Una risata contagiosa, che racchiudeva mondi infiniti. Una voce roca che l’ha resa unica e inimitabile nel panorama cinematografico italiano, quel talento eccezionale che le permetteva di spaziare dal dramma alla commedia brillando nell’uno e nell’altra, come riescono a fare solo le vere stelle.
Si è spenta a 90 anni l'immensa Monica Vitti, attrice capace di interpretare ogni ruolo con intensa vitalità, ironia e carisma. Di bellezza e bravura ugualmente prorompenti, Maria Luisa Ceciarelli (questo il suo vero nome) è stata musa di registi del calibro di Ettore Scola, Mario Monicelli, Alberto Sordi e Michelangelo Antonioni. Con quest'ultimo, intrecciò una relazione artistica e sentimentale, diventando anche la protagonista nella celebre tetralogia cosiddetta "dell'incomunicabilità". La coppia, per un po' ha condiviso un nido d'amore speciale, in uno dei luoghi più belli della Sardegna.
Il rifugio d'amore di Vitti e Antonioni in Sardegna
A fare da sfondo alla storia d'amore tra Monica Vitti e Michelangelo Antonioni è la selvaggia e incontaminata Costa Paradiso, tra il blu del mare del Golfo dell’Asinara e un paesaggio granitico coperto dalla macchia mediterranea. Il territorio racchiude un tratto di costa della Sardegna nord-occidentale, ed è un sogno d'acqua cristallina e spiagge, panorami mozzafiato e piscine naturali delimitate da rocce scolpite dai venti.
È proprio qui che sorge una delle più importanti opere di architettura contemporanea della Sardegna. Venne battezzata "La Cupola” per via della sua particolare forma, e progettata dall’architetto Dante Bini come residenza estiva di Michelangelo Antonioni e Monica Vitti. La sua costruzione iniziò nel 1964 durante le riprese del film “Deserto Rosso”. Fu in quell'occasione che il regista conobbe l’imprenditore Pierino Tizzoni, che stava acquistando alcuni terreni sul mare sui quali costruire quello che poi sarebbe diventato il villaggio turistico di Costa Paradiso, oggi parte del territorio di Costa Rossa. Antonioni si innamorò perdutamente del fascino selvaggio di quei luoghi e affidò il progetto del rifugio d'amore suo e di Monica Vitti all'architetto che l'attrice aveva conosciuto durante le vacanze a Cortina d’Ampezzo.
Per realizzarla, venne utilizzata la tecnica sostenibile della binishell, successivamente ripresa in tutto il mondo, di cui il nido d'amore di una delle coppie più celebri del cinema di allora è stato l'esempio più famoso. Un'opera interessante dal punto di vista ingegneristico ma anche paesaggistico, perfettamente integrata con l'ambiente circostante, che divenne punto di incontro di tanti registi, attori, artisti e intellettuali dell'epoca.
La villa oggi versa in stato di totale abbandono, preda degli agenti atmosferici e del vandalismo. Nel 2015 il Ministero dei Beni Culturali, riconoscendone il notevole interesse culturale, ha vincolato la struttura al fine di tutelarla e salvaguardarla. Nel 2020 è stata candidata al Censimento dei Luoghi del Cuore del FAI, con lo scopo di riportare l’attenzione verso un bene culturale di importanza significativa a livello internazionale.
Costa Paradiso, uno dei luoghi amati da Monica Vitti
Scenario naturale di incomparabile bellezza, la Costa Paradiso, che in passato ha stregato anche Monica Vitti, è un villaggio residenziale su uno dei tratti più belli della celebre Costa Rossa in Gallura, dove il mare dai colori straordinari è lambito dalla costa rocciosa e frastagliata, e falesie dalle forme bizzarre. Da qui si gode dei più bei tramonti della Sardegna.
Le spiagge, tra cui la bellissima Li Cossi, sono selvaggi fazzoletti di sabbia e scogli, baie incantevoli che racchiudono gemme d'acqua salata, molte raggiungibili solo in barca o con lunghe camminate attraverso impervi sentieri. Un territorio di una bellezza che ha sicuramente commosso e ispirato la coppia Vitti-Antonioni, scenario naturale di una storia d'amore diventata immortale.