Le bellezze naturali della Val Raccolana nel Friuli-Venezia Giulia

In Friuli c'è una valle incantata che è una vera delizia per gli occhi

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SiViaggia

Redazione

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Pubblicato: 15 Aprile 2020 17:21Aggiornato: 22 Aprile 2024 17:04

Nel Friuli c’è una valle incantata da percorrere che è una vera delizia per gli occhi. È la Val Raccolana, una splendida vallata tra le Alpi Giulie, in provincia di Udine. Vi sorgono alcuni piccoli e sparuti villaggi ormai quasi disabitati. Ma la sua bellezza sta nella natura che letteralmente la invade. Una natura fatta di grotte, come la Grotta del Fontanone di Goriuda, di sorgenti orografiche, come quella proveniente dal massiccio del Canin, le cui acque, attraverso una rete complessa di canali carsici, fuoriescono dalla montagna con un salto spettacolare di 80 metri, che si getta nello specchio d’acqua sottostante. ll paesaggio di questa valle è di quelli mozzafiato. Siamo nel Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie, nel Comune di Chiusaforte, e, per raggiungere questo piccolo paradiso, basta percorrere un sentiero che si stacca dalla strada provinciale che porta alla nota meta sciistica di Sella Nevea.

Il sentiero nella natura della Val Raccolana

La Val Raccolana segue il corso del torrente Raccolana dalla località di Sella Nevea fino al suo immettersi nel Fella all’altezza di Chiusaforte ed è lunga circa 13 chilometri. Percorrere questa valle significa incontrare ambienti naturali estremamente vari e suggestivi, dove all’osservazione della flora e della fauna si aggiunge la possibilità di ammirare alcuni fra i panorami più spettacolari delle Alpi Giulie. Volpi e scoiattoli sono di casa tra questi boschi, ma gli escursionisti più fortunati possono avvistare anche i camosci, abituali frequentatori di queste montagne.

A Pian della Sega, ha inizio il sentiero CAI 645 che porta a casera Goriuda. A Pian della Sega, ha inizio il sentiero CAI 645 che porta a casera Goriuda. La salita corre lungo il fianco della montagna, attraversando alcuni costoni rocciosi dai quali la vista spazia dalle aspre cime delle Giulie al fondovalle, dove spuntano alcuni piccoli borghi. Superata un’ampia radura, ultima traccia dei pascoli che un tempo caratterizzavano tutta la zona, si raggiunge la casera Goriuda di sopra che è stata recentemente ristrutturata e adibita a punto di appoggio per gli escursionisti. La posizione panoramica permette di ammirare lo scenario offerto dal vasto altopiano del Montasio e dalle montagne che lo circondano.

Il punto più bello dell’itinerario

L’ultimo tratto della cascata è chiamata Cascata del Sole. Un sentiero conduce fino a questo grande salto che appare in tutta la sua selvaggia bellezza, esaltato anche da uno specchio d’acqua limpidissima dove l’acqua precipita con grande fragore creando, con la nebulizzazione, figure effimere ed evanescenti sempre diverse. Il sentiero, parzialmente visibile, conduce fino alla cavità da cui l’acqua esce, mentre per raggiungere la base della cascata è sufficiente una breve passeggiata dal Pian della Sega.

Tra le escursioni organizzate dal parco è possibile vistare l’interno della grotta, superando un lago sotterraneo a bordo di un canotto e poi percorrendo un facile sentiero attrezzato in ambiente ipogeo. Secondo una leggenda locale, qui vivono l’orco Goriuda, che incuteva terrore nella povera gente che passava di lì, e i piccoli nani delle caverne, i Goriuz. Nelle belle giornate di sole, si può ammirare lo spettacolo sulla Val Raccolana, sulla catena del Montasio e del Cimone, visti attraverso la colonna d’acqua che va a infrangersi nel laghetto.

I borghi lungo il percorso

Lungo il sentiero s’icontrano diversi piccoli centri abitati, ormai quasi del tutto disabitati, che si sono svuotati ulteriormente alla fine degli Anni Quaranta quando era stata progettata dalla Siaf (Società idroelettrica alto Friuli) la costruzione di una diga il cui bacino doveva sommergere alcune di queste località. Tra questi paesi c’è Patoc (o Patocco), un borgo situato alle pendici del monte Jama, arroccato all’inizio della valle percorsa dal Rio Patoc, fatto di vecchie case di pietra abitate principalmente nel periodo estivo, una chiesa e un vecchio cimitero. Tamaroz, a 616 metri sul livello del mare, è uno degli altri piccoli borghi intorno a Chiusaforte, insieme a Pezzeit, Saletto e a Piani di Qua. Chi non vuole tornare indietro, può completare l’escursione seguendo il sentiero che partendo dalla casera Goriuda di sopra arriva nei pressi del campo sportivo di Sella Nevea. Questa variante è consigliata solo agli escursionisti più esperti in quanto il percorso presenta alcuni passaggi che richiedono molta prudenza.