Alpi, le Dolomiti, e il cicloturismo ha qui uno scopo primario: promuovere una forma di turismo sostenibile e responsabile, a impatto quasi zero, che preservi intatta una natura tanto splendida. Ecco dunque che, la pista ciclabile delle Dolomiti – che si snoda per 60 chilometri, sfruttando la vecchia linea ferroviaria che da qui passava -, non solo consente di vivere a pieno il territorio ma lo difende anche.

Per i primi 45 chilometri, l’itinerario sale in modo costante ma leggero; gli ultimi 15 chilometri, che cominciano al Passo Cimabanche (un valico alpino posto a 1.529 metri, tra il massiccio della Croda Rossa d’Ampezzo a nord e quello del Cristallo a sud), sono invece in discesa. Percorrerlo al contrario, dunque, è decisamente meno faticoso. Sebbene il tratto vicino a Dobbiaco sia sterrato e quindi abbastanza difficoltoso da percorrere in salita.

A fare della pista ciclabile delle Dolomiti un percorso speciale è proprio il suo seguire quell’antica linea ferroviaria che – sino agli anni Sessanta – collegava Dobbiaco a Calalzo di Cadore. Inizialmente costruita per portare truppe e rifornimenti al fronte durante la Seconda Guerra Mondiale, fu poi destinata ad usi civili e utilizzata anche da 7000 persone al giorno durante le Olimpiadi Invernali di Cortina del 1956. Inaugurata a tratti tra il 2003 e il 2009, la pista ciclabile sfrutta il sedime ferroviario e ha mantenuto i ponti e le gallerie originali.

Sebbene i più scelgano di percorrerlo al contrario, l’itinerario comincia dal lago di Cadore e – accompagnato dalla vista del Monte Antelao – attraversa una valle ricca di borghi, a cominciare da quel villaggio splendido che è Pieve di Cadore. Si passa da San Vito di Cadore, si pedala lungo la valle del Boite, si sfiora Cortina d’Ampezzo e si scollina a Cimabanche per raggiungere Dobbiaco, “protetti” dalle Tre Cime di Lavaredo. Immersi in un paesaggio unico, che unisce la storia e la natura e che tutti, una volta nella vita, dovrebbero percorrere.

Guarda le altre piste ciclabili delle diverse regioni d’Italia.