“La Danza Campestre”: il capolavoro di Guido Reni torna a casa dopo secoli di attesa

Il dipinto del grande esponente del Barocco italiano è tornato a casa, nella Galleria Borghese a Roma

C’era una volta, tanto tempo fa, un capolavoro d’arte di grande bellezza. Il suo nome era La Danza Campestre, un dipinto di a lungo attribuito erroneamente a diversi maestri del ‘600 e riconosciuto, ufficialmente, nel 2017 come opera del grande maestro del Barocco Guido Reni.

C’è oggi questa tela che, dopo essere stata data per dispersa per molti anni, finalmente è tornata a casa, a Roma, nella Galleria Borghese regalando un lieto fine alla storia travagliata dell’opera d’arte realizzata nel 1602. La conferma della paternità del quadro è avvenuta grazie all’antiquario Patrick Matthiessen che ha incluso, proprio questo dipinto, in un catalogo dedicato a tutte le opere di Reni.

La tela veniva dalla collezione del Cardinale Scipione Borghese, che conferma il grande sodalizio tra lui e l’artista. Il Cardinale voleva, infatti, fare di Reni il suo pittore di corte considerandolo l’artista più importante della scena romana. A lui, la famiglia Borghese, affidò gli affreschi della Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore, e fu ancora Reni l’artista di un capolavoro di inestimabile bellezza: l’Aurora nel casino Pallavicini-Rospigliosi.

Dopo il primo riconoscimento della La Danza Campestre, è arrivata la conferma di appartenenza anche da parte degli studiosi: per tutto il ‘600, infatti, il quadro è descritto in maniera inequivocabile e fa parte dell’inventario del Palazzo Borghese, almeno fino al 1963.

Tuttavia, la storia ha voluto che il quadro e la sua casa di origine si separassero. Nel 2008 La Danza Campestre è apparsa in occasione di un’asta a Bonham’s a Londra, occasione questa che da la spinta ad aprire le indagini per risalire all’autore di quel capolavoro.

Tamburini, Domenichino, Guercino e Mastelletta, Agostino Caracci, questi sono solo alcuni dei nomi dei pittori emiliani al quale è stato attribuito erroneamente. Ipotesi, pian piano scardinate per ragioni stilistiche e cronologiche e che hanno portato il riconoscimento della mano di Guido Reni.

Adesso la tela è a Roma. Il museo romano l’ha acquistata il 23 dicembre per circa 800 mila euro dalla galleria Fondantico di Bologna che l’aveva esposta nel marzo 2020 al Tefaf la fiera internazionale di arte e antiquariato di Maastricht. A oggi l’obiettivo è quello di esporre il dipinto insieme ad altre opere dello stesso periodo, per riscoprire l’artista dalle potenzialità espressive straordinarie.

Danza Campestre di Guido Reni
Fonte: Galleria Borghese/ph C. Giusti
La Danza Campestre di Guido Reni. Da Galleria Borghese, Ph C. Giusti