Il Piemonte in bicicletta lungo il Grand tour Unesco

Un anello lungo 600 chilometri che consente di andare alla scoperta di luoghi unici al mondo in modo "slow"

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

In Piemonte si può fare un tour in bicicletta lungo i siti Patrimonio dell’Unesco. Il tour comprende un anello lungo 600 chilometri che consente di andare alla scoperta di luoghi unici al mondo in modo “slow”, tra capolavori artistici e naturali.

Il Grand tour Unesco del Piemonte collega Torino a Biella seguendo diverse tappe, una più bella dell’altra, dove è possibile fermarsi per approfittare di alcune visite guidate. Regge e paesaggi Patrimonio dell’Umanità, le Riserve Man and the Biosphere, Città Creative e Geoparchi.

Un patrimonio dove natura, storia e architettura si fondono in armonia, formando un paesaggio di straordinaria varietà e bellezza, da scoprire con lentezza, a piedi e in bicicletta su strade bianche, argini di fiumi e canali.

Tra i luoghi più iconici della Regione Piemonte il tour attraversa il Capoluogo toccando siti Patrimonio Unesco torinesi, come i Giardini Reali, per poi proseguire verso la Reggia di Venaria, il Castello di Aglié, Ivrea, il Santuario di Oropa.

Ma tanti sono i siti Unesco piemontesi. Ci sono le Residenze Reali Sabaude, il primo sito riconosciuto dall’Unesco nel 1997. Le eleganti residenze dei Savoia, da Torino al territorio di Langhe Roero e Monferrato (anche questo sito Unesco), formano un circuito che invita alla scoperta di capolavori architettonici, artistici e di paesaggistici unici.

C’è la stessa Torino che, dal 2014, è Città Creativa per il Design, unica città italiana nella categoria, grazie alle eccellenze nel settore, una delle chiavi dello sviluppo post-industriale. C’è Alba, Capitale piemontese del cibo e del vino, che nel 2017 è stata riconosciuta Città Creativa per la Gastronomia per l’importanza strategica che il reparto enogastronomico locale, e del territorio di Langhe e Roero, riveste in campo economico e culturale. E poi Biella: dall’antica tradizione tessile, una creatività che si estende a design, ambiente, enogastronomia, arte, nasce il riconoscimento come Città Creativa per l’Artigianato e le Arti Popolari, ottenuto nel 2019.

I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato sono il fiore all’occhiello del Piemonte: 10.789 ettari suddivisi in sei aree: la Langa del Barolo, il Castello di Grinzane Cavour, le Colline del Barbaresco, Nizza Monferrato, Capitale del Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli “Infernot”, le antiche cantine scavate a mano nel tufo. Tutte aree selezionate sulla base della produzione vitivinicola dei singoli territori, luoghi chiave che raccontano il mondo del vino.

Poi ci sono i Sacri Monti, gruppi di cappelle e manufatti architettonici costruiti tra il XV e il XVII secolo, integrati in un contesto naturale e paesaggistico d’eccezione. Sono siti che consentono suggestive salite verso grandi santuari e luoghi di antico culto. Tra questi, Varallo, in provincia di Vercelli, Orta, nel Novarese, Crea, a Serralunga di Crea, nell’Alessandrin, Oropa (Biella), Belmonte (Torino), Ghiffa e Domodossola, nel Verbano-Cusio-Ossola. Questi complessi architettonici hanno ottenuto il riconoscimento Unesco nel 2003, insieme ai due Sacri Monti lombardi di Ossuccio e Varese.

Ivrea, dal 2018, è Città Industriale del XX secolo, un esempio dell’esperienza innovativa della produzione industriale di livello mondiale rivolto al benessere delle comunità locali. Opera, tra il 1930 e il 1960, di Adriano Olivetti, è stata progettata dai più famosi architetti e urbanisti italiani del ‘900.

Sono entrati nella lista Unesco nel 2011 anche i 111 siti palafitticoli dell’arco alpino, esteso tra Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia, che comprendono anche due insediamenti sul territorio piemontese: il sito di Viverone e Azeglio, tra le province di Torino e Biella, e il sito del Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, nel Comune di Arona (Novara).

Fanno parte del Programma Unesco MAB (Man and the Biosphere) la Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano, la Riserva della Biosfera del Monviso e la Riserva della Biosfera Collina Po, mentre il Geoparco Sesia Val Grande, inserito nella rete Geoparchi mondiali Unesco, si estende dal Lago Maggiore al confine con la Svizzera, fino al Monte Rosa al confine con la Valle d’Aosta.

A questi luoghi già riconosciuti come siti Unesco potrebbero aggiungersene presto altri due del Piemonte. La Via Francigena, che da Canterbury arriva fino a Roma passando anche per la Regione, e la famosa Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte, sono candidate a entrare nel Patrimonio Unesco come sito seriale transregionale. In particolare, la Sacra è parte integrante del “Paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia Medievale”. Incrociamo le dita.

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Fonte: 123rf
Le Langhe, Patrimonio Unesco insieme a Roero e Monferrato