Le riprese per la serie tv “Maradona, sueno bendito”, sono finalmente approdate in Italia, per la precisione nella città che ha visto esplodere calcisticamente l’indimenticato campione: la sua Napoli.
Prodotta da Amazon, la serie tv racconta le gesta del Pibe de Oro negli anni in cui era al culmine della sua carriera, tra vittorie, amori e vita mondana. I camper con la troupe e gli attori hanno fatto base in via Generale Orsini, alle spalle di via Partenope, non lontana dal lungomare di via Caracciolo dove pare siano in questo momento.
Quaranta giorni per ripercorrere la vita di Diego e i luoghi del capoluogo campano che hanno fatto in qualche modo la storia del calcio italiano e della movida Anni ’90: da Posillipo a Soccavo, da Fuorigrotta ai Decumani.
I centri sportivi, la casa dove Maradona ha abitato in Via Scipione Capece, i ristoranti e le strade percorse con la sua Ferrari di notte, quando Napoli risplendeva tra i suoi amori sfuggenti.E poi lo stadio, la sua prima casa, la scena calcata per ogni partita vinta: il San Paolo, chiamato prima del Sole, che sorge nel quartiere di Fuorigrotta ed è il principale impianto polisportivo della città e ancora oggi sede delle partite interne della SSC Napoli.
Ma ci saranno riprese anche per la parte della sua vita disordinata, con le sue frequentazioni borderline a Forcella e forse anche in quella zona di Soccavo tra palazzine, orti e auto sempre in sosta, dove il Napoli di allenava e che oggi è solo un ricordo con una scritta importante “il calcio è del popolo”: un rudere chiuso dietro a un cancello azzurro, che ha segnato davvero la storia del calcio napoletano.
Tappa imperdibile, anche per i fan de “la mano de Dios”, è il Virgilio, il centro sportivo di Gianni Improta, dove Maradona andava a tirare calci al pallone come un bambino: si trova in via Lucrezio Caro e ancora oggi è un vessillo dell’epoca maradoniana.
Ciro Fummo di Ciro a Mergellina resta uno dei pochi ristoranti ancora “vivi”, dove si sedeva a mangiare spesso con tutta la famiglia e si faceva fotografare con i fan, regalando autografi e sorrisi. La sua casa, quella che si affaccia su Mergellina a Posillipo, una palazzina di due livelli, è ancora lì nello stesso posto: al piano rialzato vive ancora il padre di un “tale” Ciro Ferrara, per anni vicino di Diego e collega in campo (per i pochissimi che non lo sanno). Nei due appartamenti riuniti del campione ora ci sono i proprietari e nessun ricordo suo.
Situato su una collina verdeggiante, Posillipo è una bellissima area residenziale nota per la sua eleganza e la raffinatezza dei ristoranti con specialità di pesce e i cocktail bar. Piccole spiagge punteggiano la costa e le terrazze del Parco Virgiliano offrono la vista sul Golfo di Napoli. Nelle vicinanze si trova il Parco archeologico di Posillipo, con le rovine di una villa romana e di un anfiteatro. È qui che aveva la base Diego: un via vai tra familiari e amici in perenne movimento.
Manca un luogo importante all’appello della storia di quella Napoli calcistica fatta anche di eccessi: l’hotel paradiso in via Catullo, dove le cronache, il gossip e la leggenda hanno presa vita, mentre tra i Quartieri Spagnoli e Spaccanapoli, c’è l’imbarazzo della scelta tra i murales e i ricordi ancora vividi.
Le prime riprese della serie sono partite a inizio anno nel quartiere Villa Devoto a Buenos Aires, per poi spostarsi in Messico e in Spagna, a Barcellona e Siviglia, città dove Maradona è cresciuto e si è formato nei club prima di approdare al Napoli di Corrado Ferlaino. Il cast è composto per lo più da attori argentini, in particolar modo tre saranno gli attori per interpretare il calciatore: Nicolas Goldshmidt, Nazareno Casero e Juan Palomino.
Dall’infanzia di bimbo prodigio nei quartieri poveri di Buenos Aires, fino ai trionfi sportivi nei grandi club calcistici europei: gli anni passano, la memoria dei luoghi resta. E Napoli è ancora più bella di allora.