Mostro di Loch Ness: potrebbe trattarsi di un’anguilla

Un'ipotesi che (forse) pone fine a un grande mistero

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Il mostro di Loch Ness, conosciuto anche come Nessie, da secoli fa parlare di sé e della sua leggenda. Tanti sono stati i tentativi di ricerca, a seguito dei suoi presunti avvistamenti, ma l’esito è sempre stato negativo. Non esiste, infatti, nessuna prova dell’esistenza di questa creatura leggendaria. Tuttavia, il fascino della leggenda che ruota attorno al lago scozzese, ogni anno attira milioni di visitatori.

Si è ipotizzato molto sullo strano animale che abiterebbe le acque gelide di Loch Ness, ma oggi forse il mistero potrebbe avere una risposta. Secondo il neozelandese Neil Gemmell, genetista dell’Università di Otago, che ha formulato alcune ipotesi, l’animale potrebbe essere un’anguilla dalle dimensioni considerevoli.

Facendo alcune analisi, nel giugno del 2018 alcuni scienziati guidati Gemell hanno trovato una quantità davvero sorprendente di DNA di anguilla nelle acque del lago. Questo, di conseguenza, potrebbe essere dovuto o ad una grande presenza di anguille oppure ad un’anguilla gigante. Dai 250 campioni di acqua prelevati da zone e profondità differenti del lago, sono state identificate 3000 specie distinte, tra cui DNA umano, di pecora, di cane, ma anche di tasso e di volpe.

Le dimensioni dell’animale spiegherebbero la “testa a forma di dinosauro” che è stata vista emergere dal lago di Loch Ness nei presunti avvistamenti.

La teoria dello scienziato, spiegata in una conferenza stampa, resta comunque un’ipotesi ma rappresenta una risposta più plausibile in merito all’enigma che da secoli non trova pace. Tuttavia, secondo le sue ricerche, non sono emerse prove che sostengano l’ipotesi che Nessie sia un plesiosauro, rettile preistorico dal collo lungo.

Lo studio della biodiversità del lago ha permesso di escludere anche altre ipotesi di pesci giganti, come lo storione e uno squalo della Groenlandia. Tuttavia, la quantità significativa di DNA di anguille non esclude l’ipotesi di esemplari giganti fatta già nel 1933.

Generalmente le anguille crescono fino a 4-6 piedi di lunghezza, ma c’è chi afferma di averne viste anche di più grosse. Che sia proprio il caso di Nessie?

Per tutti i fan di Nessie questa potrebbe essere una svolta ed una speranza in più. Come ha detto Gemell durante la conferenza stampa presso il Loch Ness Centre a Drumnadrochit, “una mancanza di prove non è necessariamente una prova di assenza”.