Arsoli, la “Piccola Parigi” a pochi chilometri da Roma

È stato Luigi Pirandello a definire Arsoli la "Piccola Parigi, un borgo rimasto fermo nel tempo e immerso in un contesto paesaggistico di vero pregio

Foto di Serena Proietti Colonna

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Poco più di 1000 persone vivono ad Arsoli, borgo della provincia di Roma, nel cuore dei Monti Simbruini. È un centro abitato dalle origini molto antiche, tanto che sembrerebbe che sia nato grazie agli Equi, che poi sono stati sostituiti dai Romani che hanno lasciato evidenti tracce della loro presenza un po’ ovunque. Ma da queste parti non è solo l’ambiente naturale e il patrimonio storico a lasciare stupefatti, è anche la fama di Arsoli che colpisce, perché questo antico nucleo del Lazio vanta il soprannome di “Piccola Parigi”.

Perché Arsoli è una “Piccola Parigi”

Non c’è di certo la Tour Eiffel a svettare nei cieli di questo antichissimo borgo, ma quel che è evidente a tutti è che questa località ancora conserva perfettamente intatte determinate caratteristiche specifiche. Ad accorgersene fu anche Luigi Pirandello, immenso scrittore italiano, che proprio da queste parti trascorreva le sue estati.

Sì, Arsoli sfoggia un magnifico nucleo antico, dove il premio Nobel per la letteratura andava per vivere giorni di estrema tranquillità. Merito anche della sua peculiare e poetica posizione, perché Arsoli, al confine con l’Abruzzo, rappresenta persino il punto di partenza ideale per numerosi sentieri escursionistici (alcuni dei quali attrezzati) che a passo lento conducono alla scoperta di una natura incontaminata.

Cosa vedere ad Arsoli

Arsoli, per la sua bellezza, è riuscita a incantare profondamente persino uno degli scrittori più importanti che il nostro Paese abbia mai avuto, va quindi da sé che anche al giorno d’oggi riesca a conquistare il cuore di tutti i suoi visitatori. Ogni passo che si compie in questo antico centro storico è accompagnato dal verde dei boschi circostanti, pieno di campi di ulivi e boschi ricchi di vegetazione.

Quelle stesse vie permettono di scoprire anche tesori assolutamente magnifici, come la splendida Cappella di San Rocco che conserva con cura degli affreschi risalenti al 1500, numerose memorie storiche graffite e diverse didascalie in latino riferite agli affreschi delle varie pareti.

Non è di certo da meno la Parrocchiale del Santissimo Salvatore, in cui è possibile osservare un tabernacolo in legno dorato, copia di quello marmoreo della cappella del SS. Sacramento di S. Pietro in Roma, ma anche “La Trasfigurazione” attribuita al Domenichino, due stazioni della Via Crucis del Seicento, una lunetta riproducente il miracolo di S. Filippo Neri a Paolo Massimo, una copia della Sacra Sindone e molto altro ancora.

Decisamente affascinanti sono anche la Chiesa di San Bartolomeo, caratterizzata da due interessanti cappelle laterali, e la Chiesa di San Lorenzo che, nel 1944, fu persino trasformata in obitorio per tutte le salme dei feriti tedeschi e dei prigionieri che decedevano nell’ospedale.

Molto interessante è anche il Palazzo Comunale, con una bellissima sala consiliare e un altrettante suggestivo salone di rappresentanza che, a seguito di lavori di restauro, offre anche un teatro divenuto negli ultimi anni un polo artistico e didattico delle attività teatrali.

Diverse soddisfazioni le possono avere anche gli amanti del mistero, perché nelle vicinanze del borgo si fa spazio la “Grotta di Re Pipino” che, stando a curiose leggende, sembrerebbe essere la sede di un prezioso tesoro del re francese Pipino il Breve, oppure di un uomo molto ricco che si chiamava Pipino.

Ma c’è una cosa, su tutte, che lascia certamente a bocca aperta i visitatori di Arsoli: il suo imponente castello che troneggia su ogni via del centro storico.

Il Castello Massimo di Arsoli

Se Parigi ha maestosi edifici religiosi a rendere unico il suo skyline, Arsoli possiede un antico maniero delle mura possenti e che, fiero, domina su tutto l’abitato e il territorio circostante.

Chiamato Castello Massimo, si fa spazio nella parte più alta del borgo e, insieme alla Chiesa del Santissimo Salvatore, una casa canonica e un oratorio, dà vita a un complesso architettonico che toglie il fiato. Adiacente, tra le altre cose, c’è la Villa Massimo che dai piedi del castello si estende su tutto il colle di Belmonte.

Dalla forma piuttosto irregolare ma altamente affascinante, vi si accede attraversando un vasto spiazzo aperto dal quale sulla sinistra si aprono i giardini all’italiana ed il monte Belmonte, dove sembra voler toccare il cielo la statua della dea Roma, proveniente dai perduti giardini della villa di famiglia a Roma.

Già all’ingresso si rimane estasiati, perché a fare bella mostra di sé c’è una carrozza circondata da pareti piene trofei di caccia. Si sale poi al Piano Nobile, che a sua volta conduce a una lunga galleria ornata da una straordinaria raccolta d’armi con corazze, alabarde, fucili, drappi e trofei.

Le sale presenti sono una più bella dell’altra, tutte affrescate da importanti pittori e arredate con uno splendido mobilio originale. Tra le sale più belle c’è senza ombra di dubbio quella del Trono, che rappresenta uno dei punti più importanti del castello, con volte decorate da Federico e Taddeo Zuccari e il salone dove si possono ammirare ulteriori affreschi in ottimo stato di conservazione.

Da non perdere è anche la Cappella Gentilizia dedicata a San Filippo Neri, che sfoggia una splendida facciata decorata da tarsie marmoree del XIII secolo.

Infine il romantico giardino all’italiana, un poetico susseguirsi di cespugli e fontanelle, che offre un affaccio meraviglioso sulle cime e sulle valli dei Monti Simbruini.

Arsoli, la “Piccola Parigi” di Pirandello, è senza ombra di dubbio un luogo da scoprire il prima possibile.