Green Pass, basta una sola dose di vaccino per andare all’estero?

È sufficiente una sola dose di vaccino per poter viaggiare? Proviamo a fare chiarezza

Il 1° luglio è entrato finalmente in vigore l’atteso Green Pass europeo, ideato per consentire ai viaggiatori di spostarsi più facilmente in Europa, senza obbligo di tampone o quarantena. Tuttavia, ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, soprattutto relativi alla questione del vaccino. Si può viaggiare con una sola dose? Ebbene, la risposta è ‘complessa’. Per questo, abbiamo deciso di provare a fare un po’ di chiarezza, partendo dall’inizio.

Green Pass: come funziona

In Italia, il certificato verde permette di spostarsi liberamente tra regioni, ma anche di partecipare a festival ed eventi, cerimonie (compresi i rinfreschi di matrimoni, battesimi o comunioni), a feste private e per accedere alle residenze sanitarie assistenziali (Rsa). È una certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che contiene un QR Code per verificarne autenticità e validità.

Dal 1° luglio, la Certificazione verde COVID-19 è valida come EU digital COVID certificate, e rende più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen.

Il documento viene rilasciato:

  • dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino (Pfizer, Moderna o AstraZeneca) o dal vaccino monodose Johnson & Johnson;
  • dopo il completamento del ciclo vaccinale;
  • dopo essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti;
  • entro 6 mesi dalla guarigione dal Covid-19.

In quali Paesi è valido il Green Pass europeo

Benché il Green Pass europeo sia già entrato in vigore all’inizio del mese di luglio, è previsto un periodo transitorio per permettere a tutti i Paesi di adeguarsi al modello previsto dall’Unione Europea. Tale periodo avrà termine il 12 agosto 2021: da quella data, tutti gli Stati dovranno essere pronti per collegarsi al Gateway europeo.

Il certificato ha validità in tutti i Paesi europei, sebbene alcuni (al momento dell’entrata in vigore del documento) non siano ancora in grado di rilasciarlo ai propri cittadini. Gli Stati in questione sono: Cipro, Ungheria, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Romania e Svezia. Il Green Pass UE è valido anche in alcuni Stati extra europei: Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, San Marino e Città del Vaticano (in questi ultimi tre Paesi non è tuttavia ancora attivo).

Prima dose di vaccino: basta per i  viaggi in Europa?

Veniamo quindi al nodo più stretto della questione Green Pass: si può viaggiare oppure no all’estero con una sola dose di vaccino?. La premessa da fare è che, al momento, sono gli Stati membri a decidere se accettare un certificato di vaccinazione dopo una dose o dopo il completamento dell’intero ciclo di vaccinazione.

In Italia, si sta discutendo dell’ipotesi di una rimodulazione della certificazione a causa della variante Delta, che si sta già diffondendo in vari Paesi, e non è escluso che le modalità di rilascio possano cambiare in breve tempo. Almeno per ora, però, basta la sola prima dose per ottenere il Green Pass, ma non in tutti i Paesi d’Europa avviene lo stesso.

La Commissione UE ha sottolineato che i certificati saranno rilasciati a qualsiasi persona che abbia ricevuto una vaccinazione Covid-19 in uno Stato membro dell’UE, indipendentemente dal numero di dosi.

Il regolamento impone agli Stati membri di accettare i certificati di vaccinazione alle stesse condizioni, e ciò contribuirà a far sì che le restrizioni attualmente in vigore possano essere revocate in modo coordinato. Questo vuol dire che, quando uno Stato membro decide di revocare le restrizioni di viaggio per i propri cittadini che hanno un certificato per la prima dose di un vaccino approvato dalla UE, e che ne prevede due, deve estendere lo stesso trattamento ad altri cittadini dell’Unione Europea.

Gli Stati membri dovranno astenersi dall’imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato Covid digitale dell’UE, a meno che esse non siano necessarie e proporzionate per tutelare la salute pubblica.

Per rispondere, infine, alla domanda iniziale: al momento una sola dose di vaccino (Astrazeneca, Pfizer o Moderna) consente di viaggiare liberamente solo in Italia e in alcuni Paesi (come Austria e Croazia) che accettano anche il certificato a 14 giorni dalla prima dose, nonostante la Commissione UE abbia raccomandato l’utilizzo del Green Pass a vaccinazione completata. Per spostarsi in altri Paesi UE e in area Schengen (tra cui, ad esempio, Francia e Germania), è necessario, invece, aver effettuato da 14 giorni la seconda dose di Astrazeneca, Pfizer o Moderna o l’unica somministrazione di Johnson&Johnson.

Per questo, prima di recarsi in qualsiasi destinazione è molto importante informarsi sulla documentazione richiesta da ogni singolo Stato, onde evitare di incappare in brutte sorprese. A tal proposito, vi consigliamo di visionare i siti istituzionali del Paese di destinazione e il sito del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale “Viaggiare Sicuri“.

Quanto dura il Green Pass

La durata della Certificazione Covid-19 varia a seconda dei casi:

  • in caso di vaccinazione: per la prima dose dei vaccini che ne richiedono due, il certificato sarà generato dal 15° giorno dopo la somministrazione e avrà validità fino alla dose successiva;
  • nei casi di seconda dose o dose unica, sarà generata entro un paio di giorni e avrà validità per 270 giorni (circa nove mesi) dalla data di somministrazione.
  • nei casi di vaccino monodose, sarà generata dal 15° giorno dopo la somministrazione e avrà validità per 270 giorni (circa nove mesi);
  • con tampone negativo, si otterrà in poche ore e avrà validità per 48 ore dall’ora del prelievo;
  • infine, nei casi di guarigione da Covid-19, la certificazione sarà generata entro il giorno seguente e avrà validità per 180 giorni (6 mesi).

Viaggiare in Europa senza Green Pass

Fino al 12 agosto sarà possibile viaggiare in Europa anche senza Green Pass. Bisognerà, però, necessariamente esibire le certificazioni di completamento del ciclo vaccinale, di guarigione dal Covid-19 o di test con risultato negativo, che possono essere rilasciate dalle strutture sanitarie, dai medici e dalle farmacie autorizzate. Per tali certificazioni, valgono gli stessi criteri di validità e durata del Green Pass europeo. La decisione è stata presa proprio in previsione dei ritardi di produzione del documento a chi ne avrebbe già diritto, che hanno scatenato anche non poche polemiche.

Le regole per chi torna in Italia

I viaggiatori che tornano in Italia e rispettano le condizioni del Green Pass europeo, possono rientrare liberamente, senza essere sottoposti a obbligo di tampone o quarantena. Basta essere muniti del certificato verde oppure, fino al 12 agosto, delle certificazioni cartacee corrispondenti.

Ad ogni modo, tutti i passeggeri che faranno ingresso in Italia, dovranno compilare il dPLF – Digital PLF – Passenger Locator Form, ossia il Modulo di Localizzazione Passeggero. La compilazione dovrà essere fatta prima di entrare nel territorio nazionale.