Le Assaggiatrici di Silvio Soldini, al cinema dal 27 marzo 2025, è stato sostenuto dal Fondo gestito dalla Film Commission dell’Alto Adige, poichè gran parte delle riprese sono state realizzate in questa regione del Nord Italia valorizzandone il territorio. “Questo film conferma che le produzioni possono trovare in Alto Adige anche degli edifici architettonicamente molto singolari, che possono essere ‘trasformati’ per adattarsi ad ogni esigenza di sceneggiatura” ha detto Birgit Oberkofler, responsabile di IDM Film Commission Südtirol, aggiungendo che “per realizzare Le Assaggiatrici sono state coinvolte molte maestranze e attori del luogo, che conoscono bene la natura del nostro territorio e hanno aiutato a portare lo spettatore in un tempo non così lontano“.
Indice
Di cosa parla Le Assaggiatrici
Le Assaggiatrici è ambientato nel 1943, quando Rosa fugge dai bombardamenti di Berlino e si ritrova in un piccolo paese isolato vicino al confine orientale dove il marito le ha suggerito di rifugiarsi. Questo villaggio sembra tranquillo, ma in realtà nasconde un segreto: nella foresta lì vicino c’è il quartier generale di Hitler, detto La Tana del Lupo. In quel periodo il Fuhrer era paranoico e non si fidava di nessuno, viveva con l’incubo di essere avvelenato, così Rosa e altre ragazze vengono costrette a diventare le assaggiatrici. Il loro compito era mangiare i cibi preparati per Hitler prima di lui, così da confermare che fossero buoni e non letali.

Dove è stato girato
Basis Vinschgau Venosta è la location principale del film e si trova a Silandro, in provincia di Bolzano. Si tratta di un progetto di riutilizzo della caserma Druso di Silandro, definito anche un Social Activation Hub finalizzato allo sviluppo dell’economia, della cultura, dell’istruzione e degli affari sociali. Soldini ha ambientato Le Assaggiatrici in un’ala di questa struttura suggestiva, sfruttando gli interni dove le protagoniste mangiano e condividono le loro vite.
Gli esterni invece sono stati girati nella zona di Silandro, precisamente in queste location. La casa privata di Natalia Thialer in via Dornweg, 23 a Prato allo Stelvio è l’emporio che si vede nel film, poi il lago di Corzes nei pressi di Silandro fa da sfondo ad alcune scene. Il fienile è stato realizzato in via Castello 34 sempre a Silandro, mentre i momenti in strada sono in zona Prato Allo Stelvio. La produzione è durata 30 giorni, dal 17 maggio al 20 giugno 2024.

Silandro
Nel cuore dell’Alto Adige, Silandro si trova a ridosso del fiume Adige e i vicini rilievi montuosi offrono opportunità per escursioni, sport all’aperto e altre attività. I visitatori possono approfittare della vicinanza a splendide attrazioni naturali, come il Parco Nazionale dello Stelvio. Le origini storiche di questa città risalgono all’epoca romana, quando l’area era un’importante via di collegamento tra la Val Venosta e il resto della regione. I reperti archeologici, come antiche strutture e strumenti, dimostrano la presenza di insediamenti già nel I secolo d.C. Nel corso dei secoli, Silandro ha visto l’alternarsi di diverse civiltà, ognuna delle quali ha lasciato un’impronta distintiva sulla cultura locale. Un evento significativo nella storia di Silandro fu l’adozione del diritto di città nel XV secolo, che ha incentivato lo sviluppo economico e sociale del luogo.
Questo status ha portato alla costruzione di importanti edifici pubblici, chiese e fortificazioni, molti dei quali sono ancora oggi visibili. La chiesa di San Giovanni, ad esempio, è un esemplare di architettura gotica che riflette le influenze culturali di epoche passate. Tra i monumenti storici più emblematici si trova la Chiesa Parrocchiale di Silandro, un edificio di grande valore architettonico eretto nel XII secolo. Presenta un suggestivo campanile e affreschi risalenti al periodo gotico e gli orari di apertura per i visitatori sono generalmente dalle 10:00 alle 18:00, con ingresso libero. Non si può ignorare il Museo della Cultura e dei Fiori che racconta la storia e le tradizioni locali attraverso una serie di esposizioni permanenti e temporanee. Se si è appassionati di panorami mozzafiato, infine, il punto panoramico che si trova nei pressi del Castel di Silandro è un must. Da questo luogo, si può godere di una vista spettacolare sulla Valle di Venosta e le Alpi circostanti.

Prato allo Stelvio
Prato allo Stelvio è un affascinante comune situato nella provincia di Bolzano, nella regione del Trentino-Alto Adige, e rappresenta una destinazione imperdibile per chi desidera esplorare la bellezza naturale delle Alpi. I sentieri per escursioni sono numerosi e variegati, partendo da percorsi adatti ai principianti fino a quelli che sfidano anche gli escursionisti più esperti. Tra i sentieri più popolari vi è il sentiero che conduce al Monte Sole, che offre panorami mozzafiato sulla vallata e l’opportunità di osservare la fauna locale, inclusi stambecchi e numerosi uccelli di montagna. Per raggiungere questo incantevole comune, gli accessi stradali principali sono da Bolzano e Merano, da cui si può prendere la SS38. Tra i punti di interesse da non perdere c’è il Museo della Val Venosta, che racconta la storia e la cultura della regione.
Prato allo Stelvio si considera come la porta del Parco Nazionale dello Stelvio, il punto di partenza per gite in bicicletta, percorsi di trekking e varie esperienza a stretto contatto con la natura. Il paese si estende da Spondigna ai Masi di Montechiaro e le frazioni di Agomes e Montechiaro sono da vedere, arrivando poi alla Malga Montechiaro e alle varie fattorie che sono immerse in un paesaggio caratteristico che sembra la casa di Heidi. Alcuni tesori culturali della zona sono la chiesa romanica di San Giovanni con affreschi medievali, la chiesa gotica di San Giorgio ad Agomes e le rovine del Castel Lichtenberg.