Trovati due scheletri a Pompei: la nuova scoperta

Proseguono senza sosta gli scavi a Pompei, che ora hanno portato al rinvenimento di due scheletri: appartengono probabilmente a due vittime del terremoto

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Giulia Sbaffi

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Web content writer, da sempre appassionata di storie e di viaggi.

Un nuovo tassello del gigantesco e complesso puzzle che riguarda la storia di Pompei è appena riemerso: durante gli scavi, che continuano ininterrottamente ormai da anni, gli archeologi hanno trovato due scheletri umani che possono rivelarci molti dettagli utili. Si tratta probabilmente di vittime del terremoto che ha colpito l’antica città romana poco prima dell’eruzione del Vesuvio, nel 79 a.C.

Pompei, trovati due scheletri umani

Nel corso di una recente campagna di scavi, sono tornati alla luce nuovi resti umani che possono aiutarci a capire meglio cosa successe in quei due drammatici giorni che, oltre due millenni fa, sconvolsero completamente l’area attorno al Vesuvio, distruggendo intere città come Pompei ed Ercolano. Si tratta degli scheletri di due uomini, probabilmente adulti di circa 50 anni, trovati riversi su un lato all’interno di un ambiente di servizio di un’antica domus. Dalle prime analisi condotte sui corpi, è apparso evidente che le vittime sono morte a causa del crollo di un muro, dovuto al terremoto che ha preceduto l’eruzione del vulcano.

Uno dei due uomini aveva un braccio sollevato sopra la testa, in quello che è un gesto istintivo volto a tentare di proteggersi dalle macerie che gli stavano crollando addosso. È un ritrovamento che ci mostra la dimensione più umana della tragedia che ha colpito Pompei nel 79 a.C., e che ci permette di carpire qualche altra informazione preziosa su ciò che è davvero avvenuto così tanto tempo fa. “Il ritrovamento dei resti di due pompeiani dimostra quanto ancora vi sia da scoprire riguardo la terribile eruzione” – ha affermato Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura.

Durante la rimozione delle vertebre cervicali e del cranio di una delle due vittime del terremoto, gli archeologi hanno trovato tracce di materiale organico. Potrebbe trattarsi di un fagotto di stoffa, contenente diversi reperti di grande valore: cinque oggetti in pasta vitrea appartenenti forse ad una collana, due monete d’argento e quattro in bronzo, alcune coniate verso la metà del II secolo a.C. e altre durante il principato di Vespasiano.

La domus in cui è avvenuto il ritrovamento

I due scheletri sono stati rinvenuti all’interno di una domus situata presso l’Insula dei Casti Amanti. Quest’area prende il nome dalle decorazioni di un triclinio in essa trovato, dove è immortalato un languido bacio tra due innamorati. Entro i suoi confini si possono scorgere le rovine di un antico panificio industriale, dotato di un grande forno, magazzini e zone adibite alla preparazione del pane, ma anche i resti di una stalla e dell’abitazione del loro proprietario, un ricco fornaio. La scoperta è avvenuta durante i lavori di messa in sicurezza, rifacimento delle coperture e riprofilatura dei fronti di scavo dell’insula.

Nella stanza della domus in cui sono stati trovati i corpi, sono riemersi anche altri preziosi reperti. In particolare, gli archeologi hanno individuato un’anfora verticale, poggiata alla parete vicino a uno dei due scheletri, e una collezione di vasi, ciotole e brocche accuratamente accatastata contro un altro muro. “Pompei è un immenso laboratorio archeologico che negli ultimi anni ha ripreso vigore, stupendo il mondo con le continue scoperte portate alla luce e manifestando l’eccellenza italiana in questo settore” – ha concluso Sangiuliano.