Indossare il caschetto, stringere le corde e calarsi in un cunicolo, e poi ancora avanti fino alla Porta del Paradiso: accanto ci saranno speleologi esperti pronti ad accompagnare in un’esperienza indimenticabile. Entrare in una grotta di chissà quante centinaia di migliaia di anni fa (i geologi parlano di “tempo profondo”), muoversi al suo interno come se fosse una cattedrale con altari, arabeschi, pinnacoli di concrezioni di ere geologiche passate. Come spiega il geologo Antonio Bambina, “ognuno di questi luoghi ha un nome e per noi diventa un luogo sacro, da proteggere e conservare”.
È questa l’esperienza senza precedenti (fortemente voluta dal sindaco Fabrizio Fonte) proposta sabato 25 maggio a Custonaci (Trapani) nel terzo e ultimo weekend dell’iniziativa Borghi dei Tesori Roots Fest: la visita alla Grotta della Clava, per pochi partecipanti abituati visto che è il percorso è di livello EE (che nel linguaggio del CAI indica itinerari per Escursionisti Esperti, con una buona preparazione fisica e dimestichezza per i luoghi non convenzionali).
Scendere fino alla Porta del Paradiso nella grotta di centinaia di migliaia di anni fa
Come racconta Rosario Ruggieri, a capo del CIRS (Centro ricerche ibleo di speleologia), si entra dalla fenditura e si scende per una rampa di 10 metri fino a una prima altezza: da qui in poi si prosegue in orizzontale, scendendo poi ancora fino a un dislivello di 89 metri fino alla Porta del Paradiso (l’hanno chiamata così i geologi che indicano anche una serie di concrezioni come Le Tre Sorelle) che immette in un ambiente enorme di oltre 750 metri, con la famosa “clava”, un’enorme stalagmite dal fascino indiscutibile.
Inoltre, sono disponibili anche molte altre esperienze: le visite alle cave di marmo sabato e la domenica alle ore 16.00 il percorso guidato da un esperto.
Ma si potrà anche scoprire la Grotta Mangiapane di Scurati (risalente al Paleolitico), abitata da pastori e contadini fino agli Anni Cinquanta, dove è stato allestito un piccolo museo della vita quotidiana di un secolo fa. E se invece si è con i bambini, perché non portarli a scoprire una fattoria dove ci si muove tra animali da cortile?
Uno dei luoghi più affascinanti del territorio di Custonaci
Alla fine della fatica, si è subito ripagati dalla bellezza del sito, una vera cattedrale ricchissima di stalattiti e stalagmiti dove il tempo si è fermato. Siamo nel complesso carsico di Piano Zubbia (già proposto dal CIRS come Geosito da salvaguardare) di cui fanno parte le più conosciute Grotta del Fantasma (che raggiunge una profondità di circa 150 metri) e la Grotta di Maria Santissima di Custonaci che, al pari della Grotta della Clava, è contraddistinta da una incredibile serie di stalattiti, depositi calcitici e complessi stalagmitici di svariati colori.
La Grotta della Clava venne scoperta per caso negli Anni Sessanta durante i lavori a una vicina cava e negli anni a seguire fu depredata dai “ladri di speleotemi” (stalattiti e stalagmiti, ma anche croste, laminazioni, cortine e colonne) che per fortuna si fermarono all’imboccatura. Nel 1997 venne esplorata e documentata dal CIRS che l’ha appunto suddivisa in due livelli, superiore (dove si entra con gli speleologi) e inferiore.