Libano, donne poliziotto in shorts per attirare i turisti

L'insolita iniziativa della città di Brummana ha scatenato le polemiche: inevitabili le accuse di sessismo

Ci sono molti modi per attirare i turisti. A Brummana, città del Libano, ne hanno ideato uno a dir poco insolito: quello di far vestire le donne poliziotto con t-shirt e shorts.

In vista di un’estate impegnativa, l’amministrazione cittadina ha deciso di assumere un gruppo di studentesse per dare una mano nel regolare il traffico. Samantha Saad, una delle ragazze, ha spiegato: “Lavoriamo con una stimata amministrazione comunale e siamo studentesse del college. Per noi è un lavoro estivo, uno che non dimenticheremo mai”.

Fin qui niente di strano, se non fosse per quella divisa che ha fatto storcere il naso ai più. Maglietta nera, pantaloncini, sneakers bianche e basco rosso: un abbigliamento ben diverso da quello dei vigili che siamo abituati a vedere di solito.

Quando le foto delle giovani in pantaloncini hanno iniziato a circolare sul web, sono stati parecchi a non gradire la scelta del primo cittadino di Brummana, che dal canto suo, ci ha tenuto a giustificarsi. “Il Libano – ha spiegato – ha spesso un’immagine negativa in Occidente, che non incoraggia i turisti a venirci a trovare. E’ il nostro modo per provare che questa immagine è sbagliata. Da quando gli shorts sono una disgrazia?”. Insomma, quello che voleva fare era dare una “ripulita” all’immagine di Paese chiuso e arretrato che pare avere il Libano.

Con il senno di poi, quella del sindaco Pierre Ackhar non è stata una gran trovata. Sul suo capo sono piovute accuse di sessimo da ogni parte del mondo: far mostrare le cosce a delle ragazze solo per racimolare turisti è, per molti, quanto di più maschilista ci possa essere. Ma non tutti la pensano così: c’è anche chi crede che il problema sia esattamente l’opposto. Perché si dovrebbero privilegiare le donne, consentendo loro di indossare abiti estivi, e lasciare solo gli uomini a fronteggiare il caldo in pantaloni lunghi?