Egitto, l’isola più bella del Mar Rosso dove fare il bagno

Al largo di Sharm el-Sheikh c’è l’Isola di Tiran, con le sue quattro barriere coralline, il vero paradiso dei sub

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 27 Marzo 2019 16:58Aggiornato: 28 Maggio 2024 18:16

L’Egitto è da sempre una delle mete predilette delle vacanze. Merito anche dell’appetibilità dei costi rispetto ad altre destinazioni, anche se i prezzi dei resort sul Mar Rosso non sono più così convenienti come una volta. Il merito è anche dei numerosi collegamenti aerei che portano gli italiani verso le più note mete egiziane. Non solo Sharm el-Sheikh, ma anche Hurghada, Marsa Alam, Marsa Matruh e negli ultimi anni anche El Alamein. Tanti i motivi per cui il Mar Rosso piace. Qui si può trascorrere una vacanza di lusso abbordabile (quello che gli esperti di viaggi chiamano “affordable luxury”). I costi sono ancora piuttosto contenuti, le strutture sono di altissimo livello così come i servizi per gli ospiti degli hotel: cibo a volontà, drink a non finire, divertimenti, escursioni e animazioni gratuite. E soprattutto: sole e caldo garantiti praticamente tutto l’anno.

L’Isola di Tiran, paradiso incontaminato del Mar Rosso

Per chi cerca il contatto con la natura, che qui è ancora a livello primordiale, e con i meravigliosi fondali marini, quelli che per primi hanno attirato i turisti su questi lidi e che nel Mar Rosso pare siano i più belli e incontaminati del mondo – visto che non sono stati sfiorati dalla corrente calda del Niño, essendo un mare chiuso – lo spot migliore dove andare a fare il bagno, fare snorkeling e immersioni è l’Isola di Tiran, al largo di Sharm, per anni contesa dall’Arabia Saudita perché al confine con le acque territoriali saudite. L’isola, infatti, è situata all’entrata dello stretto di Tiran, che collega il Mar Rosso con il Golfo di Aqaba. Fa parte del parco nazionale e dell’area protetta di Ras Muhammad. L’isola è completamente priva di qualunque forma di civilizzazione e copre un’area di circa 80 chilometri quadrati.

La più bella barriera corallina d’Egitto

Intorno a Tiran ci sono ben quattro barriere coralline: Jackson Reef, Gordon Reef, Thomas Reef e Woodhouse Reef, che prendono i nomi da quattro cartografi inglesi e che rendono questo luogo un paradiso sommerso. Nelle acque di Tiran si nuota coi delfini, le tartarughe marine e con gli innumerevoli pesci della barriera corallina come i barracuda, le cernie e i tonni, famosa per la sua straordinaria varietà. Quattro siti di immersione mozzafiato, dicono i diver esperti che li conoscono bene e che hanno visitato già quelli di tutto il mondo, diversi fra loro per colori, morfologia e presenza di pesci.

Quello coi fondali più bassi, perfetto per lo snorkeling, è solo il Gordon Reef. Qui si è formata la vita anche intorno al relitto della nave mercantile Louilla che si trova adagiata sul fondale marino fin dagli Anni ’90. Non c’è molta corrente ed è lo spot perfetto per chi è appassionato di fotografia. Inoltre, a circa 15 metri di profondità si trova la cosiddetta “piscina degli squali”, un’area sabbiosa dove spesso riposano gli squali pinna bianca.

Il Thomas Reef, invece, nasconde bellissimi canyon, così come il Woodhouse dove si fa il bagno con le mante, ma entrambi sono più adatti agli esperti perché sono soggetti a forti correnti marine. Infine, il più impegnativo perché è a cavallo con l’abisso più profondo è il Jackson Reef, un’esperienza adrenalinica in quanto si nuota in compagnia degli squali martello.

Un luogo che nasconde dei misteri

Secondo alcune leggende, l’Isola di Tiran potrebbe essere la famosa isola che Procopio chiamava Lotabe, un’importante stazione di pedaggio per la navigazione nella zona. Tuttavia, secondo alcune ipotesi Lotabe si troverebbe su un’altra isola presente sempre nel Golfo di Aqaba. Nel 473, un saraceno di nome Amorkesos conquistò l’isola e si appropriò delle entrate, ma l’impero bizantino la riconquistò di nuovo 25 anni dopo, concedendo l’autonomia ai suoi abitanti, che erano stati soggetti al pagamento delle tasse sui beni esportati in India. Non si fa menzione di Lotabe nei resoconti relativi alle conquiste islamiche, il che suggerisce che a quel tempo l’isola fosse disabitata.

Come arrivare all’Isola di Tiran

L’Isola di Tiran è raggiungibile solo in barca. Le escursioni giornaliere partono dai porti di Sharm e sono organizzate da tutti i resort. La navigazione per raggiungere i siti di immersione dura circa un’ora e mezza e può rivelarsi una bellissima esperienza perché spesso l’imbarcazione è seguita da branchi di delfini. Gli amanti del relax e del silenzio saranno felici di trascorrere una vacanza in barca al largo dell’isola e lontani dal caos di Sharm el-Sheikh, anche senza essere obbligati a fare immersioni.