Egitto, scoperta a Luxor la “città d’oro perduta”

Gli scavi archeologici in Egitto, da secoli, non smettono di riservare sorprese

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Gli scavi archeologici in Egitto, da secoli, non smettono mai di riservare sorprese. E la scoperta che è stata appena annunciata ha dell’incredibile. Sotto la sabbia, nascosta per millenni, è stato rinvenuto quello che viene descritto come il più grande insediamento urbano del Paese. Il ritrovamento sarebbe il più importante dopo quello della tomba del Faraone Tutankhamon, avvenuto nel 1922 grazie al duro lavoro dell’archeologo egittologo britannico Howard Carter.

Come riporta la pagina Facebook del ministero delle Antichità egiziano, si tratta della “città d’oro perduta“, un insediamento che risale a circa 3.000 anni fa, scoperto sulla sponda Ovest del Nilo nella zona di Luxor.

La città viene descritta come “in buone condizioni di conservazione, con muri quasi completi e stanze piene di oggetti di vita quotidiana”.

Il nome dell’antica città sarebbe “Il Sorgere di Aten” (The Rise of Aten) e risalirebbe al regno di Amenhotep III, pur avendo continuato a essere abitata anche ai tempi di Tutankhamon e del suo successore, Ay.

La sensazionale scoperta è stata fatta da un team di archeologi guidato dall’archeologo Zahi Hawass che lavorava nella zona dallo scorso settembre. “Molte missioni straniere hanno cercato questa città e non l’hanno mai trovata”, ha dichiarato Hawass “abbiamo cominciato il lavoro cercando il tempio funerario di Tutankhamon”.

Non solo i resti di antichi edifici, ma anche scheletri umani e ossa animali, sculture, vasi, statuette, vettovaglie e gioielli come anelli e scarabei sono stati svelati dagli abili scalpellini degli archeologici. Alcuni oggetti sono ancora finemente decorati. Nella parte meridionale sono stati rinvenuti anche i resti di una panetteria, completa di forni e ceramiche. Trovati anche dei mattoni con il cartiglio di Amenhotep III, che conferma quindi la datazione dell’insediamento.

Si tratta della “più grande città mai trovata in Egitto”, ha spiegato il ministero parlando anche del “più vasto insediamento amministrativo e industriale sulla sponda Ovest di Luxor nell’era dell’Impero egiziano”.

Solo qualche mese fa era stata annunciata un’altra scoperta incredibile sempre nei dintorni di Luxor: 20 sarcofagi ancora sigillati e in buone condizioni, esattamente come li avevano lasciati gli egizi secoli fa. Questa zona, per oltre 500 anni, è stata utilizzata come luogo di sepoltura e per questo motivo, nel corso dei secoli, sono state fatte delle importantissime scoperte. Ma nessuna come quella della “città d’oro perduta”.