Gualtieri, il borgo dell’Emilia che ha ispirato Antonio Ligabue

Vicino al fiume Po, questo luogo reggiano al confine con la Lombardia, con le sue campagne ha ispirato il pittore naïf

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Redazione

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A ridosso del fiume Po, tra le campagne della bassa reggiana, c’è un piccolo gioiello in miniatura dove le costruzioni monumentali dei Bentivoglio mostrano un’urbanistica tardo cinquecentesca dell’epoca delle Signorie. Si tratta di Gualtieri e questo borghetto – che si trova in provincia di Reggio Emilia al confine con la Lombardia – ospita anche una delle più grandi mostre permanenti dedicate al pittore Antonio Ligabue che qui passò parte della sua vita e mosse i primi passi nella pittura, proprio quella che lo rese celebre in tutto il mondo.

Gualtieri, cosa vedere

Gualtieri è l’espressione dell’emilianità della bassa reggiana, tra sorrisi e buona cucina. La sua storia risale dall’antichità e si narra che il borgo sia passato dai Longobardi alla famiglia d’Este di Ferrara fino al marchesato dei Bentivoglio, a cui si deve la città come la si conosce oggi, ovvero disegnata come una corte tra paesaggi d’acqua e terra, con la sua piazza quadrata e i suoi portici, che d’inverno vengono avvolti dalle nebbie, mentre d’estate riparano dal sole e dall’afa. Un piccolo borgo, ma ricco di fascino, che si può iniziare ad esplorare partendo da piazza Cavallotti verso Vittorio Emanuele II dove, passata la torre civica, ci si apre allo splendore della piazza abbracciata da Palazzo Bentivoglio.

Si tratta di uno spazio perfettamente quadrato, luminoso e che racchiude un prezioso giardino che, secondo lo storico d’arte Cesare Brandi, ha reso quella di Bentivoglio una delle più belle piazze d’Italia. E proprio il palazzo, qui, la fa da padrone. Voluto dal figlio del marchese Cornelio Bentivoglio è stato restaurato e ricostruito, mantenendo intatto tutto il suo splendore, compresi gli affreschi e le sale dei piani nobiliari. La struttura si può visitare, anche con l’ausilio di una guida, e qui sono allestiti il Museo Documentario Antonio Ligabue dedicato al pittore naïf e la Donazione Umberto Tirelli, noto sarto teatrale. Al fianco del palazzo si trova l’antico teatro mentre, al centro del percorso, si può scorgere chiesa di Santa Maria della Neve, terminando poi di nuovo, con la torre civica.

Antonio Ligabue, al pittore è dedicato un museo

D’origini svizzere, Antonio Ligabue arrivò a Gualtieri nel 1919, quando venne espulso dal suo paese, iniziando una nuova vita, anche lavorativa come bracciante e operaio. Il suo incontro con la pittura avviene proprio qui, nel reggiano, come antidoto contro i disturbi nervosi che lo portavano spesso a farsi ricoverare per le continue ossessioni. La testa di tigre, l’aquila con volpe e gli autoritratti sono alcuni dei suoi dipinti più noti, surreali, che hanno ispirato altri artisti.

Qui a Gualtieri, in via Giardino 27, c’è un museo dedicato a Ligabue, allestito in una delle case di Gualtieri dove aveva soggiornato. Tra documenti, riproduzioni, quadri e audiovisivi si può ripercorrere la vita di questo genio d’artista, noto in vita come “el matt”, espressione dialettale reggiana che si traduce come “il matto”. Una curiosità: a gennaio 2020 l’attore Elio Germano, che ha interpretato il pittore nel film ‘Volevo nascondermi’, ha ricevuto l’Orso d’Argento al festival di Berlino.

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Gualtieri

Un teatro recuperato

Qui a Gualtieri c’è anche un’altra storia bellissima legata alle arti: quella del teatro sociale di Gualtieri, luogo abbandonato e totalmente recuperato da un gruppo di ragazzi che ha ripreso le attività. Si trova all’interno di Palazzo Bentivoglio e tutta la comunità, abbracciando l’idea dei giovani, ha contribuito al suo grande restauro. Qui oggi si svolgono regolarmente attività.

Un giro vicino al Po

Chi passa a Gualtieri non può andarsene senza aver visto le campagne. In macchina o in bicicletta, passando antiche cascine agricole e pioppeti, la direzione è una sola: verso il fiume Po. Dal Grande Fiume, poi, si può scegliere di proseguire il giro sulle sponde, nella zona golenale, fare una passeggiata a piedi nell’area protetta del bosco del Caldarèn, o guardare i pescatori disposti lungo le rive. L’acqua qui è la vera protagonista: Gualtieri, infatti, si trova a ridosso della riva destra del Po e della sponda sinistra del torrente Crostolo. Uno spettacolo naturale affascinante che attraversa boschi di salice bianco, cave di sabbia e lanche che rendono il paesaggio unico.

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Fonte: 123rf
Il Po