Due soli abitanti. Due uomini, Giovanni Carilli e Giampiero Nobili, di 82 anni l’uno e 74 l’altro, che amano talmente la loro terra (e la loro vita) che non vogliono lasciare la loro Nortosce. Si tratta di una piccola frazione del’Umbria, nei pressi del comune di Cerreto di Spoleto, in provincia di Perugia.
Un borghetto sperduto tra i monti con casette in pietra, meta amata dai turisti che vengono qui soprattutto d’estate per rilassarsi e trovare un momento di tranquillità: una fuga dalla città, insomma, e dai ritmi frenetici del lavoro. Annoverato anche tra i luoghi del silenzio, Nortosce è completamente circondato dalla natura. Qui non ci sono bar, hotel, ristoranti nemmeno negozi: un luogo unico e da contemplazione, ricco d’aria fresca e dallo stile di vita rurale e semplice.
La sua storia narra che questo fu un vecchio insediamento del territorio di Ponte, oggi frazione di Cerreto di Spoleto, e il Castello Montano di Poggio, costruito nel XIII secolo su un costone a picco sulla Valle del Corno, fu a lungo conteso tra Cerreto, Spoleto, Norcia e Cascia. Attorno al castello fu costruita la chiesa parrocchiale e la cittadina mutò così spesso proprietà per finire poi con un progressivo abbandono verso le città (cosa che fu comune anche a moltissimi altri paesini della montagna umbra).
Il terremoto, poi, si fece sentire in più battute negli anni e questo non aiutò a mantenere la forma originaria del paese, mentre le case in pietra (spesso abitate in estate) si susseguono l’un l’altra. Da vedere la chiesa parrocchiale di San Pietro, ristrutturata nel 1500 e la Fonte di Peneje, d’epoca romana, con la sua acqua pure che arriva direttamente dalla montagna.
A incuriosire i giornalisti della CNN non è tanto il paesino, ma il fatto che i due abitanti sono estremamente rispettosi delle regole anti Covid-19. I due amici, infatti, non rinunciano mai ad indossare le mascherine né a stare ad un metro di distanza ogni volta che si incrociano lungo le strade per andare a curare la vigna, per esempio, oppure per tenere dietro alle pecore o il frutteto. Anche per bere un caffè a casa dell’uno o dell’altro, i due si siedono mantenendo le distanze, alle estremità di un tavolo lungo due metri.
Per loro, abituati a seguire le regole (qualsiasi cosa esse riguardino) è una questione di principio e non importa in quale luogo si viva: se occorre indossarle, lo si deve fare in ogni luogo e in qualsiasi momento.
Una bella storia ed un vero esempio di rispetto delle regole che può essere d’insegnamento a molti e che arriva proprio da un piccolo paesino sperduto nelle verdi montagne umbre. Un territorio, quello dell’Umbria, tutto da scoprire.