Per gli amanti dell’arte concettuale, non c’è niente di meglio che un itinerario alla scoperta di tesori del design. Un viaggio tra arte, architettura, design, futurismo e sperimentazione all’insegna della Bauhaus. Un percorso insolito, con un itinerario attraverso la Turingia e la Sassonia-Anhalt, per arrivare fino a Berlino, seguendo le tappe della scuola di architettura più importante del 20° secolo.
Turingia: patria della scuola Bauhaus
La Bauhaus fu una scuola di design che, malgrado la sua vita brevissima, ha influenzato l’architettura mondiale del 20° secolo. Nata per volontà dell’architetto Gropius che unì la Scuola d’arte e la Scuola di artigianato di Weimar. Ed è proprio questa cittadina della Turingia la prima tappa dell’itinerario. Una passeggiata tra i palazzi dell’università, nel centro di Weimar, raggiungibili a piedi, proseguendo verso nord, fino a raggiungere il Museo Bauhaus. Tappa obbligatoria: la Haus am Horn, testimonianza della scuola di architettura che risale al 1923, un progetto di Georg Muche, insegnante alla Bauhaus.
Prossima fermata: Dessau, la “sede centrale” della Scuola
La cittadina della Sassonia, Dessau venne completamente rasa al suolo durante la Seconda guerra mondiale, in quanto importante centro di produzione di armi. Nel 1926 però la città era un polo industriale, ed accolse la Bauhaus a braccia aperte, dopo che le condizioni politiche di Weimar costrinsero Gropius & co a cercare una nuova sede. E qui la Bauhaus esplose con le architetture più interessanti, divenute Patrimonio UNESCO.
Da visitare assolutamente la Scuola, progettata da Gropius e dagli stessi studenti dei tempi di Weimar, ogni cosa qui è firmata Bauhaus.
La casa di Gropius a Dessau
Vicino alla Scuola, si trova il complesso abitativo delle Case dei Professori. Qui vi abitarono Gropius Hannes Meyer e Ludwig Mies van der Rohe. Di queste costruzioni però solo due sono originali: una è la Schlemmer-Muche, l’altra è quella in cui vissero Kandinskij e Paul Klee. Anche a Dessau, si trova un Museo Bauhaus, con oggetti di design, dipinti e racconti degli studenti della scuola.
Berlino e la fine della Bauhaus
Con l’ascesa del nazismo, la Bauhaus non è ben vista a causa delle sue idee progressiste e rivoluzionarie. La Scuola chiude a Dessau per spostarsi, in forma ridotta, a Berlino. Qui continuerà le sue attività per meno di un anno, poi chiuderà definitivamente.
Ma Berlino dopo la guerra deve cambiare volto. La città si divide e deve ricostruire le sue strade con architetture portatrici di messaggi politici. Così a Berlino ovest venne viene Scharoun che, con un piano architettonico che ha richiesto l’intervento di professionisti di fama mondiale, tra cui Gropius stesso, ricostruì il quartiere Hansaviertel. Proprio tra le strade di questo complesso si possono ancora ritrovare le tracce di una scuola che aveva chiuso già 30 anni prima. Qui si stagliano sul cielo grattacieli di Aalto, Le Corbusier, Ruf e Niemeyer, in un quartiere eretto secondo la logica “bauhausiana” della sperimentazione.
Un itinerario che passa attraverso palazzi che hanno visto designer, artisti e grandi architetti sperimentare, cercare nuovi soluzioni e dare un volto più fresco alle facciate tedesche. La storia dell’arte e dell’architettura qui non è da ammirare come un’opera d’arte al museo, ma qualcosa da vivere, respirare e sentire sulla propria pelle.