Indonesia: per visitare Komodo ora si pagheranno 1000 dollari

Non sarà più resa una riserva naturale, ma per vedere i draghi bisognerà pagare una cifra considerevole: ecco le nuove regole

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Redazione

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Cambio di rotta per il governo indonesiano, che modifica repentinamente la propria idea riguardo al divieto di accesso all’isola di Komodo.

Se lo scorso luglio aveva annunciato l’intenzione di bloccare il turismo per tutelare i famosi draghi, minacciati proprio dalla massiccia affluenza di persone, ora il Paese ha fatto un passo indietro.

Nel Parco Nazionale, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, dove vivono circa 5mila esemplari di Varanus komodoensis, i turisti saranno ancora ammessi. Ma a una non trascurabile condizione.

Komodo
Fonte: iStock
L’isola di Komodo (iStock)

La dimora dei famosi lucertoloni, che possono raggiungere anche i 3 metri di lunghezza e pesare sino a 100 kg, non è solo Komodo, ma è l’insieme di tre isole vulcaniche appartenenti all’arcipelago della Sonda: Komodo, Rinca e Pedar. Dal 1980 è stato qui istituito il Parco Nazionale a salvaguardia della biodiversità di queste zone.

Delle tre isole, la più famosa e grande è per l’appunto quella di Komodo, dove ne vivono circa 1.700, mentre Rinca – poco più piccola – è più selvaggia e con meno insediamenti umani, e ne ospita circa 1.000.

Lo scorso anno si sono registrati 176mila accessi a Komodo: questo fa sì che ci sia un’effettiva e complessa interferenza sull’accoppiamento dei draghi e sulla schiusa delle uova modificando l’ambiente naturale, tanto che le nascite sono diminuite in modo considerevole.

Da qui, l’idea dell’Indonesia di bloccare l’afflusso turistico per un anno a partire dal 2020, per dare ai draghi e all’ecostiste il tempo di ripristinarsi, senza escludere l’estensione a un tempo superiore. Addirittura, si era parlato di rendere l’isola una riserva naturale interdetta al turismo. Cosa che non è per nulla piaciuta ai residenti, che hanno paventato al governo anche un’ingente perdita economica oltre che a un trasloco di massa.

Ecco dunque che le autorità hanno cambiato rotta, anche a seguito di un’indagin condotta dal dal Ministero dell’Ambiente: il numero dei varani non è cambiato dal 2002 al 2019 in modo considerevole, come sembrava, quindi i turisti potranno continuare a visitare l’isola. Ma ad una condizione: si dovrà sottoscrivere un abbonamento che consentirà di accedere al Parco Nazionale per un intero anno al costo di 1000 dollari (circa 917 euro). Un bel cambiamento, se si pensa che il singolo accesso costava 10 dollari (circa 9 euro). I dettagli non si conoscono ancora, sebbene sia stato reso noto che le modalità di abbonamento saranno due: una Premium per l’accesso a Komodo, una non-premium per accedere alle due isole “minori”.

Un controllo parziale, insomma, senza nulla togliere alle casse del Paese, ma con un’estensione particolare anche alla circolazione delle navi da crociera (che saranno oggetto di restrizioni), e con la volontà di programmi educativi per insegnare sia agli abitanti che ai visitatori come si possano rispettare i draghi che vivono a Komodo.

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