Santa Sofia, il gioiello di Istanbul si trasforma in moschea

Uno dei gioielli più belli dell'architettura bizantina oggi riveste un doppio ruolo: museo per turisti e moschea

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Redazione

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La basilica di Santa Sofia, nota anche come Santa Moschea della Grande Hagia Sophia, è uno dei principali monumenti della città di Istanbul, in Turchia. Si trova nel distretto di Fatih, nel mahalle di Sultanahmet, e rappresenta uno dei gioielli più belli dell’architettura bizantina, dedicata alla Divina Sapienza.

I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 532 d.C. ponendo le fondamenta su un’altra basilica, quella richiesta da Teodosio II, distrutta in un incendio nel corso della rivolta di Nika. Un vero esempio di bellezza e sfarzo: per realizzarla come voleva l’imperatore Giustiniano, infatti, sono stati fatti arrivare grandi varietà di marmo colorato da tutto il mondo. Si pensi che quello bianco arrivò da Marmara, quello verde dall’isola di Eubea, quello rosa dalle cave di Synnada ed infine, quello giallo dall’Africa. Il tutto senza dimenticare gli ori e gli ornamenti, alcuni tratti dai templi di Efeso, Atene, Delfi, Delo.

Un’opera che ha visto al lavoro oltre 10mila persone per realizzare architetture sfarzose ed imponenti, di assoluta ed ineguagliabile bellezza. La basilica, con la sua cupola centrale con finestre ad arco e pennacchio e la navata centrale di 70 metri per lato, è considerata ancora oggi una delle più grandi e belle al mondo. La basilica di Santa Sofia è stata per secoli un simbolo della cristianità e, tra il 1204 e il 1261, anche sede papale. Questo almeno fino a quando, tra il 1204 e il 1261, non è stata presa dagli Ottomani e trasformata in una moschea che rimase tale almeno per 500 anni. Un momento in cui la basilica di Santa Sofia ha cambiato aspetto, trasformandosi in un luogo di culto più affine agli Ottomanni, aggiungendo alla sua struttura ben quattro minareti, una scuola teologica e una mensa pubblico. Bisognerà attendere il 1935 per rivedere la sua antica bellezza: è questa, infatti, la data in cui la basilica è stata riconvertita in un museo per volere di Mustafa Kemal Atatürk.

Tolte le decorazioni dai marmi e l’intonaco dai mosaici, la basilica è tornata a risplendere, seppur mutata e deteriorata, e da allora l’uso come luogo di culto è stato vietato, mantenendo anche un ruolo turistico. È così che i viaggiatori di tutto il mondo, fino ad oggi, hanno potuto ammirare i suoi interni e rimanere estasiati da tanta bellezza, dai medaglioni decorativi alle colonne monolitiche sino agli antichi mosaici, tra cui il famoso ritratto dell’Imperatore Costantino e dell’Imperatrice Zoe che adorano Cristo. Visite che si potevano effettuare ogni giorno dell’anno; almeno fino al 24 luglio 2020 quando il monumento simbolo di Istanbul è stato riconvertito nuovamente, questa volta però da museo in moschea.

Il museo ad ogni modo rimane attivo e i viaggiatori potranno accedere, ma solo nei momenti in cui non si svolgerà la preghiera, per ammirare i suoi interni, tra cui la meravigliosa cupola voluta da Giustiniano e i mosaici bizantini, un vero splendore per gli occhi.

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La basilica di Santa Sofia, gioiello di Istanbul. Fonte: iStock