Sulle tracce di Excalibur, la mitica spada di Re Artù

Excalibur è uno degli oggetti senza dubbio più famosi della storia: oggi, un team di esperti e ricercatori dichiara di poterla individuare

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Flavia Cantini

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C’è un mito che resiste al trascorrere delle epoche, una leggenda medievale che continua ad affascinare persone di ogni età: si tratta di Excalibur, la “magica spada nella roccia”, uno degli oggetti senza dubbio più famosi della storia, “forgiata da un dio, annunciata da un mago, trovata da un re“.

Oggi, un team di esperti e ricercatori dichiara di poterla individuare.

La leggenda di Excalibur, la spada di Re Artù

Di proprietà di Re Artù, il leggendario condottiero britannico del V e VI secolo, Excalibur era dotata di poteri “magici” tali da rendere il Re un formidabile guerriero.

Ma quali sono le sue origini? Le versioni della leggenda differiscono. Il primo a narrarne la storia fu Geoffrey di Monmouth quando scrisse, attorno al 1136, l’Historia Regum Britanniae: qui, citata con il nome latinizzato Caliburn, la spada forgiata sull’isola di Avalon non ha particolari virtù ma è Re Artù a possedere doti straordinarie.

Sul finire del XII secolo, il francese Robert de Boron la presenta, per la prima volta, come la “spada nella roccia” (che ispirò il cartone animato Disney del 1963) in un racconto nel quale il futuro re estrae la mitica lama da un’incudine (diventata, nelle successive versioni, un masso).

Ancora, Sir Thomas Malory, nella sua opera pubblicata postuma “La morte di Artù” (fonte tra le più considerate per le rielaborazioni) fa donare la spada al re dalla Dama del Lago.

In ogni caso, quando Re Artù giacque ferito a morte dopo la sua ultima battaglia, ordinò al fedele Sir Bedivere di gettare la spada nel lago: in quel momento, una mano si levò dalle acque, brandì Excalibur e poi scomparve. Tale evento potrebbe essere accaduto nella mitica isola di Avalon, con cui la moderna Glastonbury nel Somerset ha delle analogie.

Artù, infatti, fu portato ad Avalon per riprendersi dopo la battaglia finale di Camlann, che forse si svolse in Cornovaglia, vicino al Vallo di Adriano nel nord dell’Inghilterra, oppure in Galles: un documento gallese (presumibilmente della metà del X secolo) chiamato Annales Cambriae, registra la data della morte di Re Artù a Camlann nel 537-9 d.C.

Alla ricerca della spada perduta

Esistono diverse versioni della storia che confondono le acque per così dire, ma la leggenda persiste dopo molti secoli, quindi potrebbe esserci un fondo di verità“, ha spiegato uno degli esperti impegnati nella ricerca di Excalibur. “Quindi in questo momento, stiamo cercando una spada o qualsiasi cosa che potrebbe essere stata parte di una spada, e se viene trovato qualcosa del genere, allora spetta agli storici, agli archeologi e agli scienziati di laboratorio identificare esattamente cosa abbiamo trovato“.

Sì perché un team di registi, esperti di tecnologia, archeologi e subacquei è partito per localizzare l’oggetto nelle acque britanniche nell’ambito di una nuova serie TV chiamata “Weird Britain” che indaga ed esplora strane leggende, misteri irrisolti, storie bizzarre, tradizioni insolite e personaggi eccentrici.

La prima parte del progetto ha avuto inizio lo scorso anno in una località sconosciuta della Cornovaglia, ma l’obiettivo è quello di scandagliare altri corsi d’acqua: gli esperti ritengono che vi siano diverse località della Gran Bretagna in cui potrebbe celarsi Excalibur .

In Cornovaglia, ad esempio, potrebbe trovarsi a Dozmary Pool, ai margini di Bodmin Moor, o vicino ad Alderley Edge nel Cheshire. Il team spera che il progetto consolidi ulteriormente lo “status mitico” della spada o porti alla luce grandi sorprese: “Identificare il lago in questione è un enigma su cui storici e ricercatori dibattono da secoli, se il lago esista ancora o se la leggenda sia addirittura vera” affermano.

Per la ricerca, gli esperti stanno utilizzando droni sottomarini e veicoli telecomandati (ROV), macchine senza pilota controllate da personale a distanza, collegati o meno a una nave di superficie più grande e gestiti tramite un joystick, quasi come il controller di una console di gioco.