Un giorno Livorno: cosa vedere in giro tra i canali

Cosa fare a Livorno e cosa vedere: il Fosso Reale, un percorso nel cuore antico della città, tra fortificazioni, chiese, palazzi, canali dal fascino veneziano.

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Redazione

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Livorno, uno dei più importanti porti italiani – sia come scalo commerciale che turistico – e terza città della Toscana per popolazione (dopo Firenze e Prato), offre non poche ragioni di interesse e attrattiva ai turisti che la vanno a visitare. Cosa vedere a Livorno? Si potrebbe cominciare con il giro, alla scoperta della sua parte storica, per le sue vie d’acqua, i canali e i fossi dell’epoca medicea.

Un piccolo tour in battello è l’occasione per conoscere Livorno da una prospettiva nuova, inconsueta e suggestiva: per ammirare una città caratteristica ed originale, con i palazzi, le chiese, le fortezze, i ponti e le cantine che si affacciano sull’acqua, tracce di un antico passato portuale e commerciale.

Il percorso ripercorre il tracciato del Fosso Reale, il fossato che in origine seguiva il perimetro della città fortificata. Il giro dei fossi (organizzato dall’Ufficio per il turismo del Comune di Livorno) parte da piazza Micheli dove domina la statua dei Quattro Mori, opera di Giovanni Bandini e Pietro Tacca (1595-1626), dedicata a Ferdinando I de’ Medici, celebrazione dell’autorità granducale e della vittoria contro la pirateria nei mari della Toscana, simboleggiata dai quattro prigionieri incatenati, statue bronzee poste alla base del piedistallo.

Si procede quindi verso la Fortezza Vecchia, ovvero la darsena vecchia al centro del porto mediceo. Si tratta di un elegante fortilizio, tra i più importanti monumenti di Livorno, che è il risultato di diverse sovrapposizioni architettoniche succedutesi nei secoli: il Mastio di Matilde (XI secolo), di cui restano parti del basamento, il Torrione Cilindrico (XII secolo) e la Quadratura dei Pisani (XIV secolo). La fortezza rinascimentale fu costruita a partire dal 1521 su progetto di Antonio da Sangallo.

Si lambisce poi il Quartiere della Venezia, cuore storico di Livorno, ideato nel Seicento come un’isola percorsa da ponti e canali che ancora oggi la rendono simile alla città veneta. Nel Settecento fu residenza dei più facoltosi mercanti stranieri. Oggi è ricca di numerosi locali caratteristici e durante l’estate della manifestazione Effetto Venezia con un calendario ricco di spettacoli, mercati tipici e raffinate iniziative gastronomiche.

Il giro dei fossi procede avvicinandosi alla chiesa di Santa Caterina con l’attiguo convento dei Domenicani: la chiesa, del 1720, con i suoi 63 metri di altezza, è considerata una delle belle ed imponenti di Livorno. Il suo esterno, austero, spoglio, crea un bel contrasto con il suo ricco interno impreziosito dalle opere del Settecento livornese. Il convento, iniziato a costruire nel 1695, a seguito della soppressione dell’ordine domenicano voluta da Napoleone Bonaparte, dai primi del XIX secolo fu destinato a carcere, fino ai Novanta del secolo successivo. Dopo anni di abbandono, il seguente restauro, in futuro ospiterà la sede livornese dell’Archivio di Stato.

Il percorso lungo i fossi conduce ora ad ammirare gli scali della Fortezza Nuova, massiccia struttura difensiva risalente al 1591, in parte demolita il secolo successivo per dare spazio allo sviluppo del Quartiere della Venezia. L’interno è stato trasformato, dagli anni Cinquanta, in parco pubblico, con una suggestiva veduta sui fossi e sulla piazza della Repubblica. Quest’ultima, esempio originale di “piazza-ponte”, è lunga oltre 200 metri ed è stata costruita nel 1838. È chiamata dai livornesi anche “il Voltone” o piazza dei Granduchi per le due statue, di Leopoldo II e Ferdinando III di Lorena, che la impreziosiscono alle estremità.

Subito dopo si costeggiano gli Scali Saffi con l’imponente edificio ottocentesco del Mercato Centrale, punto di raccolta di banchi e botteghe per la vendita di alimentari, ortaggi e pesce al centro della tradizione gastronomica livornese e delle culture straniere, come la carne kosher, macellata secondo il rituale della religione ebraica. Di fronte, dall’altra parte del Fosso Reale, c’è il tempio della Congregazione Olandese Alemanna, conosciuto più semplicemente anche come chiesa degli Olandesi, del 1862-64, rivestita in pietra arenaria locale, lineare ed elegante con la sua facciata in stile neogotico.

Il giro dei fossi è quasi concluso, c’è ancora il tempo per passare davanti al Palazzo Maurogordato, presso gli Scali d’Azeglio: il ricco mercante di origine greca Giorgio Maurogordato, negli anni Cinquanta del XIX secolo, fece progettare a Giuseppe Cappellini questa che è stata la sua residenza. Cappellini, già autore a Livorno del Teatro Goldoni e dei Casini d’Ardenza, edificò un palazzo di stile rinascimentale ispirandosi ai modelli fiorentini. Da ultimo, fino al 2010, il palazzo è stato sede degli uffici locali dell’Enel, ora è in gran parte disabitato e versa in stato di degrado.

A questo punto, concluso il giro dei fossi, percorrendo a piedi le vie del centro storico livornese, c’è il tempo per andare a vedere da vicino i preziosi e affascinanti tratti caratteristici del Quartiere della Venezia: il Ponte di Marmo, gli edifici che animano l’elegante via Borra (il Monte di Pietà, il Palazzo delle Colonne di Marmo, Palazzo Huigens).

Proseguendo: il Palazzo de Refugio (Scali del Refugio 10-12), costruito nel 1754 per ospitare orfani da avviare alla carriera marinara; i Bottini dell’olio (viale Caprera); Palazzo Rosciano; le chiese del Luogo Pio, sull’omonima piazza, e di San Ferdinando Re (piazza Anita Garibaldi). Sono, questi, solo alcuni degli angoli che rendono indimenticabile Livorno. Al termine dell’itinerario storico-culturale potrete spostarvi lungo la costa per raggiungere le belle pinete e le spiagge del litorale.