L’Egitto è pronto ad accogliere di nuovo i turisti

Intervista ad Ahmed Youssef, CEO di Egypt Tourism Promotion Board, sulle novità e le misure di sicurezza nel Paese

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

L’Egitto è pronto ad accogliere di nuovo i turisti. Migliaia sono già tornati sulle spiagge del Mar Rosso dopo la pandemia, mancano solo gli italiani. SiViaggia ha intervistato Ahmed Youssef, CEO di Egypt Tourism Promotion Board, che ha spiegato quali sono le misure sanitarie adottate nel Paese e quali le tantissime novità che attendono i visitatori.

Qual è stato l’impatto della pandemia sul turismo in Egitto?

“Dopo aver raggiunto il punto più alto con 12,6 miliardi di dollari, le entrate del turismo sono crollate nel 2020 a causa della chiusura forzata imposta dalla pandemia. Abbiamo optato per una riapertura graduale del settore turistico – ai turisti nazionali dal 15 maggio 2020 e ai turisti internazionali dal 1° luglio 2020. Questa strategia ci ha permesso di valutare l’efficacia delle misure precauzionali COVID-19 in atto e di garantire la sicurezza di tutti i visitatori.

Da luglio 2020 all’inizio del 2021, l’Egitto è riuscito ad attirare circa un milione di turisti. Anche se i numeri non possono essere paragonati a quelli a cui eravamo abituati, hanno comunque portato molti stabilimenti a riprendere le operazioni e a dare il via al settore turistico. Attualmente, oltre 10.000 turisti arrivano ogni giorno nelle località turistiche del Mar Rosso che hanno costantemente riportato bassi tassi di infezione da COVID-19″.

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Fonte: 123rf
Le spiagge del Mar Rosso

In che modo l’Egitto si sta organizzando per garantire un soggiorno sicuro ai turisti nel Paese?

“I test PCR obbligatori sono in vigore anche per i visitatori che sono stati vaccinati. I turisti devono portare un certificato di test PCR negativo del loro Paese, rilasciato fino a 72 ore prima della partenza. Fanno eccezione i viaggiatori che arrivano in aereo nelle destinazioni più frequentate – Sharm El Sheikh, Taba, Hurghada e Marsa Alam – che possono fare un test PCR all’arrivo al costo di 30 dollari. Tuttavia, dovranno rimanere nella loro stanza d’albergo fino all’arrivo dei risultati, che possono richiedere fino a 24 ore, quindi è consigliabile ottenere un certificato di test prima del volo.

Il cento per cento dei lavoratori che lavorano a Sharm e Hurghada sono stati vaccinati. Abbiamo anche lanciato una campagna di vaccinazione volontaria COVID-19 per il personale del settore turistico nelle nostre località del Mar Rosso. In futuro, abbiamo intenzione di rendere la vaccinazione un prerequisito per lavorare nel settore”.

Quali sono le misure di sicurezza richieste dal governo egiziano?

“Per frenare la diffusione del coronavirus, il ministero del Turismo e delle Antichità, il ministero della Salute e della Popolazione e il ministero dell’Aviazione hanno unito le forze per sviluppare e implementare severe norme igieniche e di sicurezza per i settori dell’aviazione e del turismo. Queste sono applicabili ad aerei, aeroporti, trasporti pubblici, hotel, ristoranti e strutture turistiche.

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Fonte: 123rf
la Valle dei Re in Egitto

In linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Ente per la Promozione del Turismo Egiziano (ETPB) ha emesso il Regolamento per la Ripresa del turismo in Egitto che è applicabile a tutte le strutture turistiche del Paese.

Abbiamo introdotto i certificati di sicurezza igienica come pre-requisito per le strutture ricettive, i tour operator, i siti archeologici e i musei per riprendere le loro attività e ricevere i visitatori. La loro conformità è costantemente verificata da ispezioni regolari, e qualsiasi violazione comporterà sanzioni severe. Dall’inizio della pandemia, più di 756 hotel e 1.039 ristoranti turistici hanno ottenuto i certificati.

Abbiamo anche implementato la distanza sociale di almeno un metro negli spazi pubblici, e le mascherine obbligatorie. A convalida del successo di queste misure, il World Travel and Tourism Council (WTTC) ha concesso all’Egitto il suo timbro Safe Travels, che riconosce le destinazioni di tutto il mondo che hanno implementato protocolli di salute e igiene in linea con i Safe Travels Protocols del WTTC”.

Quando l’Egitto aprirà le frontiere ai turisti italiani?

“L’Egitto apre ai turisti di tutto il mondo, è a discrezione degli altri governi il permettere ai loro cittadini di viaggiare o meno. Noi invitiamo tutti i turisti a visitare l’Egitto”.

Quali sono le novità che i turisti troveranno quando torneranno in Egitto?

“Il Cairo ha recentemente visto il lancio del Museo Nazionale della Civiltà Egiziana (NMEC), uno dei più grandi e importanti musei archeologici del mondo, e il primo che abbraccia l’intera civiltà egiziana. Inoltre, diversi altri musei sono stati aperti durante la pandemia, come il Museo di Sharm El Sheikh e il Museo di Hurghada. Per gli appassionati di storia ci sarà anche la prossima apertura del Grande Museo Egizio a Giza quest’anno. Infine, in linea con una tendenza globale emergente, abbiamo aperto due musei nei Terminal 2 e 3 dell’Aeroporto Internazionale del Cairo per offrire ai viaggiatori un ultimo sguardo ai tesori unici del Paese prima della loro partenza”.

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Fonte: gem.gov.eg
Il Grande Museo Egizio di Giza

Quale strategia state pianificando per attirare di nuovo i turisti?

“Per aumentare il numero di turisti, abbiamo introdotto diverse misure come un programma di e-visa per facilitare i viaggi, una maggiore cooperazione con il settore privato, la campagna di co-marketing, la partecipazione a mostre internazionali e viaggi FAM. Inoltre, i visitatori che volano con EgyptAir o Air Cairo ottengono uno sconto del 20 per cento sui biglietti per musei e siti archeologici.

L’Egitto è una destinazione con una grande attrattiva, la nostra ricerca di mercato indica che i turisti di tutto il mondo sono entusiasti di tornare in Egitto, tuttavia stiamo progettando di lanciare una campagna digitale mirata nei nostri mercati principali, lavorando con i nostri partner nelle compagnie aeree, tour operator e alberghi per creare offerte interessanti e campagne di marketing congiunte, in aggiunta ad altre attività.

Abbiamo anche lanciato una campagna pubblicitaria digitale rivolta a Paesi selezionati, tra cui l’Italia, e stiamo progettando di lanciare una campagna triennale di promozione del turismo internazionale”.

In quali destinazioni state pianificando di investire nel prossimo futuro (Mar Rosso, siti storici, deserto…)?

“L’Egitto ha già una solida infrastruttura per il turismo. Ci stiamo attivando per lo sviluppo di nuovi prodotti oltre alle spiaggie e alla cultura che sono ampiamente conosciuti, come ad esempio immersioni, MICE, ecc. in tutte le destinazioni turistiche. Continuiamo a lavorare sullo sviluppo sostenibile delle infrastrutture turistiche nelle nostre destinazioni più popolari, specialmente nella regione del Mar Rosso.

Dato che il deserto comprende il 95% del territorio, puntiamo anche a espandere la nostra offerta di turismo safari, così come le escursioni storiche e culturali, le visite turistiche e gli sport acquatici. E per ottenere una fetta dell’industria del turismo medico, cerchiamo di capitalizzare il costo inferiore di certe procedure di chirurgia estetica in Egitto rispetto all’Europa”.

Piramide di Cheope
Fonte: iStock
La Piramide di Cheope