I siti di viaggi che imbrogliano sui prezzi

Il rapporto della Commissione europea: su 352 siti di viaggi 253 imbrogliano sui prezzi

La Commissione europea ha pubblicato un rapporto in cui riporta che, su un’analisi di 352 siti di viaggio di 28 diversi Paesi, ben 253 ingannerebbero sui prezzi.

Lo scrive Corriere.it che denuncia la “presa in giro” da parte di siti comparatori di volo, di servizi di trasporto e di alberghi “degli ignari utenti di Internet”.

Lo studio si basa sui dati del 2016. La denuncia riguarda i prezzi civetta, che invogliano l’utente con un prezzo conveniente che, alla fine della prenotazione, risulta essere molto più alto. Secondo i dati raccolti, in un terzo dei casi il prezzo indicato inizialmente non è lo stesso del prezzo finale.

La Commissione europea cita alcuni nomi celebri come “Volagratis, Kayak.com, eDreams e la loro fitta rete di portali intermediari come Travelgenio”.

Si tratta di “Una pratica ingannevole — sostiene Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale dei Consumatori interpellato dal Corriereper certi versi subdola, perché i siti si confrontano tra loro nell’indicizzazione sui motori di ricerca anche per la capacità di fornire tariffe scontate”.

In un quinto dei casi le offerte promozionali non sarebbero realmente disponibili. Si tratterebbe pertanto di “una vera e propria truffa”, scrive il quotidiano.

“Lo strumento più usato sarebbe quello del ‘ricarico’ all’atto dell’acquisto: nell’ultima schermata l’internauta è costretto a indicare il metodo di pagamento. Spuntando una qualsiasi tra le opzioni disponibili — carte di credito, debito o circuito Paypal — è usuale vedersi aggiungere una commissione occulta nell’ordine di 50-100 euro”.

In quasi un terzo dei casi analizzati il totale o il modo in cui è stato calcolato non è molto chiaro, sostiene la Commissione europea.

“Il caso più recente — racconta Dona — riguarda il portale Volagratis, il cui prezzo civetta è offerto solo ai titolari di carte della banca online Widiba”, ma “singolare” sarebbe anche il caso di Agoda, il comparatore di prezzi di camere d’albergo del gruppo Priceline. Federalberghi avrebbe inviato una segnalazione all’Antitrust italiano perché Agoda “pubblicizza tariffe di hotel senza includere l’Iva, che è applicata quando il cliente finalizza la prenotazione”.

Le autorità hanno quindi chiesto ai siti coinvolti di allineare le loro procedure alle leggi dell’Unione europea ovvero di essere completamente trasparenti sui prezzi e di presentare le loro offerte in modo chiaro fin dall’inizio del processo di prenotazione.

Sul sito della Commissione europea è possibile approfondire i dati dello studio.