A casa di Arsenio Lupin, set della nuova serie Tv

Tra le scogliere di Etretat, Maurice Leblanc ha ambientato le rocambolesche avventure del famoso ladro gentiluomo

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Tra queste spettacolari scogliere nel Nord della Normandia, Maurice Leblanc vi ha ambientato le rocambolesche avventure del suo personaggio più famoso, Arsenio (o Arsène) Lupin, ladro gentiluomo spesso definito la versione francese del britannico Sherlock Holmes.

Dopo i romanzi di inizio Novecento e i fumetti manga degli Anni ’70 che hanno appassionato molte generazioni di giovani, Lupin è diventato anche una serie Tv Netflix. A incarnare l’abilissimo e insospettabile ladro, l’attore francese di origini senegalesi e mauritane, Omar Sy.

Oltre alle incantevoli falesie a picco sul mare del Canale della Manica, qui si trova la bellissima cittadina di Etretat che ospita Le Clos Arsène Lupin, Maurice Leblanc House.

Si tratta della casa di Leblanc, papà di Arsenio Lupin, al numero 15 di rue Guy de Maupassant che il nipote, nel 1998, ha trasformato in un museo che comprende sette stanze dove vengono riprodotte alcune delle avventure più celebri di Lupin, senza trascurare alcune divertenti e inaspettate sorprese per il visitatore.

Ed è proprio qui, in questa cittadina, che sono state girate alcune delle scene della serie Tv, tra le sgommate nel Parking du Perrey, le passeggiate sul lungomare e l’hôtel du Donjon – Domaine Saint Clair, dove soggiornava il protagonista.

Perla della Costa d’Alabastro, Etretat è un luogo estremamente apprezzato per la bellezza delle scogliere bianchissime e multiformi, paesaggi che hanno ispirato numerosi artisti. Da Dieppe a Honfleur, è un viaggio nel cuore dell’Impressionismo. Claude Monet, Eugène Boudin e molti altri pittori si stabilirono su queste rocce con il loro cavalletto per immortalare le scogliere dell’Etretat.

A Etretat, le scogliere non sono cambiate molto nel corso dei secoli, anche se sono tutelate e controllate regolarmente in quanto costituite da gesso Turoniano chiamato “il tiglio”. Tuttavia, il Roc Vaudieu e l’Aiguille de Belval sono, cosi come l’Aiguille d’Etretat, i resti di quella che un tempo era l’intera scogliera con i suoi archi.

Lungo le scogliere si sviluppano alcuni sentieri panoramici la cui manutenzione rimane una priorità assoluta a causa del grande numero di visitatori che li percorrono, anche se i tracciati sono stati realizzati in modo da rispettare la natura. Esiste persino un regolamento al fine di preservare la bellezza naturale del posto: mountain bike e cavalli, per esempio, sono vietati e i cani devono essere tenuti al guinzaglio. Inoltre, è stato istituito un sistema di controllo dei turisti nella stagione estiva per cui due persone vigilano il “Trou à l’Homme” e seguono le maree aiutandosi con una segnalazione specifica.

Chi visita Etretat (e i turisti qui sono tantissimi, specie d’estate), dopo aver ammirato la cittadina, goduto della spiaggia e delle falesie, non può perdersi Le Clos Arsène Lupin, una chicca decisamente inaspettata, anche per chi Lupin non lo ha mai visto né letto.