Da una parte la città sabauda, ex Capitale d’Italia, con i suoi sontuosi palazzi reali, dall’altra la Torino multietnica, il nuovo volto che il Capoluogo piemontese ha assunto negli ultimi decenni con l’immigrazione che ormai è parte del tessuto urbano e non soltanto concentrato nelle periferie. Così è oggi Torino, una città dai due volti che convivono alla perfezione e che affascinano chiunque la visiti.
Un grosso balzo in avanti Torino l’ha fatto in concomitanza dei Giochi olimpici invernali del 2006, quando, per l’occasione, la città venne completamente ribaltata per creare nuove piazze, nuovi parcheggi sotterranei, nuovi percorsi ciclopedonali e l’intera città si rifece il look per mostrare ai milioni di visitatori accorsi in città per le gare le sue bellezze. Sono passati quasi vent’anni, ma da allora Torino non ha più smesso di reinventarsi. Una vera e propria rinascita è quella che può vantare questa città, visibile in ogni suo angolo anche solo passeggiando tra i viali e i vicoletti del centro storico. Vi portiamo alla scoperta delle due facce di Torino, a voi la scelta tra l’una e l’altra.
Indice
La Torino classica
Il periodo di grande splendore per Torino inizia quando viene annessa al Regno di Francia a metà del 1500 e, dopo la pace di Cateau-Cambrésis (1559), per disposizione del duca Emanuele Filiberto di Savoia, diventa Capitale al posto di Chambéry. Da qui in avanti, la città fiorisce in tutti i campi, economico, architettonico e nelle dimensioni. Soprattutto la seconda metà del XVII secolo è un periodo incredibilmente fiorente – quello della cosiddetta “Torino barocca” – con la costruzione di tantissimi edifici, civili e religiosi, grazie anche alle grosse committenze, visibili tutt’oggi nella città sabauda.
I palazzi reali
Tanti sono i palazzi storici di Torino, vista la sua importanza nei secoli. Tra quelli da non perdere ci sono sicuramente i Musei Reali di Torino, oggi una delle attrazioni più importanti del Capoluogo piemontese. Al loro interno, comprendono l’Armeria Reale, la Biblioteca Reale, il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, il Museo archeologico, i Giardini Reali e le Sale Chiablese dove si svolgono spesso interessanti mostre temporanee. Questo è un punto molto speciale di Torino, legato al suo lato esoterico. Pare, infatit, che qui che s’incrocino i due triangoli della magia nera e della magica bianca. Torino è nota per essere anche una “città magica” per via dei tanti misteri che caratterizzano i suoi monumenti e i suoi palazzi.
Altro edificio imperdibile è Palazzo Madama che si trova proprio nella centralissima piazza Castello. Questo palazzo vanta una storia secolare in quanto fu sede del Senato Subalpino ed è uno degli edifici più rappresentativi del Piemonte, se non di tutta l’Italia. Il sito architettonico è oggi patrimonio dell’umanità Unesco, ed è sede del Museo civico di arte antica.
Quello che un tempo era il Palazzo dell’Accademia delle Scienze oggi è la sede del Museo delle Antichità Egizie di Torino, il più importante museo egizio del mondo dopo quello del Cairo e il più antico museo dedicato all’arte egizia al mondo. Ospita circa 6.500 reperti tra statue, sarcofaghi e corredi funerari, mummie, papiri, amuleti, gioielli. Un immenso tesoro tutto da vedere per scoprire e riscoprire dato che il Museo Egizio, che nel 2024 compie 200 anni, si è rifatto il look e riapre il 20 novembre con nuove sale, nuovi ambienti – tra cui un vero giardino egizio – e nuovi allestimenti.
Gallerie e piazze
Le grandi piazze e le gallerie tra i palazzi storici sono due degli elementi architettonici che rendono Torino una città ancora molto legata al suo passato francese. Un vero e proprio salotto per i torinesi e i turisti che visitano la città sono le Gallerie Coperte, un passaggio obbligato per chi visita Torino. Le gallerie, che ricordano i tipici “passages” parigini, sono appunto dei cortili coperti da vetrate di passaggio tra i palazzi. I tetti lasciano passare la luce del sole illuminando i bellissimi interni, le gallerie sono una curiosità architettonica che fa parte della storia del Capoluogo piemontese. Le gallerie di Torino sono tre: la Galleria Subalpina, la Galleria Umberto I e la Galleria San Federico. Al loro interno si affacciano caffè e ristoranti dove potersi fermare per una tipica merenda torinese.
Punto di passaggio obbligati sono anche alcune piazze, come piazza Castello, cuore della città oggi come una volta. Si tratta della seconda piazza più grande di Torino. Circondata su tre lati dai caratteristici portici, sulla piazza si affacciano alcune delle attrazioni più: Palazzo Reale, il Teatro Regio, tra i più importanti teatri lirici d’Italia, e Palazzo Madama, la Real Chiesa di San Lorenzo, dove fu ospitata per un periodo la Sacra Sindone appena giunta a Torino e che oggi si trova nella Cappella della Sindone. Altra piazza importantissima è piazza San Carlo, soprannominata “il Salotto di Torino”. Sulla piazza rettangolare sorgono ancora oggi diversi luoghi di interesse, come la statua equestre di Emanuele Filiberto e le due chiese gemelle in stile barocco, quella di Santa Cristina, costruita nel 1639, e quella di San Carlo, del 1619.
I caffè storici
Sono la vera chicca di Torino, una concentrazione di locali storici che nessun’altra città italiana ha. Il Comune di Torino ha ideato un vero e proprio itinerario per visitare i caffè storici, una vera icona cittadina che conservano un’atmosfera fuori dal tempo. Ce ne sono 13, il più antico ha circa 260 anni e fan tutti parte dell’Associazione Caffè Storici Torino e Piemonte nata nel 2023, una sorta di “museo diffuso” che non ha eguali in Italia. Nelle piazze principali, sotto i portici, lungo i viali, sono ubicati un po’ ovunque in città e, con le loro boiserie, i velluti, i broccati, gli specchi antichi e i grandi lampadari di cristallo, raccontano la storia della città. In alcuni s’incontravano artisti, scrittori e uomini d’affari e hanno deciso le sorti non soltanto di Torino ma di tutta l’Italia. Il Bicerin, aperto dal 1793, per esempio, era il caffè prediletto da Camillo Benso Conte di Cavour. Nella splendide sale barocche del Caffè Platti, che esiste dal 1870, ci andavano regolarmente Giulio Einaudi, Giovanni Agnelli, nonno di Gianni, e Cesare Pavese. Pare che proprio qui nacque l’idea di fondare una squadra di calcio poi nota come Juventus. Tra i più celebri ricordiamo il caffè storico San Carlo, la Gelateria Pepino, Caffè Fiorio, Baratti & Milano, Caffè Mulassano (dove sono nati i celebri tramezzini).
Chiese ed edifici religiosi
Non tutti sono appassioni di edifici religiosi, ma molti contengono operare d’arte e reperti unici al mondo, specie a Torino. Durante una visita in città merita sicuramente di essere visitato il Santuario della Consolata, anche conosciuto con il nome di Chiesa di Santa Maria della Consolazione, sorta su una costruzione di epoca paleocristiana e poi ampliata e modificata nel corso dei secoli fino al 1700, quando Filippo Juvarra apportò numerosi cambiamenti per adattarla allo stile barocco dell’epoca. Così come il Duomo, l’unica chiesa in stile rinascimentale del Capoluogo piemontese. Nel corso del ‘600 è stato ampliato per permettere di conservare la Sacra Sindone, il prezioso lenzuolo che avrebbe coperto il corpo di Gesù riportandone i segni. Durante il Giubileo 2025 è prevista l’ostensione della Sindone ma solo per i giovani. Di notevole pregio è, infatti, la Cappella della Sindone, riaperta solo nel 2018 dopo il lungo restauro dovuto a un devastante incendio che nel 1997 la danneggiò. Il capolavoro barocco di Guarino Guarini, dichiarato patrimonio mondiale Unesco, è un gioiello da ammirare con il suo prezioso marmo nero venato di grigio, gli stupendi archi e i pilastri, i giochi di luce, le statue, la fitta trama di segni allusi, i capitelli bronzei con i simboli della Passione.
La Porta Palatina
Anche detta Porta Capitolina, è uno dei pochi resti della città romana che un tempo si chiamava Iulia Augusta Taurinorum. L’unica delle porte d’accesso risalente al I secolo a.C. che, insieme al teatro romano rinvenuto nei pressi di Palazzo Reale, forma il Parco archeologico inaugurato nel 2006, in occasione dei Giochi olimpici. Attraverso l’arco della porta corre ancora l’antica strada romana che rappresentava il cardo maximus. Questo aspetto di Torino merita assolutamente di essere esplorato.
La Torino contemporanea
Dopo il secondo dopoguerra, Torino torna a essere un simbolo per l’Italia, quello della crescita economica del Paese, grazie a industrie come la FIAT che hanno attirato centinaia di migliaia di emigranti dal Sud per via delle richieste di manodopera negli stabilimenti. Tuttavia, da anni ormai, questo settore non è più un polo d’attrazione, ma lo sono tutti quegli ex edifici industriali che sono stati riqualificati, che sono diventati attrazioni turistiche e che fanno sì che, insieme ai palazzi storici, siano di forte richiamo per visitatori di ogni età.
Dall’ex stabilimento del Lingotto al recupero del Motovelodromo e di molti spazi pubblici, oggi si può ripercorrere la trasformazione di Torino approfondendo la storia di alcuni progetti molto interessanti che hanno ridisegnato la geografia urbana affidata anche ad architetti di fama mondiale del calibro di Renzo Piano, che ha progettato il terzo grattacielo più alto della città per Intesa Sanpaolo e riqualificato io Lingotto, Massimiliano Fuksas che invece è responsabile di quello più alto della Regione Piemonte, Gae Aulenti, che ha disegnato il Palavela, Mario Botta, a cui è stato affidato il progetto della Chiesa del Santo Volto, Norman Foster, che si è occupato dell’avveniristico Campus Luigi Einaudi, e Arata Isozaki, che per le Olimpiadi invernali si era occupato del Palasport Olimpico. Tra l’altro, proprio di recente, è stata nominata proclamata Capitale Europea dell’Innovazione 2024.
Il Lingotto
Quello che era uno dei principali stabilimenti di produzione della FIAT, a partire dagli Anni ’80 è stato riconvertito in un grande centro polifunzionale. È uno dei tre soli edifici al mondo con un circuito automobilistico sul tetto che viene ancora utilizzato. L’elemento più iconico è la Bolla, una sala riunioni semi-sferica trasparente che si trova proprio sul tetto. Ospita anche la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli all’interno dello Scrigno, opera di Renzo Piano, una sorta di astronave in cristallo e acciaio. Oggi è sede di numerosi eventi, fiere, centri commerciali, uffici.
La Mole Antonelliana
Non è tra gli edifici più recenti di Torino, ma è comunque uno dei simboli cittadini e rappresentativo di tutta quell’opera di riammodernamento. La Mole, il secondo edificio più alto della città (160 metri), che svetta tra i tetti rossi ed è visibile da ovunque, fu inizialmente concepita come Sinagoga, prima di essere acquistata dal Comune per farne un monumento all’unità nazionale. Progettata e iniziata dall’architetto Alessandro Antonelli nel 1863, venne conclusa solo nel 1889. Al suo interno si trova il Museo Nazionale del Cinema, ma può essere visitata anche grazie all’ascensore panoramico che porta fino in cima da cui ammirare uno splendido panorama della città e delle montagne che circondano Torino.
Parco Dora
Questa gigantesca zona post-industriale di Torino, situata nell’area di Spina 3, dove, fino agli Anni ’90, sorgevano i grandi stabilimenti della Fiat e della Michelin, e che prende il nome dal fiume che lo attraversa, la Dora Riparia, ospita una grande parco e quel che resta dei vecchi capannoni nei quali si svolgono tanti eventi cittadini, primo fra tutti Terra Madre – Salone del gusto, un evento gastronomico ideato da Slow Food per promuovere le eccellenze italiane. Questo parco ha vinto nel 2018 il secondo premio come “Innovative Concept or design of a contemporary garden”. E’ in fondo al aprco che si trova la famosa Chiesa del Santo Volto progettata da Norman Foster.
Porta Palazzo
L’opera di riqualificazione di tanti edifici è ancora in atto. Basti pensare all’ex caserma dei vigili del fuoco che si trova nel quartiere multietnico di Porta Palazzo, dove si svolge ogni giorno – tranne la domenica – il mercato più grande d’Europa che è stata trasformata nel Combo Torino, un ostello/hotel/bar/ristorante/spazio eventi aperto a tutti. Nella stessa piazza del mercato, piazza della Repubblica, difronte all’edificio Liberty che ospita il mercato coperto, con l’antica tettoia dell’orologio, è sorto il Mercato centrale, un edificio progettato da Massimiliano e Doriana Fuksasal cui interno si trovano ristoranti, bar e angoli gastronomici d’eccellenza che fan parte del progetto Mangèbin, la rete dei ristoranti della cucina tipica piemontese di Torino.