Isola d’Elba, perché visitarla anche in autunno

L'Isola d'Elba è una della mete più ambite durante la stagione estiva. Ma è soprattutto fuori stagione che dà il meglio di sé

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

L’Isola d’Elba è una della mete più ambite durante la stagione estiva. Ma è soprattutto fuori stagione che dà il meglio di sé. Prendete per esempio Capo Sant’Andrea, incastonato tra Marciana e Marina di Campo, famoso per le sue “cote piane”, per la spiaggia e per il mare.

È perfetto per trascorrervi un weekend anche durante gli altri mesi dell’anno. Il caldo estivo si protrae sino a ottobre inoltrato e i mesi di novembre e dicembre sono molto più caldi rispetto al resto d’Italia.

L’autunno caldo di ottobre invita ancora a tuffarsi per un bagno sulla costa selvaggia o in calette segrete raggiungibili solo in barca, mentre l’inverno – generalmente mite – offre una grande varietà di passeggiate nella natura per contemplare da vicino la meraviglia del Monte Capanne ammantato di neve o i panorami sulla Corsica decorata di bianco che emerge all’orizzonte.

Le attività che si possono fare nel periodo di bassa stagione sono sorprendenti sia per la varietà sia per la qualità delle esperienze. Millenni di vicende e di popoli che si sono succeduti hanno lasciato inestimabili testimonianze sul suolo di questa parte dell’Isola d’Elba. Autunno e inverno sono stagioni ideali per conoscere la storia di questi luoghi.

Percorrendo, per esempio, il sentiero verso il Monte Capanne, fino all’antica strada lastricata che raggiunge il Santuario della Madonna del Monte, si respira una parte del suggestivo lascito dell’importante presenza di Napoleone sull’isola. Qui, infatti, si trova l’Eremo della Madonna del Monte ed è a questa Madonna che Napoleone si recò a domandare protezione per colei che una volta chiamava “la mia sposa polacca”.

Dirigendosi verso la spiaggia di Cotoncello emerge, invece, il passato Etrusco dell’Elba. Qui è possibile ammirare i celebri schiumuli di ferro, testimonianza della metallurgia etrusca ovvero dei forni usati dagli Etruschi per la riduzione del ferro, metallo che ha rappresentato una delle risorse principali dell’isola, portandola al centro delle rotte mediterranee.

In autunno, i profumi del sottobosco richiamano gli appassionati in cerca di funghi e di castagne. La generosa macchia regala porcini, ovuli, gallastruzzi, pinaioli, lecciotti e moltissime altre qualità di funghi, per un totale di oltre 200 specie. Gli appassionati non avranno che l’imbarazzo della scelta, a partire dai numerosi sentieri che conducono verso una moltitudine di microcosmi basati su delicati equilibri, contemplando scorci panoramici di grande effetto. Incamminandosi sul versante Nord del massiccio del Monte Capanne, tra i boschi di lecci, è possibile incontrare sia innumerevoli tipologie di funghi –  tra cui il più ricercato è sicuramente il porcino nero – sia una folta macchia di castagni che regala meravigliosi marroni.

La tradizione vitivinicola dell’Isola d’Elba affonda le sue origini nell’antico Impero Romano e arriva fino ai giorni nostri. Le sue fertili terre hanno nutrito vitigni dalle caratteristiche uniche in virtù delle sue peculiari qualità climatiche e ambientali. Le strutture alberghiere di Capo Sant’Andrea propongono ai propri ospiti visite guidate che percorrono le cosiddette “strade del vino” elbane, apprezzando la tradizione enologica del luogo tra passiti, bianchi da uva Ansonica, rossi e rosati, ma anche addentrandosi in antichi vigneti, cantine, vinsantaie e frantoi e molte altre attrattive naturalistiche, culturali e storiche.

I più sportivi possono, invece, scegliere di intraprendere emozionanti escursioni in kayak, solcare le acque turchesi nel silenzio e nella pace di una natura magnifica e instaurando un contatto intimo e personale con l’ambiente che li circonda. Percorrendo l’itinerario che da Capo Sant’Andrea conduce a Marciana Marina è possibile imbattersi in uno scenario mozzafiato composto da calette raggiungibili solo via mare e rocce scoscese.

Scegliendo il percorso a Ovest di Capo Sant’Andrea, verso il faro di Punta Polveraia, nelle giornate più serene si può ammirare la Corsica e, a volte, la sorpresa di poter vedere tra lo specchio d’acqua cristallino qualche resto di antiche navi appartenenti ad altre epoche, qui affondate con i loro preziosi carichi. Per coloro che non praticano kayak, si possono fare svariate escursioni in barca, perlustrando calette, golfi e le isole vicino, in particolare Pianosa. Da quest’isola dai colori tropicali, è possibile intravedere le montagne corse e il Forte Teglia che la domina, costruito da Napoleone Bonaparte come punto di vedetta.

La macchia mediterranea e gli scorci costieri di Capo Sant’Andrea sono luoghi privilegiati in cui ritrovare il giusto equilibrio. Qui il concetto di wellness non passa solo dai trattamenti disponibili ma anche da una natura con una vocazione innata al benessere interiore. Le strutture si fondono armoniosamente con l’ambiente e sono spesso impreziosite da delicati ruscelli o affacci mozzafiato sulla costa. Nell’entroterra, minerali e macchia mediterranea si uniscono in un mix unico di profumi e panorami che ristorano lo spirito e il corpo.

Le scogliere di Sant’Andrea offrono, inoltre, svariati spunti per ritrovare equilibrio: una passeggiata lungo questi giganti di granito lambiti dal mare cristallino o una sessione di yoga all’alba rappresentano un saluto al sole indimenticabile.

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Fonte: @R. Ridi
Autunno sull’Isola d’Elba @@R. Ridi