In onda su Rai 1, la serie tv “Imma Tataranni – Sostituto procuratore, ha un elemento essenziale della narrazione: l’ambientazione tutta italiana, nella bellissima terra di Matera.
Le riprese sono iniziate il 6 novembre 2018, quando hanno trasformato piazza Vittorio Veneto nel set ideale, con tanto di luminarie della Madonna della Bruna. È stato persino montato un mercatino all’ingresso del Palombaro lungo, e la fontana vicino al monumento in ricordo dei caduti è stata sostituita da una grande aiuola.
Imma Tataranni non è un sostituto procuratore qualsiasi. È incorruttibile, implacabile, dissacrante, ma non le mancano l’ironia, la compassione, la tenerezza: la serie è tratta dai fortunati gialli di Mariolina Venezia, divertente e pungente ritratto dell’Italia di oggi.
Ma Imma non puoi nemmeno non notarla per gli abiti maculati e iper colorati, per il passo deciso, per i suoi toni accesi: la vita non le ha regalato niente ed è per questo che non ama le scorciatoie e i privilegi. Vive a Matera: luogo arcaico rivolto al futuro, terra ricca di storie e cultura in parallelo con la vita della protagonista. Con Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo nel cast, la fiction diretta da Francesco Amato è composta da sei puntate, con le prime riprese che hanno visto gli attori impegnati tra Metaponto e Matera per poi girare le scene finali a Roma.
Metaponto sorge sulle rive del Mar Jonio ed è una delle città più floride e rappresentative della cultura greca, un ponte tra Italia e Oriente in cui oggi sono ancora vivi numerosi segni del passato. La piana dove si adagia abbraccia un lembo di terra delle spiagge ioniche lucane, a sud di Matera.
Matera, luogo in cui il sostituto procuratore vive e dove si snoda tutta la storia, resta una delle città più antiche del mondo, luogo di testimonianze e insediamenti umani a partire dal paleolitico. La città dei Sassi, sviluppatasi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia, e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali (il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano) è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1993 dall’UNESCO. E, il 17 ottobre 2014, è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Camminare tra le sue vie è come fare un viaggio nel passato, in un grande museo a cielo aperto. Assaporare la storia tra i suoi sassi è come scoprire le tracce di un passato che ancora resiste, nelle abitazioni, nelle strade e nelle grotte.
I vicoletti, le zone cavernose, le stradine bianche riarse dal sole dove si percepire il misticismo della città e la sua dolente bellezza abbracciano la storia di una donna che, nonostante tutto, prosegue verso un prossimo futuro lungo le vie della sua vita e del tribunale.