Al largo di Cannes nasce un ecomuseo sommerso

L'ultima opera dell'artista britannico Jason deCaires Taylor si ispira alla leggenda della Maschera di ferro

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Al largo di Cannes, sulla Costa Azzurra, sta per nascere un museo sommerso che attirerà gli amanti delle immersioni e non solo. È l’ecomuseo sottomarino le cui enormi sculture, che ricordano i Moai dell’Isola di Pasqua, sono state realizzate dal celebre artista Jason deCaires Taylor.

I giganteschi volti sono stati collocati a qualche decina di metri dalla riva dell’Île Sainte-Marguerite, una delle isole di Lérins che si trovano a mezz’ora di traghetto da Cannes. Quest’area sarà riservata alla balneazione e sarà vietato l’ormeggio di natanti.

A fare da modelli per le sculture sono stati sei abitanti della cittadina francese. C’è Maurice, il pescatore ottantenne, c’è Anouk, il ragazzino di nove anni che va ancora a scuola e gli altri, i cui volti resteranno per sempre immersi nelle acque antistanti la Croisette, a ricordare la valenza ecosostenibile di questo luogo.

Da un’altezza di due metri, con un peso di circa dieci tonnellate ciascuna, le sei statue che compongono il museo sono state realizzate con un materiale marino ecologico con PH neutro. Immerse a una profondità variabile dai 3 ai 5 metri, le sculture saranno facilmente accessibili, basterà avere una maschera e un boccaglio per fare snorkeling e contemplarle da vicino, proprio come si ammira un quadro in un museo.

La tematica delle maschere è stata scelta da deCaires Taylor insieme dal Sindaco di Cannes, David Lisnard. L’idea è di evocare il celebre e misterioso personaggio della Maschera di ferro, che fu imprigionato per undici anni sull’isola, ma anche di rendere omaggio alla Settima arte di cui Cannes è il simbolo: il cinema.

Realizzate in materiale ecologico, le statue, collocate tra le acque limpide, il fondale sabbioso e piante di posidonia, favoriranno il ritorno della fauna e della flora subacquee che ripopoleranno progressivamente l’area intorno alle opere, riservata alla balneazione e ampiamente estesa per l’occasione. Ed è questo il vero scopo del lavoro di Jason deCaires Taylor che ha già realizzato diversi musei sommersi in tutto il mondo, creando delle barriere coralline artificiali al fine di ripopolarle là dove sono in pericolo. Dal Messico alle Maldive, da Lanzarote alle Bahamas fino ai Fiordi norvegesi.

L’ultima sua opera risale a sei mesi fa. Lo scorso agosto l’artista britannico aveva, infatti, realizzato un museo sommerso, in un luogo meraviglioso: la Grande Barriera Corallina australiana. Il MOUA, Museum of Underwater Art è l’unico museo d’arte subacquea dell’emisfero meridionale, così come il museo sommerso di Cannes sarà il primo a nascere nel Mar Mediterraneo.

L’Île Sainte-Marguerite è uno dei luoghi più amati della Costa Azzurra d’estate. Raggiungibile con il traghetto da Cannes o con la propria imbarcazione, per chi ce l’ha, è un vero angolo di paradiso. Qui le acque sono limpidissime, si può scegliere di fermarsi su una delle tante spiagge più o meno grandi e di trascorrere una piacevole giornata lontano dalla città. All’isola è legata la storia della Maschera di ferro. Nel 1687, nel forte dell’isola che era una prigione di Stato, giunse un prigioniero particolare: un uomo con una maschera di ferro. Molte ipotesi sono state fatte su chi si celasse dietro quella maschera, ma la sua identità rimane ancora sconosciuta.

Di tutt’altro genere è invece l’altra isola di Lérins che si trova a poche centinaia di metri, Saint Honorat. Ed è proprio nel canale tra le due isole che si trova l’ecomuseo. Saint Honorat è un’isola monastica sulla quale si trova un’antica abbazia in cui vivono tutto l’anno 21 monaci dediti alla preghiera e al lavoro, quello negli otto ettari di vigneti. Fin dal Medioevo si producono ben sette tipi di vini e alcuni liquori con metodo ancestrale che poi vengono venduti ai turisti che visitano l’isola. Per arrivare a Saint Honorat c’è un traghetto dedicato. Qui è vietata la balneazione, mentre sono ammesse le passeggiate e la meditazione.