Quali sono gli aeroporti e le compagnie aeree più a rischio

Nell'estate della ripartenza, ci sono molti disagi per i passeggeri: ecco gli aeroporti maggiormente in difficoltà e le compagnie aeree più a rischio cancellazione

Overbooking, cancellazioni dell’ultimo momento, ritardi e scioperi a non finire (il prossimo, quello dei controllori di volo, che riguarderà tutti gli scali italiani, è previsto per domenica 17 luglio): negli aeroporti di tutta Europa, la situazione è bollente (e non solo per le temperature quasi tropicali di questa estate appena iniziata). Per gli italiani – e non solo – le vacanze sono a rischio. Ma qual è la realtà dei fatti negli scali principali del nostro Paese e del resto del continente? Un report rivela quali sono le compagnie aeree che hanno maggiori difficoltà in questo delicato momento storico.

Le compagnie aeree a rischio cancellazione

Sono tantissimi i viaggiatori che, finalmente pronti a godersi qualche nuova avventura in giro per il mondo, si sono ritrovati bloccati in aeroporto a causa di un problema di overbooking o della cancellazione del loro volo – anche all’ultimissimo momento. In Italia, migliaia di partenze sono saltate dall’inizio dell’estate, e la situazione futura non è delle più rosee. Tante sono le compagnie aeree che stanno vivendo un momento di difficoltà, non riuscendo a star dietro all’esigenza dei numerosi passeggeri che vogliono tornare a viaggiare.

Secondo il report stilato da Mabrian Technologies, uno dei vettori maggiormente in crisi è la Turkish Airlines: sono quasi 4.500 i voli cancellati in vista del mese di agosto, quello più trafficato in assoluto. A seguire, anche British Airways, easyJet, Lufthansa, Wizz Air, Vueling, Air Europa, United e Saudia Airlines. Insomma, si prevede davvero un’estate di fuoco, e queste prime settimane ce ne hanno già dato un assaggio. C’è tuttavia da dire che nella maggior parte dei casi le percentuali di cancellazione dei voli rispetto alle partenze totali sono piuttosto esigue.

Per il mese di agosto sono previsti oltre 3 milioni di voli in tutto il mondo, e le cancellazioni che probabilmente toccheranno l’Europa si aggireranno attorno al 2% del totale. Una cifra che, comunque, renderà il viaggio difficile (se non impossibile) a molti passeggeri. La situazione negli aeroporti, d’altra parte, non è delle migliori. Secondo i report giunti finora, a Parigi un volo su cinque è stato cancellato. In Spagna, invece, i disagi maggiori sono dati dai numerosi scioperi che si susseguono presso i principali scali turistici. L’aeroporto londinese di Heathrow è addirittura arrivato a chiedere alle compagnie aeree di non vendere più biglietti per l’estate.

Perché gli aeroporti sono in crisi

È chiaro che la situazione si sta facendo di giorno in giorno più allarmante. Come siamo finiti in questo vortice di cancellazioni e scioperi che sembra non avere una conclusione? Il problema affonda le sue radici nell’emergenza Covid: con la totale chiusura delle frontiere di moltissimi Paesi e le restrizioni negli spostamenti, tante compagnie aeree si sono trovate in difficoltà. Il crollo del settore turistico ha spinto i vettori ad effettuare grandi tagli nel personale – e molti di questi lavoratori hanno deciso di cercare impiego in un ambito che potesse offrire loro più garanzie di continuità.

Ma il Covid, all’inizio della primavera, ha finalmente allentato un po’ la presa e in tantissimi sono tornati a viaggiare. Per l’estate era previsto un boom di partenze – con gli italiani in prima linea per quelle che sembrano essere le vacanze sognate per una vita intera. Le compagnie, ora in carenza di personale, non riescono a gestire il flusso di turisti e sono costrette ad offrire un servizio ben al di sotto della qualità cui ci hanno abituati.