Un’estate all’insegna dell’arte italiana: lo studio

È l'estate della rinascita per l'Italia e soprattutto per le nostre affascinanti città d'arte: lo studio che ci svela costa sta succedendo

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Redazione

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Quella che sta per arrivare sarà un’estate all’insegna dell’arte: la grande bellezza del patrimonio culturale italiano è tornato a conquistare i visitatori, sia stranieri che domestici. A dirlo è uno studio condotto da CST per Assoturismo Confesercenti: scopriamo insieme cosa ha svelato l’indagine.

Le città d’arte si candidano al ruolo di protagoniste dell’estate

La ricerca condotta parte da analisi e interviste effettuate a oltre 1.200 imprenditori nelle principali 100 città d’arte (per capacità di posti letto, notorietà sul mercato e presenze turistiche) distribuite su tutto il territorio nazionale. 17 di queste sono situate nelle regioni del Nord-Ovest, 28 in quelle del Nord-Est, 30 nel Centro Italia e 25 nelle regioni del Sud e nelle Isole.

Ciò che emerge è una netta accelerazione – dopo lo stop imposto dal Covid – del turismo culturale: in estate crescerà del +24,6% rispetto all’anno precedente, l’aumento più rilevante tra tutti i segmenti di offerta turistica e della media complessiva del settore (+14,3%).

Certo, non verranno ancora raggiunti i livelli del 2019 quando i visitatori delle città d’arte erano stati 44 milioni, ma nonostante questo l’aumento conferma una ritrovata vitalità del turismo culturale, che già nei primi 5 mesi del 2022 ha registrato un totale di 30,3 milioni di pernottamenti.

Una buona notizia che abbraccia diverse realtà: dalle strutture ricettive ai musei, passando dai siti culturali e archeologici fino ad arrivare alle guide turistiche e alla ristorazione, senza dimenticare i servizi di noleggio e di trasporto come le attività commerciali: complessivamente 343 mila imprese e oltre 1,4 milioni di addetti nei settori produttivi direttamente o indirettamente coinvolti.

Secondo l’indagine condotta, quindi, a capo di questa importante ripresa ci sono proprio i progressi in quelle città d’arte che più di tutte hanno pagato gli effetti della pandemia e che avrà ricadute positive sull’intero sistema Paese.

Il turismo culturale, tra gennaio e agosto 2022, genererà 9,1 miliardi di euro di spesa turistica, di cui 4,3 nel solo trimestre estivo, per il 53% generato dalla domanda straniera, pari all’1,4% del totale dei consumi nazionali.

Da dove arriva il contributo maggiore

È il turismo straniero a contribuire maggiormente alla rinascita di questo settore anche se, principalmente, sono viaggiatori di prossimità. La buona nuova è che però inizia a emergere anche qualche timido segnale di ritorno del turismo extraeuropeo.

Secondo lo studio, la crescita delle presenze turistiche straniere durante il trimestre estivo sarà sostenuta soprattutto dai turisti europei (tedeschi, francesi, britannici, olandesi, spagnoli, austriaci e svizzeri) e degli statunitensi, ma un piccolissimo contributo alla spesa turistica arriverà anche dalla modesta quota di turisti extraeuropei (in aumento leggero i brasiliani, quote marginali di canadesi, indiani, cinesi, russi, giapponesi, israeliani, sudafricani) che si riaffacciano nelle nostre bellissime città d’arte dopo un lungo periodo di fermo pressoché totale delle prenotazioni.

I dati incoraggianti di cui via abbiamo appena parlato sono stati presentati a Roma alla presenza del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, dell’amministratore delegato di Enit Roberta Garibaldi, della Presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise, del Presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina e del Vicepresidente vicario di Assohotel Confesercenti Nicola Scolamacchia, con la moderazione di Cinzia Conti dell’Ansa.

Insomma, il futuro del turismo italiano e delle città d’arte del Belpaese sembra di nuovo in discesa.