Bagno al lago, le regole per non rischiare

Fare il bagno nei laghi è molto piacevole ma può essere anche pericoloso. Ecco alcune semplici regole per evitare rischi e proteggere la propria salute.

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Redazione

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La penisola italiana è costellata da tanti bei laghi, anche se probabilmente quelli balneabili più noti sono il Lago di Garda e il Lago di Como – chi vive nelle regioni del nord Italia, infatti, sa bene che durante la bella stagione la costa del Lago di Como della provincia di Lecco (Mandello, Abbadia Lariana, ad esempio) pullula di bagnanti, ombrelloni e sdraio.

Non tutti i laghi, in Italia e all’estero, infatti, sono balneabili. Fare il bagno nei laghi può sembrare molto più sicuro che farlo al mare, per diverse ragioni – e falsi miti – ma anche in questo caso in realtà ci sono precauzioni che è preferibile prendere per salvaguardare la propria salute.

Lago di Como
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Panorama sul Lago di Como

Come riconoscere un lago pulito e sicuro

Non tutti i laghi sono puliti, quindi balneabili, e per avere certezze è preferibile scegliere quelli premiati con le Bandiere Blu. Si tratta di riconoscimenti che, tra le altre cose, prendono in considerazione la nitidezza delle acque e vengono assegnati a spiagge di mari e laghi. Ci sono diverse splendide località sul Lago di Garda e sul Lago di Como, così come su altri laghi d’Italia, ad esempio in Trentino e in Lombardia.

Conoscere bene il luogo in cui ci si reca in vacanza al lago, magari anche informandosi con le strutture, gli info point e la gente del posto, è utile per sapere se le acque del lago sono incontaminate o non vi sono presenti alghe e altre sostanze allergiche o irritanti.

Altro elemento fondamentale è l’inquinamento batterico – una delle irritazioni più comuni è infatti la “dermatite del bagnante”. Come citato in precedenza, i laghi premiati sono una certezza, ma non sono gli unici adatti a fare il bagno. Basta leggere qualche recensione per informarsi bene sulla località in cui si vogliono trascorrere le proprie vacanze estive. Bisogna evitare le acque che possono essere contaminate da secrezioni di animali infetti o scarico di sostanze chimiche. Tra i rischi e pericoli più comuni c’è quello di contrarre la legionella o la leptospirosi, una malattia infettiva che può causare mal di testa e febbre, ma anche gravi casi di polmonite e meningite.

spiaggia Lago di Garda
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Una spiaggia sul Lago di Garda

Come fare il bagno al lago in sicurezza

Per capire come potersi concedere una nuotata nel lago senza rischi per se stessi e per la propria salute, bisogna anche comprendere la natura stessa dei laghi.

Occorre infatti fare attenzione ai cosiddetti mulinelli d’acqua, particolarmente insidiosi: questi si formano per via di un’interferenza al normale flusso delle acque del lago e creano un vortice che può essere fatale per il bagnante. Oltre a questo, occorre fare attenzione alle sesse, che causano uno spostamento dei bacini nei momenti in cui il vento è forte. Buona regola è dunque evitare il bagno al lago nelle giornate ventose.

Anche le calzature vanno prese in considerazione: i fondali dei laghi spesso sono scivolosi e rocciosi, per cui è opportuno immergersi proteggendo sempre i piedi con gli appositi calzari.

Attenzione anche alla segnaletica: un lago non balneabile è sempre segnalato. Non trascuriamo le indicazioni del luogo.

vista Lago di Como
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Una piccola spiaggia del Lago di Como

Il falso mito del bagno dopo mangiato

Per anni si è pensato, erroneamente, che per fare il bagno in sicurezza (sia al mare, che al lago) valesse la regola di lasciar passare minimo 2 ore dopo aver consumato un pasto, per far sì che la digestione faccia il suo corso ed evitare le famigerate congestioni.

In realtà, di recente la comunità scientifica ha ampiamente sfatato questo mito: come si può leggere in un articolo pubblicato sul blog del Centro Medico Santagostino, infatti, anche l’International Life Saving Federation, l’organizzazione mondiale per la sicurezza nelle acque, ha dato prova che il rischio di congestione e il bagno dopo mangiato non trovano alcuna correlazione.

Il reale problema legato al bagno dopo i pasti riguarda un fenomeno chiamato idrocuzione, che si verifica quando ci si immerge improvvisamente in acque fredde. L’idrocuzione è causata dalla brusca differenza di temperatura tra il corpo e l’acqua. Si tratta di una reazione spontanea del sistema nervoso che rallenta la frequenza cardiaca, abbassa la pressione arteriosa e interrompe la circolazione e l’ossigenazione del cervello. Ciò può portare alla perdita di coscienza e, se non si riceve soccorso immediato, può essere potenzialmente letale, aumentando il rischio di annegamento.

Per evitare questa situazione, è consigliabile non tuffarsi in acqua quando si è molto caldi o sudati, ma entrare in acqua sempre gradualmente o bagnarsi il corpo in anticipo, come fanno i professionisti del nuoto per abituarsi alla temperatura. Tuttavia, consumare un pasto leggero – che richiede comunque molte meno ore di quelle che si dica occorrono – è un’opzione da tenere sempre in considerazione.

Un consiglio non meno importante, è di non fare il bagno nei laghi in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Una ricerca condotta negli Stati Uniti ha dimostrato che il 41% dei casi di annegamento in California è correlato all’assunzione di alcol. Se non si è lucidi, è facile che non ci sia un gran coordinamento fisico, fattore che può risultare molto pericoloso soprattutto se ci si trova nell’acqua alta. Al mare è più facile salvarsi grazie alla salinità che favorisce il galleggiamento, mentre al lago quest’ultima è quasi inesistente. Evitare poi i tuffi, a meno che non si abbia la certezza che l’acqua sia abbastanza profonda.